Concetti Chiave
- Anassimene, ultimo esponente della scuola milesia, scrisse il trattato "Sulla natura", di cui restano solo frammenti e testimonianze indirette.
- Critica l'idea di Anassimandro di un principio indeterminato, proponendo invece un principio infinito ma concreto: l'aria.
- Considera l'aria come una sostanza illimitata e vitale, legata al concetto di anima e soffio vitale nei poemi omerici.
- Anassimene introduce una spiegazione razionale per la trasformazione degli elementi, basata su condensazione e rarefazione dell'aria.
- Secondo Anassimene, l'aria condensandosi diventa acqua e terra, mentre rarefacendosi si trasforma in fuoco, evidenziando diversi stati della materia.
Indice
Anassimene e la scuola milesia
Anassimene, vissuto nel VI sec. a.C. è il terzo e ultimo rappresentante della scuole milesia. unica opera fu trattato “sulla natura”, in sobria prosa ionica, del quale ci sono giunti tre frammenti e testimonianze indirette. È un bravo discepolo e critica il maestro, ma non nel senso di ingiuria ma nel concetto di analisi.
Critica al concetto di apeiron
L’archè deve essere illimitato ma non gli piace il concetto di Anassimandro per la negatività e l’astrattezza.
Cerca di rispondere a cosa venga posto come apeiron. Pensa che il principio debba essere inteso come infinito, illimitato, ma il concetto di apeiron, elaborato da Anassimandro, è solo negativo (non finito, non limitato) e forse un po’ troppo astratto. Prova a definirla sulla base di un problema reale: come possono realtà ben determinate avere origine consistenza e fine da qualcosa di totalmente indeterminato? La soluzione è che occorre trovare un elemento determinato e infinito.L'aria come principio infinito
L’apeiron deve essere pensato come aria infinita, sostanza aerea illimitata, nebulosità, soffio vitale, pneuma. Nei poemi omerici l’anima coincide con l’ultimo respiro esalato prima della morte. La parola stessa “anima” è correlata al soffio.
Dal punto di vita logico sembra che Anassimene abbia fatto un passo indietro nella speculazione filosofica, riducendo tutto ancora ad un elemento. Ma il filosofo aggiunge una spiegazione razionale su come dall’aria sarebbero nate le cose. Anche Anassimandro ci aveva provato, ma la novità è che Anassimene si concentra su qualcosa che non è l’indefinito totale ma su un elemento naturale.
Condensazione e rarefazione dell'aria
Anassimene utilizza per la sua spiegazione i fenomeni di condensazione e rarefazione. Queste osservazioni gli fanno comprendere che una sostanza può esistere in diversi stati (solido, liquido e gassoso). Secondo Anassimene l’aria condensandosi si raffredda e diventa acqua, e poi terra. Allentandosi l’aria si riscalda e diventa fuoco. Scrive Simplicio che Anassimene si è concentrato sui vari aspetti..?
Domande da interrogazione
- Chi era Anassimene e quale fu il suo contributo alla scuola milesia?
- Qual è la critica di Anassimene al concetto di apeiron di Anassimandro?
- Come spiega Anassimene l'origine delle cose attraverso l'aria?
Anassimene, vissuto nel VI sec. a.C., fu il terzo e ultimo rappresentante della scuola milesia. Scrisse un trattato "sulla natura" in prosa ionica, di cui ci sono giunti frammenti e testimonianze indirette. Criticò il concetto di apeiron del suo maestro Anassimandro, proponendo l'aria come principio infinito.
Anassimene critica il concetto di apeiron di Anassimandro per la sua negatività e astrattezza. Egli ritiene che il principio debba essere infinito e illimitato, ma non indeterminato. Propone invece l'aria come un elemento determinato e infinito.
Anassimene utilizza i fenomeni di condensazione e rarefazione per spiegare l'origine delle cose. Secondo lui, l'aria condensandosi si raffredda e diventa acqua e terra, mentre rarefacendosi si riscalda e diventa fuoco. Questa spiegazione razionale si basa sull'osservazione dei diversi stati della materia.