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Concetti Chiave

  • Aristotele risolve il problema del divenire distinguendo tra forma e materia; il cambiamento è un passaggio interno all'essere da potenza (materia) ad atto (forma).
  • Il processo di trasformazione è necessario e determinato; ad esempio, un uovo di gallina diventa necessariamente una gallina.
  • La materia rappresenta la potenzialità indeterminata di assumere forme, mentre la forma è l'elemento attuale e riconoscibile delle cose.
  • La conoscenza sensibile è fondamentale per Aristotele; nessuna idea è nell'intelletto senza essere stata prima nei sensi.
  • Aristotele sostiene che l'atto precede sempre la potenza; un essere in atto è necessario come causa per la concretizzazione di una potenza.

Indice

  1. La teoria del divenire di Aristotele
  2. Il passaggio da potenza ad atto
  3. La conoscenza sensibile secondo Aristotele

La teoria del divenire di Aristotele

È proprio grazie all’introduzione dei concetti di forma e di materia che Aristotele riesce a elaborare una soluzione al problema del divenire, una delle questioni più ardue del pensiero filosofico. Secondo il filosofo Aristotele, quando avviene un cambiamento non si ha il passaggio dall’essere al non essere o viceversa, ma il passaggio da un tipo di essere a un altro, si tratta quindi di una trasformazione interna all’essere. Questo passaggio viene descritto come il passaggio dalla materia alla forma, cioè da una situazione in cui vi è assenza di forma a una in cui viene appunto attuata la forma. Questi due momenti del divenire vengono chiamati potenza e atto. Ogni cosa che esiste può dunque passare dall’essere in potenza della materia all’essere in atto della forma. Ad esempio l’uovo è gallina in potenza in quanto l’uomo ha la possibilità di trasformarsi in quanto ha in sé stesso la potenzialità di assumere la forma della gallina. La gallina, a sua volta invece, è l’atto, cioè forma realizzata di un processo di divenire.

Il passaggio da potenza ad atto

Bisogna precisare che questo passaggio però non è un passaggio libero, infatti da un uovo di gallina deve necessariamente nascere la gallina, così come da una ghianda deve necessariamente nascere un albero di quercia, non può avvenire diversamente, quindi il passaggio dalla potenza all’atto è un passaggio necessario e determinato. La materia è dunque quell’elemento indeterminato che ha la potenzialità di assumere determinazioni successive, rendendo così possibile il cambiamento. La forma è invece l’elemento attuale, permanente e riconoscibile delle cose. Inoltre il passaggio da potenza ad atto non è un passaggio concluso in sé perché qualcosa che è atto può diventare qualcos’altro in potenza.

Nell’esempio della gallina, l’uovo è pulcino in potenza, il pulcino a sua volta sarà gallina in potenza, la gallina sarà dunque l’atto nel pulcino. La gallina sarà inoltre potenza di qualcos’altro. Inoltre, secondo Aristotele, l’atto precede sempre la potenza. Ad esempio, per poter generare un bambino che è un adulto in potenza, è sempre necessario che ci siano dei genitori che sono adulti in atto, in cui la forma umana sia pienamente attuata. Affinché una potenza si concretizzi in atto, c’è sempre un essere in atto che può essere riconosciuto come sua causa. Nessuna possibilità può da sé stessa trasformarsi in realtà attuale. È infatti necessario che vi sia prima quel qualcosa di formato, che abbia una sua consistenza, in modo che possa generarsi, dando inizio al cambiamento.

La conoscenza sensibile secondo Aristotele

Nella sua metafisica, Aristotele attribuisce una notevole importanza alla conoscenza sensibile oltre che a quella razionale. I filosofi precedenti avevano invece sottovalutato la conoscenza sensibile, in quanto ritenuta inferiore e legata alla materia, quella razionale invece era considerata superiore, in quanto andava al di là dell’osservazione basata sui sensi. Secondo Aristotele nulla è nell'intelletto che prima non sia stato nei sensi. Secondo egli, infatti, quando gli uomini nascono, la loro mente è vuota, tutti i contenuti mentali sono infatti acquisiti con l’esperienza, nella mente degli uomini non c’è pertanto niente che non derivi dalla conoscenza sensibile.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la soluzione di Aristotele al problema del divenire?
  2. Aristotele risolve il problema del divenire introducendo i concetti di forma e materia, descrivendo il cambiamento come una trasformazione interna all'essere, da potenza ad atto.

  3. Come Aristotele descrive il passaggio dalla potenza all'atto?
  4. Aristotele descrive il passaggio dalla potenza all'atto come un processo necessario e determinato, dove la materia assume una forma specifica, come un uovo che diventa una gallina.

  5. Qual è il ruolo della conoscenza sensibile nella filosofia di Aristotele?
  6. Aristotele attribuisce grande importanza alla conoscenza sensibile, affermando che nulla è nell'intelletto che prima non sia stato nei sensi, contrariamente ai filosofi precedenti.

  7. Perché l'atto precede sempre la potenza secondo Aristotele?
  8. L'atto precede sempre la potenza perché è necessario un essere in atto come causa affinché una potenza si concretizzi in atto, come genitori adulti per generare un bambino.

  9. Qual è la relazione tra materia e forma nel pensiero di Aristotele?
  10. Nel pensiero di Aristotele, la materia è l'elemento indeterminato con potenzialità di cambiamento, mentre la forma è l'elemento attuale e riconoscibile delle cose.

Domande e risposte

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