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Concetti Chiave

  • Aristotele concepisce l'arte come "imitazione" del verosimile, non della realtà empirica, distinguendola dalla storia che registra solo i fatti.
  • La tragedia, secondo Aristotele, segue le tre unità di azione, tempo e luogo, ed ha uno scopo catartico, liberando le passioni attraverso la contemplazione estetica.
  • La catarsi tragica purifica le emozioni, permettendo di contemplare le passioni come idee platoniche, piuttosto che viverle direttamente.
  • Aristotele definisce la retorica come l'arte di persuadere, suddividendola in eloquenza dimostrativa, deliberativa e giudiziaria.
  • La retorica aristotelica distingue tra prove logiche e morali, insegnando a trovare e confutare argomenti, influenzando la comunicazione per secoli.

Indice

  1. L'arte secondo Aristotele
  2. La tragedia e la catarsi
  3. L'importanza della retorica

L'arte secondo Aristotele

Per Aristotele, l'arte ella è "imitazione": non però della realtà empirica, come Platone aveva pensato, bensì di ciò che può essere: non di certi dati di fatto, bensì del verosimile. L'arte è, perciò, "più filosofica della storia", che si limita a registrare i fatti: ossia, è più vicina all'universale. Non si tratta, infatti, di riprodurre o copiare una realtà data, ma di risalire alla fonte della realtà medesima, e di offrire gli esempi di ciò che ne può scaturire.

La tragedia e la catarsi

La sola forma d'arte di cui ci sia giunta la trattazione completa, nella parte rimastaci della Poetica, è la tragedia, alla quale Aristotele fissa la regola delle tre unità: d'azione, di tempo (un dì) e di luogo; regola che rimarrà abbastanza rispettata, salvo che nel periodo del barocco e, poi, romantico.

La rappresentazione di uno spettacolo "atto a suscitare pietà e terrore", quale la tragedia, ha per Aristotele uno scopo essenzialmente catartico, cioè di purificazione: essa ci stacca dall'immediatezza delle passioni, facendocele contemplare.

Abbiamo visto come in ciò si ritrovi la "tecnica per vincere il dolore", insegnata già da Antifonte: ma Aristotele intende la catarsi in un senso più elevato, in quanto la contemplazione estetica offre, per dir così, l'idea platonica della passione, in luogo della passione medesima.

Essa perciò ci libera dall'influsso immediato della sensibilità.

L'importanza della retorica

Non da molti decenni è caduto in disuso tra noi lo studio della retorica, cioè dell'arte di persuadere; la quale, a seconda del suo scopo, è distinta da Aristotele in tre forme: eloquenza dimostrativa, deliberativa e giudiziaria. Essa formava una parte importante dell'insegnamento di Aristotele, in concorrenza con quello dei retori di professione, e aveva avuto un'importanza ingente (sfruttata dai sofisti) ai tempi della partecipazione democratica alla vita pubblica. Aristotele ne fissò i canoni per i secoli successivi. In particolare, Aristotele distingue tra prove logiche o oggettive e prove morali o soggettive, insegna a trovare gli argomenti, e a confutare gli argomenti altrui.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto di "imitazione" secondo Aristotele?
  2. Per Aristotele, l'arte è "imitazione" non della realtà empirica, ma di ciò che può essere, avvicinandosi all'universale piuttosto che limitarsi ai fatti concreti.

  3. Qual è lo scopo della tragedia secondo Aristotele?
  4. La tragedia ha uno scopo catartico, cioè di purificazione, permettendo di contemplare le passioni e liberandoci dall'influsso immediato della sensibilità.

  5. Come Aristotele distingue le forme di retorica?
  6. Aristotele distingue la retorica in tre forme: eloquenza dimostrativa, deliberativa e giudiziaria, e stabilisce canoni per l'argomentazione logica e morale.

Domande e risposte

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