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Concetti Chiave

  • Aristotele definisce l'arte come concezione della forma, evidenziando il progetto mentale indipendente dalla materia.
  • La Poetica di Aristotele distingue la poesia come arte di elaborare narrazioni, comprendendo generi come epica, tragedia, giambo e commedia.
  • Aristotele riconosce la poesia come imitazione della realtà che offre conoscenza e diletto, in contrasto con la visione critica di Platone.
  • Rispetto alla storia, la poesia è considerata da Aristotele più filosofica perché rappresenta azioni umane possibili e universali.
  • La poesia, secondo Aristotele, ha un valore conoscitivo superiore alla storia, poiché tratta vicende che trascendono eventi specifici.

Indice

  1. L'arte secondo Aristotele
  2. La poetica e la retorica
  3. Imitazione e conoscenza
  4. Poesia e storia a confronto

L'arte secondo Aristotele

Come osserva lo studioso Enrico Berti, «lo specifico dell'arte è, per Aristotele, il momento della concezione della forma, cioè della rappresentazione mentale, indipendentemente dalla materia, ossia quello che in termini moderni chiamiamo il progetto». Due arti costituiscono l'argomento di altrettante opere di Aristotele, rispettivamente la Poetica e la Retorica.

La poetica e la retorica

In greco, espressioni come arte poetica e poesia (p6iesis) significano in generale "arte di produrre" e "produzione". Nella Poetica di Aristotele, tuttavia, tali espressioni individua-no l'arte di elaborare narrazioni (mythoi), le cui forme principali, anche se non esclusive, sono l'epica e la tragedia (generi alti), il giambo e la commedia (generi bassi).

Imitazione e conoscenza

Anche per Aristotele, come per Platone, l'arte è imitazione (mimesis) della realtà. Platone, però, nella Repubblica condanna l'opera del poeta come imitazione di imitazione, priva di verità perché copia della realtà sensibile, a sua volta immagine sfocata del mondo intelligibile. Aristotele, invece, nella Poetica, prende le mosse dalla definizione dell'arte come imitazione, per affermare il valore conoscitivo della poesia. Imitando le azioni e le passioni umane, cioè rappresentandole, la poesia ci insegna infatti a conoscerle, mentre ci procura diletto.

Poesia e storia a confronto

A conferma di tale valore conoscitivo, Aristotele pone l'arte poetica a confronto con 1a sto. ria, rilevando che, benché entrambe abbiano a oggetto vicende particolari e non nozioni universali, la poesia ha un maggior rilievo teorico, è «più filosofica» (philosophoteron) della storia, perché le conoscenze di cui essa è portatrice accedono a un maggior grado di universalità. Se infatti la storia narra di singoli eventi realmente accaduti in un determinato momento e luogo, la poesia si propone di rappresentare vicende umane possibili. A differenza della storia, cioè, la poesia raffigura azioni che ogni uomo potrebbe verosimilmente compiere qualora si trovasse ad agire in un contesto analogo a quello descritto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il valore conoscitivo della poesia secondo Aristotele?
  2. Aristotele afferma che la poesia ha un valore conoscitivo perché, imitando le azioni e le passioni umane, ci insegna a conoscerle e ci procura diletto.

  3. Come Aristotele confronta la poesia con la storia?
  4. Aristotele sostiene che la poesia è più filosofica della storia perché rappresenta vicende umane possibili, accedendo a un grado di universalità maggiore rispetto alla storia, che narra eventi particolari realmente accaduti.

  5. Qual è la differenza tra l'imitazione artistica secondo Platone e Aristotele?
  6. Platone condanna l'imitazione artistica come copia della realtà sensibile, mentre Aristotele la considera un mezzo per conoscere le azioni e le passioni umane, attribuendo alla poesia un valore conoscitivo.

Domande e risposte

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