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Concetti Chiave

  • Anassimandro, discepolo di Talete, visse a Mileto tra il VII e il VI secolo a.C. e scrisse il primo trattato filosofico occidentale, "Sulla natura".
  • Criticò l'idea di Talete sull'acqua come principio di tutto, proponendo l'apeiron, l'infinito e indefinito, come origine di tutti gli elementi definiti.
  • L'apeiron è un principio eterno e divino che genera e riassorbe tutte le cose in un ciclo infinito di creazione e distruzione.
  • Anassimandro sviluppò una cosmogonia logica in cui le cose nascono dall'apeiron per separazione, creando contrari come caldo e freddo.
  • Il mondo è visto come un sistema di contrari in conflitto, guidato dal movimento eterno dell'apeiron.

Passiamo ad Anassimandro.

Forse fu parente, probabilmente amico, sicuramente discepolo di Talete. Visse a Mileto fra il VII e il VI sec. a.C. (610-547-546 a.C.). si dice che compose il primo trattato filosofico dell’occidente pervenutoci. Il titolo in prosa ionica doveva essere “sulla natura”, del quale oggi non possediamo altro che un piccolissimo frammento.

Indice

  1. Il pensiero di Anassimandro
  2. L'apeiron e la ciclicità eterna
  3. L'apeiron come principio divino
  4. La cosmogonia di Anassimandro

Il pensiero di Anassimandro

È possibile ritenere che tale frammento esprima il succo del pensiero di Anassimandro e forse era l’incipit dello scritto, cioè il suo inizio. Anassimandro è stato un buon discepolo se intendiamo un allievo che critica, fa domande.

Dando questo giudizio però Anassimandro si spinge ad affermare che l’acqua non può essere origine di tutto, in quanto elemento che non può essere causa di altri elementi. Non si può spiegare il tutto con qualcosa di limitato.

L'apeiron e la ciclicità eterna

Punta quindi sull’infinito, indefinito. Questa archè è ciò che precedere ogni elemento definito e a partire da cui gli elementi definiti si generano. L’infinito è l’apeiron (Apeiron = infinito, senza limite. Alfa negativo più peros, limite), ciò che è privo di limiti quantitativi e qualitativi. In questo magma si trova già tutto quello che porterà all’essere. Tutte le cose si generano, consistono e vivono in esso e ad esso ritornano in una ciclicità eterna. Il tempo è un giudice severo che determina l’essere degli oggetti e delle cose del mondo, non di uno ma di infiniti mondi, ognuno con il suo limite che poi ritorneranno nel momento della distruzione.

L'apeiron come principio divino

L’apeiron è da sempre e non si estinguerà mai. È principio senza principio. L’apeiron appare quindi come divino, perché immortale e indistruttibile. L’apeiron non è altro dal mondo, è la sua essenza, il principio fondamentale che fa di una cosa quello che è . per Talete l’archè è qualcosa di particolare e definito, per Anassimandro il contrario, qualcosa di indefinito.

La cosmogonia di Anassimandro

Mentre Talete non si pone la domanda sul come e sul perché dal principio divino derivino tutte le cose, Anassimandro lo fa e si dà una risposta. Nel 7-6 sec. a.C. Anassimandro cerca di costruire una cosmogonia su base logica:

1- Tutte le cose nascono dall’apeiron per separazione

2- La separazione è causata dal movimento dell’apeiron stesso.

3- Questa separazione creda una serie di contrari

4- Da un movimento che è eterno si generano i primi tre contrari fondamentali: il caldo e il freddo.

5- Il mondo è formato da contrari che tendono a sopraffarsi l’un l’altro.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Anassimandro e quale fu il suo contributo alla filosofia occidentale?
  2. Anassimandro, vissuto a Mileto tra il VII e il VI secolo a.C., fu probabilmente un parente o amico di Talete e sicuramente suo discepolo. È noto per aver composto il primo trattato filosofico dell'occidente, "Sulla natura", di cui ci è pervenuto solo un frammento. Questo frammento esprime il nucleo del suo pensiero, che si concentra sull'idea dell'apeiron, l'infinito indefinito, come principio di tutte le cose.

  3. Qual è la differenza tra l'archè di Talete e quella di Anassimandro?
  4. Talete identificava l'archè, il principio di tutte le cose, con qualcosa di particolare e definito, come l'acqua. Anassimandro, invece, proponeva l'apeiron, un principio indefinito e infinito, come origine di tutto, sostenendo che non si può spiegare il tutto con qualcosa di limitato.

  5. Come Anassimandro spiega la generazione delle cose nel mondo?
  6. Anassimandro spiega che tutte le cose nascono dall'apeiron attraverso un processo di separazione causato dal movimento eterno dell'apeiron stesso. Questa separazione genera una serie di contrari, come il caldo e il freddo, che formano il mondo e tendono a sopraffarsi l'un l'altro.

Domande e risposte

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