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Concetti Chiave

  • Aristotele attribuisce all'arte una funzione positiva, considerandola una scienza produttiva, contrariamente a Platone che la vede come imitazione di imitazione.
  • L'arte, per Aristotele, è un'attività che rappresenta la realtà attraverso parole, suoni e immagini, e fornisce diletto e gratificazione.
  • Aristotele vede l'arte come imitazione delle azioni del mondo reale, ponendola in una dimensione vicina alla filosofia e superiore alla storiografia.
  • La poesia ha una funzione particolare, rispettando un ordine preciso, poiché i greci vedevano la perfezione nel finito e misurabile.
  • L'arte trasferisce gli eventi oltre il contingente, attribuendo loro un significato universale e morale.

Indice

  1. Aristotele e la funzione dell'arte
  2. La concezione aristotelica dell'arte
  3. La poesia e il suo ordine

Aristotele e la funzione dell'arte

Aristotele, a differenza di Platone, attribuisce una funzione positiva all'arte, una scienza produttiva.

Il filosofo ne parla nella Politica, in cui affronta varie argomentazioni: la naturale tendenza degli uomini alla rappresentazione, l'arte come imitazione, l'arte come forma di conoscenza superiore alla storia e la funzione catartica della tragedia.

La concezione aristotelica dell'arte

Secondo Aristotele gli uomini hanno una tendenza naturale a rappresentare la realtà e di produrre l'esperienza attraverso le parole, i suoni e le immagini. L'arte è inoltre un'attività libera e disinteressata che è fonte di diletto e gratificazione.

Platone, invece, definiva l'arte come imitazione di imitazione. Per Aristotele, l'arte è solo imitazione perchè il mondo sensibile non è una copia di quello ideale. Tuttavia, nella concezione aristotelica l'arte non ha un'accezione negativa: essa imita le azioni del mondo reale in un mondo particolare che li pone in una dimensione prossima alla filosofia e superiore alla storiografia.

La poesia e il suo ordine

Particolare funzione ha la poesia, la quale, deve rispettare un ordine ben preciso proprio perchè per i greci la perfezione risiedeva nel finito, in ciò che è misurabile, piuttosto che nell'infinito.

L'arte ha anche la capacità di trasferire gli eventi al di là del contingente, dandogli un significato universale e morale.

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