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Concetti Chiave

  • Aristotele elogia la mano umana come lo strumento degli strumenti, paragonandola all'anima per la sua versatilità e capacità di trasformare.
  • Anassagora, prima di Aristotele, aveva evidenziato l'importanza dell'attività manuale per l'intelligenza umana, attribuendo all'uomo la superiorità sugli animali grazie alle mani.
  • Aristotele inverte la prospettiva di Anassagora, sostenendo che l'intelligenza umana precede e giustifica il possesso di strumenti come la mano.
  • Nel "De partibus animalium", Aristotele descrive la mano come un'entità capace di prendere molte forme e funzioni, adattandosi a vari compiti.
  • La mano è vista sia da Anassagora che da Aristotele come fondamentale per l'apprendimento e la trasformazione del mondo circostante.

Indice

  1. Aristotele e la sensibilità tattile
  2. La mano come strumento universale

Aristotele e la sensibilità tattile

Aristotele, capofila della valutazione filosofica della sensibilità tattile, che egli propone come caratteristico della specie umana per la finezza delle percezioni, anche a proposito della mano tesse un elogio ancora inaudito all’epoca. In “De Anima” scrive: l’anima è come la mano, perché la mano è lo strumento degli strumenti, l’anima è come la rete telematica, oggi probabilmente non sarebbe più attuabile come paragone perché la rete telematica è molto più ramificata e incalza meglio la metafora. Prima di lui, solo Anassagora aveva messo a fuoco l’attività manuale umana, la mano si muove, da forma e trasforma, sa ordinare distinguendo gli elementi somiglianti separando ciò che differisce e avvicinando ciò che si assomiglia. La mano da così inizio all’apprendimento e la conoscenza, Anassagora ne desume che l’uomo è il più intelligente degli animali grazie al possesso delle mani.

La mano come strumento universale

Aristotele rovesciò la sua affermazione, ritenendo che la natura non conceda nulla al caso e che dunque fornisca gli strumenti a chi se ne possa servire, quindi per lui è più ragionevole sostenere che l’uomo sia dotato perché il più intelligente, capace di impadronirsi del maggior numero di strumenti. La mano umana è lo strumento preposto ad altri strumenti con una versatilità incomparabile, lo illustra il trattato “De partibus animalium”: la mano può diventare artiglio, arma, la natura ha congeniato appositamente la forma della mano articolabile e divisa in più parti, con le dita idonee ora alla presa, ora alla pressione. Analogamente all’anima che mette in forma e realizza qualsiasi potenzialità fisiologica, la mano può essere tutto, in quanto tutto può afferrare e impugnare.

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