Concetti Chiave
- Anassimandro, discepolo di Talete, propone l'Ápeiron come principio originario, un'entità infinita e indefinita che sorregge e governa tutto.
- Critica l'idea che l'acqua possa essere il principio di tutto, sostenendo invece che l'origine deve essere indeterminata per generare diversità.
- L'ingiustizia è vista come causa dell'origine e della corruzione, con il tempo che stabilisce l'equilibrio tra i contrari.
- Il mondo nasce dalla scissione dei contrari, creando una tensione continua che porta alla nascita e alla morte come espiazione delle ingiustizie.
- Il ciclo infinito di alternanza dei contrari è regolato dal tempo, che assegna un limite al predominio di uno sull'altro.
Indice
Anassimandro e il suo pensiero
Il successore di Talete è Anassimandro. È un suo discepolo e segue i suoi insegnamenti. Scrive un’opera chiamata “Sulla Natura”. Non condivide le stesse idee del maestro. Anassimandro afferma che:
“L’acqua è un principio di natura
Determinata. Ma, ciò che è di natura
Determinata non può essere all’origine
Di diverse determinazioni.
All’origine deve esserci qualcosa di
Natura indeterminata, perché altrimenti non
Sarebbe all’origine di qualsiasi determinazione.”
La teoria dell'Ápeiron
L’Arché per Anassimandro è quindi ÁPEIRON (infinito, che non ha limiti ed è quindi senza confini)
Non ha limiti spaziali e quindi è indefinito.
Non ha limiti qualitativi e quindi è indeterminato (non ha limitazioni qualitative)
L’Ápeiron è divino, sorregge tutto, abbraccia tutto e governa tutto e contiene al proprio interno tutto
Il ciclo di ingiustizia e espiazione
Ci sono due domande: “Come e perché dal principio derivano le cose?” ; “Perché tutte le cose si corrompono?” .
Anassimandro risponde che la causa dell’origine è una sorta di ingiustizia, mentre la causa della corruzione e della morte è una sorta di espiazione da tale ingiustizia.
La nascita e la morte del mondo
Il mondo è costituito da contrari e ognuno di loro tende a sopraffare l’altro.
Quindi l’ingiustizia è in questa sopraffazione.
Il tempo è il giudice
Assegna un limite a ciascuno
Ponendo termine al predominio di uno a favore dell’altro e viceversa.
di questi contrari
Il mondo nasce dalla scissione dei contrari.
Questa ingiustizia è espiata con la morte del mondo.
Quindi si ha una doppia ingiustizia ed una doppia espiazione:
1. La prima ingiustizia è che l’essere è nato attraverso la scissione in opposti dell’unità del principio. Si nasce quindi per separazione di contrari. Nascendo si infrange l’unità originaria dell’ Ápeiron generando quindi una coppia di contrari.
2. La seconda ingiustizia è il tentativo di usurpare con odio l’altro contrario, la condizione di unico superstite e dominare, sarebbe anche usurpare il posto e i diritti del divino immortale. Ogni contrario quindi si oppone al suo opposto tentando di sopraffare esso.
L’ordine del tempo stabilisce l’alternanza dei contrari in cicli infiniti.
“Donde le cose traggono la loro nascita: ivi si compie anche la loro dissoluzione secondo necessità: infatti reciprocamente pagare il fio e la colpa dell’ingiustizia, secondo l’ordine del tempo.”
Domande da interrogazione
- Qual è il principio fondamentale secondo Anassimandro?
- Come spiega Anassimandro l'origine e la corruzione delle cose?
- Qual è il ruolo del tempo secondo Anassimandro?
Anassimandro identifica l'Ápeiron come il principio fondamentale, un'entità infinita e indeterminata che sorregge e governa tutto.
Anassimandro sostiene che l'origine delle cose è causata da una sorta di ingiustizia, mentre la corruzione e la morte sono viste come un'espiazione di tale ingiustizia.
Il tempo è visto come un giudice che assegna un limite ai contrari, ponendo termine al predominio di uno a favore dell'altro, stabilendo l'alternanza in cicli infiniti.