Concetti Chiave
- Anassagora, nato a Clazomene, credeva che la natura fosse composta da particelle invisibili chiamate omeomerie, comprese dall'intelletto noto come Nous.
- Il Nous permette agli esseri umani di comprendere la connessione tra pensiero ed essere, il piccolo e il grande, e l'organico e l'inorganico.
- Tutto è eternamente interconnesso e in trasformazione: la materia viva contiene minerali e viceversa, dimostrando l'unità della natura.
- La filosofia di Anassagora trova eco nelle scoperte scientifiche moderne, come la legge di conservazione della massa di Lavoisier.
- La visione di Anassagora solleva questioni etiche sul rapporto tra umanità e natura, criticando la separazione e il dominio umano sulla vita.
Indice
Origini e concetti fondamentali
Nato a Clazomene città della Tracia in Asia Minore tra il 500 e il 496 a.c.
Secondo il filosofo, tutto ciò che compone la natura è fatto da piccole particelle o semi invisibili ad occhio nudo (omeomerie), ma comprensibili dall’intelletto e dalla ragione che li contiene e che da essi è composta (il Nous).
Tramite il Nous, l’intuizione, la capacità di legare insieme attraverso una catena di riflessioni concetti e frasi i dati provenienti dal mondo esterno, l’essere umano può comprendere la connessione del pensiero con l’Essere, della parte con il tutto, del piccolo con il grande, dell’organico con l’inorganico, dello spirito con la materia, della natura della terra con l’universo celeste, della propria esistenza singola con l’universo.
Interconnessione universale
Nei pensieri umani, nelle parole, nei nostri organi, tessuti, cellule, sangue…c’è la natura tutta, nella sua parte infinitesima che si relaziona con la stessa natura nella sua parte infinita.Tutto vive eternamente entrando a far parte di tutto il resto; tutto è in tutto: nelle pietre c’è la vita organica, nella vita organica i minerali, i 4 elementi, così come nelle piante, negli animali, nelle stelle, nei pianeti.
Trasformazione e consapevolezza
Tutto è composto di semi infinitesimi che in maniera incessante mutano, si uniscono, si trasformano e ci trasformano secondo l’energia spirituale e materiale del Nous, la stessa energia che compone il nostro cervello come macchina pensante e la nostra anima come coscienza pensante e grazie alla quale possiamo essere consapevoli di noi stessi, consapevoli di essere parte integrante di un processo eterno di trasformazione e di trapasso da un essere all’altro.
“Nulla in natura si crea e nulla si distrugge”, dirà il chimico Lavoisier nell’800, pervenendo alle stesse conclusioni del filosofo, pur partendo dalla prospettiva del metodo scientifico matematico degli studi di chimica sperimentale.
Nelle nostre parole ci sono le cose e nelle cose i nostri pensieri e concetti ed è per questo che immediatamente intuiamo la funzione di un oggetto e lo nominiamo, perché il seme che lo compone è già in noi e attraverso l’intelletto noi lo definiamo, gli diamo un ruolo, uno schema di rappresentazione e di comprensione, qualcosa che la nostra intelligenza capisce e che la nostra mano afferra. Due gesti contemporanei indispensabili per orientarsi nel mondo e attraverso i quali le particelle che costruiscono il mondo attivano quelle già presenti in noi dalla nascita.
Riflessioni etiche contemporanee
Tale visione filosofica di Anassagora apre anche forti questioni etiche soprattutto nel mondo contemporaneo dove si tende a considerare la vita umana separata dalla natura, ogni individuo separato dall’altro e soprattutto la specie umana legittimata a trasformare il vivente secondo i propri interessi economici, di potere e di dominio, dimenticando la relazione profonda e la connessione tra noi e l’ecosistema nel quale viviamo e quindi gli effetti devastanti che il nostro agire irresponsabile ha sul vivente.
Domande da interrogazione
- Chi era Anassagora e quale era la sua visione filosofica?
- Qual è il ruolo del Nous secondo Anassagora?
- Come si relaziona la filosofia di Anassagora con la legge di conservazione della massa di Lavoisier?
- Quali questioni etiche solleva la visione di Anassagora nel contesto contemporaneo?
Anassagora era un filosofo nato a Clazomene, in Asia Minore, tra il 500 e il 496 a.C. La sua visione filosofica si basava sull'idea che tutto in natura è composto da piccole particelle invisibili chiamate omeomerie, comprensibili attraverso il Nous, l'intelletto che connette il pensiero con l'essere.
Il Nous, secondo Anassagora, è l'intuizione e la capacità di collegare concetti e dati provenienti dal mondo esterno. Permette di comprendere la connessione tra il pensiero e l'essere, tra la parte e il tutto, e tra lo spirito e la materia.
La filosofia di Anassagora anticipa la legge di conservazione della massa di Lavoisier, che afferma "nulla in natura si crea e nulla si distrugge". Entrambi giungono alla conclusione che tutto è in continua trasformazione e interconnessione, sebbene Lavoisier lo faccia attraverso il metodo scientifico.
La visione di Anassagora solleva questioni etiche riguardo alla tendenza moderna di considerare la vita umana separata dalla natura e di trasformare il vivente per interessi economici e di potere, ignorando la connessione profonda tra l'uomo e l'ecosistema e gli effetti devastanti delle azioni irresponsabili sull'ambiente.