Concetti Chiave
- L'etere, elemento celeste, è naturalmente dotato di moto circolare uniforme, causando il movimento degli astri e delle sfere celesti.
- I movimenti violenti sono quelli indotti artificialmente, contrari alla tendenza naturale, come il moto verso l'alto di una pietra lanciata.
- Per Aristotele, un movimento violento richiede una causa motrice esterna, come l'uomo che scaglia una pietra.
- Il motore primo immobile è la causa iniziale di un movimento ma non partecipa al movimento stesso, evitando una regressione infinita di cause.
- La continuità delle specie è garantita da una serie infinita di motori primi immobili, ciascuno esterno al movimento generato.
Il moto degli astri
L'etere, unico elemento del mondo celeste, è dotato naturalmente di moto circolare uniforme. Il movimento delle sfere costituite di etere è la causa del moto degli astri. Oltre alle sfere dei pianeti (tra i quali il Sole), vi è la cosiddetta sfera delle stelle fisse, ossia la volta celeste.
Movimenti violenti e cause
Violenti sono detti i movimenti prodotti artificialmente, che contrastano la tendenza naturale dei corpi: per esempio il moto verso l'alto di una pietra scagliata da un uomo. Per Aristotele affinché si verifichi un mutamento o un movimento violento occorrono due condizioni:
1. è necessario che vi sia una causa (motrice) in atto, il motore, che produca il movimento (per esempio, l'uomo che scaglia una pietra);
2. è necessario che il motore sia esterno all'ente che si muove (il "mosso"). Come causa del movimento di una pietra colpita da un uomo con un bastone possiamo considerare sia il bastone sia indirettamente l'uomo. Sia il bastone sia l'uomo sono dunque motori; non c'è dubbio, tuttavia, che nel senso più proprio debba intendersi come motore l'uomo: da questo infatti dipendono i movimenti successivi. Rispetto al movimento di cui ci stiamo occupando l'uomo è dunque il motore primo.
Il motore primo immobile
In ogni movimento, vi è un motore primo che è anche immobile, nel senso che non partecipa al movimento di cui è causa: se infatti il primo motore fosse a sua volta mosso, sarebbe necessario ricercare un motore più originario, e così via, all'infinito. L'uomo che scaglia una pietra non partecipa al movimento della pietra. L'uomo adulto, il quale dà inizio, come causa motrice o appunto motore, alla generazione di un altro individuo, è immobile in rapporto a essa: le è infatti esterno, non vi partecipa. La continuità delle specie comporta una serie senza fine di motori primi immobili, tanti quanti sono gli individui che generano altri individui.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'etere nel movimento degli astri?
- Quali sono le condizioni necessarie per un movimento violento secondo Aristotele?
- Cosa si intende per "motore primo immobile" in un movimento violento?
L'etere è l'unico elemento del mondo celeste dotato di moto circolare uniforme, e il movimento delle sfere di etere è la causa del moto degli astri, inclusa la sfera delle stelle fisse.
Per Aristotele, un movimento violento richiede una causa motrice in atto e che il motore sia esterno all'ente che si muove, come l'uomo che scaglia una pietra.
Il "motore primo immobile" è la causa iniziale di un movimento che non partecipa al movimento stesso, come l'uomo che scaglia una pietra, il quale non è coinvolto nel movimento della pietra.