Concetti Chiave
- Aristotele distingue tra teoria estetica generale e teoria dell'arte, concentrandosi sulla bellezza come realizzazione della forma naturale piuttosto che solo esteriore.
- La bellezza, secondo Aristotele, si manifesta attraverso organicità, misura e ordine, elementi che vanno oltre l'apparenza esteriore e possono essere colti dall'intelletto.
- La teoria dell'arte di Aristotele, presente nella sua Poetica, vede l'arte come un'imitazione con funzione consociativa, distinta per mezzi, oggetti e modi.
- Nella Poetica, la tragedia è centrale, considerata come rappresentazione del verosimile e strumento di catarsi, aiutando a liberare emozioni nocive.
- Aristotele contrappone la sua visione dell'arte a quella di Platone, enfatizzando l'importanza dell'imitazione come mezzo per esplorare e comprendere la realtà.
Aristotele - Estetica
Aristotele oltre alla teoria meramente estetica, ossia quella dell’arte, ne fa un’altra che è una teoria estetica generale, chiamata della bellezza. Ha bisogno di dividere le teorie perché quella dell’arte non tiene conto delle sostanze naturali ed è sempre qualcosa prodotto dall’essere umano (restano escluse le sostanze e gli enti naturali). La teoria della bellezza invece riguarda tutte le sostanze, soprattutto quelle naturali. Dice che una cosa è bella e quando raggiunge il suo scopo, infatti lo scopo degli enti naturali delle sostanze è la realizzazione (=raggiungere pienamente la propria forma e realizzarla). L’attualizzazione è la realizzazione della propria forma, quindi una cosa è bella quando la raggiunge. Ci sono die parametri e delle caratteristiche per questa bellezza che sono organicità (=quando la sostanza viene compresa in modo armonico e completo), misura (aderisce alla forma) e ordine (=criterio dell’organizzazione interna). La teoria estetica si conclude dicendo che la bellezza non è soltanto quella esteriore (quando parla delle tre caratteristiche non parla di tratti esteriori) perché dice che la bellezza si coglie sia con i sensi che con l’intelletto. Noi la cogliamo con l’intelletto perché se la bellezza è la realizzazione di una forma, è il suo universale e io la posso cogliere con l’intelletto. I tratti si riferiscono alla forma propria delle sostanze, ad esempio l’adulto è la realizzazione della forma dell’umano e infatti siamo tutti belli. La realizzazione dell’essenza della forma determina la bellezza.
La teoria dell'arte per Aristotele
La teoria dell’arte per Aristotele è molto importante e anche oggi la poetica di Aristotele che la racchiude è un libro molto usato. Per questo tema, come per tutti gli altri, ci sono pervenuti dei frammenti: della poetica di aristotele è arrivata a noi solo la parte sull’opera tragica, ossia sulla tragedia. Anche aristotele ved l’arte come un’imitazione ma ha una visione molto diversa da quella di Platone, perché l’imitazione era qualcosa due gradi lontano dell’essere. In Aristotele l’arte è un’imitazione ma ha una funzione consociativa. L’arte si divide in varie forme dell’arte per mezzi (=si imita per forma e colore per le arti figurative, con il suono per l’arte musicale o con le parole per la poesia e la drammattizzazione) o per oggetti o per modi. La divisione per mezzi può essere per forme, colori, suoni o parole, quella per oggetti può essere epopea/tragedia o commedia e per modi narrativamente o drammaticamente. Un’imitazione drammatica è quando si imita attraverso un’azione, al contrario di una narrativa. Se si imitano dei soggetti superiori all’uomo comune abbiamo l’epopea o la tragedia, se invece imitiamo degli individui inferiori all’uomo comune abbiamo la commedia.La parte pervenuta è relativa alla tragedia e di estrema importanza perché dice che la tragedia si occupa e mette in scena il verosimile, ovvero il possibile.
La funzione dell’opera tragica è la catarsi: per Freud essa è una scarica emozionale delle passioni nocive; la rappresentazione tragica di una paura permette al soggetto di liberarsi da questa sua paura. La scarica libera dalla passione nociva o elimina l’emozione? La funzione etica è quella di vedere la tua paura e quindi ti passa, la funzione psicologica è quando ti da sollievo.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra la teoria estetica generale e la teoria dell'arte secondo Aristotele?
- Quali sono i parametri della bellezza secondo Aristotele?
- Come Aristotele vede l'arte in relazione all'imitazione?
- Qual è la funzione della tragedia secondo Aristotele?
- Come si differenziano le forme artistiche secondo Aristotele?
La teoria estetica generale di Aristotele riguarda la bellezza di tutte le sostanze, soprattutto quelle naturali, mentre la teoria dell'arte si concentra su opere prodotte dall'essere umano, escludendo le sostanze naturali.
I parametri della bellezza secondo Aristotele sono l'organicità, la misura e l'ordine, che si riferiscono alla realizzazione armonica e completa della forma di una sostanza.
Aristotele vede l'arte come un'imitazione con una funzione consociativa, diversa dalla visione di Platone, e la divide in varie forme basate su mezzi, oggetti e modi.
La funzione della tragedia secondo Aristotele è la catarsi, che permette al soggetto di liberarsi da passioni nocive attraverso la rappresentazione di paure.
Le forme artistiche si differenziano per mezzi (forme, colori, suoni, parole), per oggetti (epopea/tragedia o commedia) e per modi (narrativamente o drammaticamente).