Concetti Chiave
- Anassimene, allievo di Anassimandro, propose l'aria infinita come principio fondamentale della natura.
- L'aria, essendo infinita e senza forma, è vista come una sostanza divina che governa e sostiene il cosmo.
- La scelta dell'aria come principio deriva dalla sua capacità di sottoporsi a cambiamenti e trasformazioni, generando diverse forme di materia.
- Attraverso i processi di condensazione e rarefazione, l'aria si trasforma in acqua, terra e fuoco, spiegando la nascita delle cose.
- Anassimene introduce un approccio più logico e dinamico rispetto ai suoi predecessori, influenzando la rinascita della Scuola di Mileto nel V secolo.
Principio-aria
Anassimene, che fu un discepolo di Anassimandro, fa parte della scuola di Mileto. Vissuto nel VI secolo a.C., scrisse il Trattato sulla natura in una prosa molto sobria, di cui ci sono giunti tre frammenti, oltre ad alcune testimonianze indirette. Egli pensa che il “principio” debba essere sì infinito, come sostenevano Talete e Anassimandro, ma anche pensato come “aria infinita”, cioè come una sostanza aerea illimitata. Infatti egli scrive: “Proprio come la nostra anima, cioè il principio che dà la vita, che è aria, ci sostiene e ci governa, così il soffio e l’aria abbracciano il cosmo intero.” L’aria è vicina all’incorporeo nel senso che non ha forma e limiti come i corpi ed è invisibile. E poiché l’uomo nasce come conseguenza del suo flusso, è necessario che l’aria sia infinita e ricca, affinché essa non possa mai venire meno. Con queste premesse, è ovvio che per Anassimene l’aria è concepita come “divino”. Ma perché il filosofo ha scelto proprio l’aria come “principio”? Innanzitutto egli provava il bisogno di introdurre una “physis” che permettesse di dedurre tutte le cose da esso in modo più logico e più razionale di quanto non avesse pensato Anassimandro. L’aria ha una natura molto mobile per cui essa si presta assai bene ad essere concepita come perennemente in movimento. Inoltre, meglio di ogni altro elemento, è soggetta a variazioni e a trasformazioni necessarie per far nascere le diverse cose.Infatti, condensandosi, essa si raffredda e diventa acqua e quindi terra, “allentandosi” (= termine adoperato dallo stesso filosofo) e dilatandosi si riscalda e si trasforma in fuoco. Pertanto, non è senza ragione che Anassimene afferma che l’uomo lascia uscire dalla bocca il caldo e il freddo; infatti, il respiro si raffredda se viene compresso dalle labbra serrate; invece, se esce dalla bocca aperta diviene caldo per dilatazione. Di conseguenza, la variazione quantitativa di tensione dell’originaria realtà dà origine a tutte le cose. In un certo senso, si può affermare che Anassimene rappresenta l’espressione più rigorosa e più logica del pensiero della Scuola di Mileto perché con il processo di “condensazione” e di “rarefazione”, viene introdotta quella causa dinamica di cui Talete non aveva parlato e che Anassimandro aveva cercato di spiegare ispirandosi a concezioni orfiche. Per tale motivo, la rinascita del pensiero della Scuola di Mileto nel V secolo, farà costante riferimento alla “physis” di Anassimene come principio-aria.
Domande da interrogazione
- Qual è il principio fondamentale secondo Anassimene e perché lo ha scelto?
- Come spiega Anassimene la trasformazione degli elementi attraverso l'aria?
- In che modo Anassimene rappresenta un'evoluzione del pensiero della Scuola di Mileto?
Anassimene considera l'aria infinita come il principio fondamentale, poiché è una sostanza aerea illimitata che abbraccia il cosmo intero e permette di dedurre tutte le cose in modo logico e razionale.
Anassimene spiega che l'aria, condensandosi, si raffredda e diventa acqua e terra, mentre allentandosi e dilatandosi si riscalda e si trasforma in fuoco, dimostrando la sua natura mobile e soggetta a variazioni.
Anassimene rappresenta un'evoluzione del pensiero della Scuola di Mileto introducendo il processo di condensazione e rarefazione come causa dinamica, offrendo una spiegazione più rigorosa e logica rispetto ai suoi predecessori.