Concetti Chiave
- Aristotele fu un discepolo di Platone e insegnante di Alessandro Magno, sviluppò una filosofia che distingue tra sostanza e sinolo, e divide la realtà in diversi ambiti paritetici.
- La Metafisica di Aristotele esplora le cause prime della realtà, introducendo dieci categorie per definire l'essere, di cui nove sono accidentali e una è necessaria.
- Aristotele descrive il mutamento attraverso quattro tipi di movimento e introduce le quattro cause per spiegare l'origine del mondo, culminando nel concetto di 'Primo Motore Immobile'.
- Il concetto di atto e potenza di Aristotele distingue tra materia potenziale e forma attuale, dove l'atto realizza la potenza e determina la forma finale di una materia.
- Dio, secondo Aristotele, è un atto puro e immateriale, perfetto e pensiero di pensiero, essendo la causa finale e il fine ultimo di tutto ciò che esiste.
Indice
La vita e l'insegnamento di Aristotele
Aristotele è nato nel 385 a.C. ed è un discepolo di Platone. Egli sarà anche l’insegnante privato di Alessandro Magno. La sua filosofia si arricchirà nella scuola di Platone ma infine si distaccherà per poter differenziare i due pensieri, ma ovviamente ci sono delle affinità. Aristotele arriverà alla conclusione che ogni cosa che esiste nel mondo che conosciamo è una sostanza, la quale è l’unione inscindibile, chiamato sinolo. Egli ritiene che la realtà pur essendo unitaria si divide in vari ambiti tutti paritetici, ma ci sono diverse tipologie.
La metafisica e le categorie dell'essere
Metafisica è il termine inventato da Androgino de Rodi, che sistemò il corpo degli scritti aristotelici. La metafisica è la filosofia prima, la fisica è la filosofia seconda. La metafisica rappresenta le cause prime della realtà, quelle che sono alla base. Per Aristotele l’essere non è considerato in modo univoco, infatti si definisce polivoco, in quanto ci sono dieci categorie per definire l’essere. Le categorie hanno valenza ontologica, ovvero il modo in cui l’essere si presenta a noi, inoltre hanno una valenza logica-gnoseologica, ovvero i diversi predicati con cui possiamo definire l’essere. 9 categorie sono chiamate accidenti, la decima è chiamata necessaria. ‘Accidenti’ perché l’essere può presentarsi in un modo e in un altro, la categoria necessaria è la sostanza.
Il movimento e le quattro cause
Tutto ciò che ci circonda è in fieri, tutto è soggetto al movimento che è di quattro tipi:
-Movimento sostanziale: è il mutamento della sostanza;
-Movimento quantitativo: è il mutamento dal punto di vista della quantità;
-Movimento qualitativo: è il mutamento dal punto di vista della qualità;
-Movimento locativo: è il mutamento del luogo
Per spiegare il movimento, Aristotele parla di quattro cause:
-causa materiale: conoscenza del materiale;
-causa efficiente: conoscenza di chi l’ha fatto;
- causa formale: conoscenza della forma;
- causa finale: conoscenza dello scopo
Per Aristotele c’è qualcosa o qualcuno che ha dato origine al mondo che ci circonda. Di causa in causa si va a ritroso e quindi bisogna salire a una causa prima che chiama ‘PRIMO MOTORE IMMOBILE’. Si parla di qualcuno che ha dato vita al mondo, ed è immobile perché se fosse in movimento dovrebbe rendere conto ad un’altra causa.
Atto e potenza nella filosofia aristotelica
Aristotele alla coppia del concetto materia-forma accosta il concetto di ATTO e POTENZA. L’atto sarebbe la forma, la potenza è la materia. La materia è un essere potenziale che si attua nella forma. L’atto è ciò che realizza una determinata materia o potenza. Il seme rispetto al fiore è potenza che si realizza in seguito in quella forma. La materia aspetta a ricevere una forma che l’atto realizza.
La concezione di Dio secondo Aristotele
In Aristotele, Dio è una sostanza perfetta, immateriale ed è atto puro, perché alla materia è accostato il concetto di potenza e a sua volta di privazione (potenziale ricettivo che aspetta la forma). Dio è causa finale, lo scopo di tutto. La natura di Dio non può essere corporea ma immateriale quindi non c’è nulla di più nobile, alto e pure del suo pensiero. Il pensare è un’attività, il suo pensare ha come oggetto qualcosa di perfetto, cioè se stesso. Dio è pensiero di pensiero.
La fisica e gli elementi corruttibili
La fisica si occupa della realtà che ci circonda che è soggetta al divenire, guardando da vicino il mutamento locale, Aristotele lo divide in tre tipi: movimento circolare, ascensionale e discensionale. Aristotele pensa che la Terra è composta da quattro elementi corruttibili: acqua, terra, fuoco e aria, che sono soggetti al mutamento. La sfera celeste è composta dall’etere o quinta essenza. Essa è incorruttibile, eterna e perfetta e il suo mutamento è circolare.
Domande da interrogazione
- Chi era Aristotele e quale fu il suo contributo alla filosofia?
- Che cos'è la metafisica secondo Aristotele?
- Come spiega Aristotele il concetto di mutamento?
- Qual è la relazione tra atto e potenza nella filosofia di Aristotele?
- Come descrive Aristotele Dio nella sua filosofia?
Aristotele, nato nel 385 a.C., fu un discepolo di Platone e insegnante di Alessandro Magno. Si distaccò dalla filosofia platonica per sviluppare il suo pensiero, concludendo che ogni cosa esistente è una sostanza, un'unione inscindibile chiamata sinolo.
La metafisica, definita come filosofia prima, rappresenta le cause prime della realtà. Aristotele la considera polivoca, con dieci categorie per definire l'essere, di cui nove sono accidenti e una è la sostanza necessaria.
Aristotele identifica quattro tipi di movimento: sostanziale, quantitativo, qualitativo e locativo. Spiega il mutamento attraverso quattro cause: materiale, efficiente, formale e finale, culminando nel concetto del "PRIMO MOTORE IMMOBILE".
Aristotele associa il concetto di atto alla forma e quello di potenza alla materia. La materia è potenziale e si realizza nella forma attraverso l'atto, come un seme che diventa fiore.
Aristotele descrive Dio come una sostanza perfetta, immateriale e atto puro. Dio è la causa finale e il pensiero di pensiero, essendo immateriale e perfetto, rappresenta lo scopo ultimo di tutto.