Concetti Chiave
- Aristotele introduce i concetti di potenza e atto, dove la materia in potenza può assumere forme specifiche e diventa atto quando realizza tale potenzialità.
- Il divenire è definito da una tendenza che trasforma potenzialità in realtà, limitando le forme che una materia può assumere a quelle per cui è predisposta.
- Il passaggio da potenza ad atto sottolinea il legame tra materia, privazione e forma, riflettendo un finalismo specifico.
- Aristotele assegna priorità all'atto sulla potenza, poiché l'atto è necessario per la realizzazione della potenza.
- Questa priorità dell'atto è considerata ontologica, logica, temporale e gnoseologica, implicando che la conoscenza dell'atto precede quella della potenza.
I principi del movimento secondo Aristotele
Il passaggio da potenza ad atto
Questo passaggio mostra che un certo materiale è finalizzato e predisposto ad assumere solo certe e determinate forme secondo un finalismo che evidenzia il legame tra materia, privazione e forma e si realizza nel passaggio da potenza ad atto. Aristotele dà però priorità all’atto sulla potenza, poiché la potenza è la capacità di assumere una forma, ma il passaggio da potenza ad atto è possibile solo in forza di qualcosa che è già in atto. Questa priorità è sia ontologica, che logica, temporale e gnoseologica. Per esempio è logica perché non posso conoscere la potenza di qualcosa se non so l’atto a cui si riferisce, devo prima conoscere l’atto per dire che qualcosa è in potenza di quell’atto; anche dal punto di vista gnoseologico posso identificare la possibilità solo quando ho conosciuto l'attualità. Dal punto di vista del tempo come specie l’atto precede la potenza, come numero no.