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Concetti Chiave

  • Aristotele definisce l'arte come "imitazione di un'azione", distanziandosi dalla visione moralistica di Platone e sottolineando il piacere naturale dell'imitazione.
  • L'arte, secondo Aristotele, ha un valore conoscitivo, contribuendo a ridefinire il comportamento etico umano attraverso la rappresentazione verosimile delle azioni.
  • La tragedia è vista come un mezzo per purgare le passioni irrazionali, offrendo uno spettacolo istruttivo e trasformativo per l'uomo.
  • Pur essendo inferiore alla filosofia in termine di valore conoscitivo, l'arte occupa un ruolo significativo tra la storia e la filosofia, fornendo una comprensione universale delle azioni umane possibili.
  • Aristotele respinge l'idea di Platone di squalificare il valore dell'arte, sottolineando l'importanza del suo contributo alla comprensione della verità, situandola tra la storia empirica e la filosofia universale.

Indice

  1. L'idea di mimesi secondo Aristotele
  2. Il valore conoscitivo dell'arte
  3. Arte, storia e filosofia a confronto

L'idea di mimesi secondo Aristotele

Ad Aristotele si deve la precisazione, divenuta canonica, dell'idea di mimesi. Nella Poetica, egli dà una definizione oggettiva e svalutativa della tragedia, come «imitazione di un'azione» (mfmesis prdxeos), sottraendola alla condanna moralistica di Platone. Mentre questi ne vedeva soltanto gli aspetti soggettivi (psicologici ed emotivi), egli individua l'esatta origine dell'impulso artistico in un naturale «piacere dell'imitazione». La tendenza imitativa è propria dell'uomo e contribuisce a distinguere la sua intelligenza tecnica da quella degli altri animali. Mentre le bestie hanno naturalmente istinti e comportamenti che non possono modificare, l'uomo rivela la propria natura razionale plasmando se stesso mediante l'azione.

Il valore conoscitivo dell'arte

L'artista, imitando con verosimiglianza l'azione dell'uomo, contribuisce a ridefinirne il comportamento etico. La tragedia è uno spettacolo istruttivo, che consente all'uomo di "purgare" le passioni irrazionali (catarsi). L'arte, proprio in quanto imitativa, ha un valore conoscitivo. Bisogna rinunciare alla visione idealistica delle cose, propria di Platone. La realtà empirica non è copia di un cosmo intelligibile trascendente, ma è essa stessa realtà vera, formata dal dio.

Arte, storia e filosofia a confronto

L'imitazione della natura è dunque propedeutica alla conoscenza della verità, che raggiunge il proprio culmine, tuttavia, anche per Aristotele, con la filosofia o la teologia. Il grado di verità proprio dell'arte la colloca a metà strada fra la storia e la filosofia. La storia è narrazione (dunque anch'essa mimesi) dei fatti, colti nella loro successione cronologica e unicità di accadimento. La poesia è più universale (dunque più vera) della storia, in quanto raffigurazione di azioni umane possibili o verosimili. La filosofia, infine, è conoscenza veramente universale delle cause che determinano la realtà, e dunque si colloca al vertice del sapere. Ma non è esatto concludere (come faceva Platone), dall'inferiore valore conoscitivo dell'arte rispetto alla filosofia, una totale assenza di valore o una squalificazione morale del fare (poièin) artistico. Esso occupa piuttosto un grado inter-medio tra la verità empirica della storia e quella universale della filosofia o della scienza, cui non avrebbe senso rinunciare per mero scrupolo moralistico.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la concezione di Aristotele sull'arte rispetto a quella di Platone?
  2. Aristotele vede l'arte come un'imitazione oggettiva e istruttiva dell'azione umana, che contribuisce alla conoscenza e alla purificazione delle passioni, contrariamente alla visione moralistica e svalutativa di Platone.

  3. Come si colloca l'arte nel contesto della conoscenza secondo Aristotele?
  4. L'arte si trova a metà strada tra la storia e la filosofia, offrendo una rappresentazione universale e verosimile delle azioni umane, pur non raggiungendo il livello di verità universale della filosofia.

  5. Qual è il valore conoscitivo dell'arte secondo Aristotele?
  6. L'arte ha un valore conoscitivo intermedio, essendo un'imitazione che contribuisce alla comprensione della realtà, senza però raggiungere la completezza della filosofia o della scienza.

Domande e risposte

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