Concetti Chiave
- Aristotele distingue tra parti omogenee e non omogenee degli esseri viventi, dove le prime rimangono simili se divise, come i tessuti, mentre le seconde, come gli organi, no.
- La vita è vista come una forma particolare di organizzazione della materia, chiamata anima, che cessa di esistere con la morte dell'organismo.
- Aristotele rifiuta il materialismo perché considera l'anima come principio organizzativo di un corpo, strettamente legata ad esso.
- Il filosofo introduce il finalismo, affermando che la natura agisce con uno scopo, portando all'esistenza degli organi necessari per specifiche funzioni.
- Aristotele respinge la teoria evoluzionistica, sostenendo che la continuità e l'eternità delle specie indicano l'esistenza di un principio finalistico piuttosto che casuale.
Per Aristotele la materia che costituisce gli essere viventi si unisce dando luogo a due forme di organizzazione: le parti omogenee che se suddivise si mantengono parti dello stesso tipo, ad esempio i tessuti come carne, ossa e le parti non omogenee che divise non presentano parti simili, come i nostri organi. Ma la materia di per sé non è vivente, l’essere vivente si caratterizza per qualcosa di più della materia: la vita, infatti, è una forma particolare dell’organizzazione della materia che noi chiamiamo anima.
Quando questa forma non è più in atto l’organismo si decompone. Aristotele vede gli esseri viventi come sinoli di materia e forma, dove la forma è l’anima.Il filosofo esclude il materialismo di Democrito perché l’anima è principio di organizzazione di un corpo organico e non può passare da un corpo all’altro: essendo forma di un corpo è legato ad esso e muore con lui. È molto importante che per Aristotele il principio fondamentale della natura sia il finalismo, ossia il fatto di essere orientata verso il meglio. La natura non agisce mai invano e, pur ammettendo una certa casualità, per gli aspetti sostanziali agisce sempre secondo un fine. C’è un ordine e questo fa sì che la funzione crei l’organo. L’esigenza di svolgere una certa funzione causa in maniera finalistica la presenza dell’organo necessario alla funzione.
Non vi è però un disegno provvidenziale di una mente, l’universo è così dall’eternità e per l’eternità e le specie sono eterne. Aristotele respinge la teoria evoluzionistica perché il riprodursi sempre delle stesse specie in maniera simile indica che a fondamento c’è una forma eterna, se alla base ci fosse il caso noi potremo vedere cambiare le cose non in maniera accidentale, ma sostanziale. Il caso non spiega la continuità che c’è nella riproduzione, quindi esiste un finalismo di fondo. Questo principio spiega l’ordine della realtà, poiché garantisce il continuo tendere di ogni organismo verso il meglio, verso l’attuazione della propria finalità.
Domande da interrogazione
- Qual è la concezione di Aristotele riguardo agli esseri viventi?
- Perché Aristotele rifiuta il materialismo di Democrito?
- Qual è il principio fondamentale della natura secondo Aristotele?
Aristotele vede gli esseri viventi come sinoli di materia e forma, dove la forma è l'anima, che è il principio di organizzazione di un corpo organico.
Aristotele rifiuta il materialismo di Democrito perché l'anima, essendo la forma di un corpo, è legata ad esso e muore con lui, non potendo passare da un corpo all'altro.
Il principio fondamentale della natura secondo Aristotele è il finalismo, che implica che la natura agisce sempre secondo un fine, orientata verso il meglio, e non agisce mai invano.