Concetti Chiave
- Aristotele classifica gli enti in dieci categorie principali per comprendere la molteplicità della realtà.
- La categoria di sostanza include enti autonomi come uomini, animali e oggetti concreti.
- Le categorie di qualità e quantità riguardano proprietà sensibili e misure quantitative.
- Le categorie di relazione, luogo e tempo descrivono confronti, posizioni spaziali e riferimenti temporali.
- Le categorie rappresentano i generi più estesi che raggruppano gli enti in base a specifici aspetti del reale.
Le categorie come generi massimi
Tra i molteplici significati di "ente", si segnalano innanzitutto quelli legati alla suddivisione in categorie, presentata da Aristotele nello scritto intitolato Categorie. La svariata molteplicità degli enti viene classificata e raggruppata in poche, amplissime classi: le categorie, appunto. Aristotele ne indica dieci: sostanza, qualità, quantità, relazione, dove' quando, giacere, avere, agire, patire.
La categoria di sostanza include tutti quegli enti che hanno un'autonoma capacità di sussistenza, cioè non dipendono per esistere da altro se non da se stessi: si tratta di tutte le cose concrete come uomini, astri, animali, piante, minerali, gli stessi oggetti prodotti dall'uomo ecc.
La categoria di quantità include le determinazioni quantitative, di peso, di lunghezza ecc. ("di tre cubiti", "di un metro"). La categoria di relazione implica il confronto tra enti ("maggiore di", "il doppio di"). Altre categorie sono quella di luogo (comprende le determinazioni spaziali come "in piazza") e quella di tempo (comprende le determinazioni temporali come "ieri", "l'anno scorso").
La scienza dell'ente in quanto ente sarà allora scienza della sostanza, della qualità, della quantità ecc. e dei rapporti che intercorrono tra queste categorie. Sulla base di quanto detto possiamo concludere che le categorie sono i generi massimi (cioè i generi più estesi) in cui possono essere compresi tutti gli enti di un determinato tipo, esprimenti uno stesso aspetto del reale.