Concetti Chiave
- Alla fine del IV secolo Atene vide la nascita di due nuove scuole filosofiche: il "giardino" di Epicuro e il "Portico" di Zenone, accanto all'Accademia di Platone e al Liceo di Aristotele.
- Speusippo, successore di Platone all'Accademia, accentuò le tendenze pitagoriche nel pensiero, interpretando i numeri matematici come modelli delle cose naturali.
- Sotto Speusippo, Eraclide Pontico esplorò dottrine atomistiche, mentre Eudosso, noto matematico, si allontanava dalle interpretazioni platoniche, avvicinando il piacere all'idea di bene.
- Senocrate, diàdoco di Speusippo, continuò l'esplorazione delle analogie tra numeri e cose, mantenendo la guida dell'Accademia per oltre vent'anni.
- Nella "Terza Accademia" del III secolo a.C., le dottrine platoniche furono indirizzate verso lo scetticismo, marcando uno sviluppo originale rispetto ai predecessori.
Indice
Le scuole filosofiche di Atene
All'"Accademia" di Platone e al "Liceo" di Aristotele, si affiancarono in Atene, alla fine del IV secolo, altre due scuole: il "giardino" di Epicuro e il "Portico" di Zenone.
I discepoli di Platone e Aristotele
I due grandi "scolari", Platone e Aristotele, ebbero discepoli in gran numero, ma nessuno che fosse all'altezza di raccoglierne l'eredità. Speusippo, che resse l'Accademia per otto anni dopo la morte dello zio, proseguì e accentuò le tendenze pitagoriche dell'ultimo pensiero platonico, intendendo come modelli delle cose naturali i numeri matematici (distinti dai numeri sensibili), e concepì il Bene platonico come il termine di un processo cosmico suscitato dal desiderio stesso di perfezione. Accanto a lui Eraclide Pontico (che nel 339 a.C. tornerà a Eraclea, nel Ponto, a fondarvi una scuola indipendente) fantasticava Sulle cose che si trovano nell'Ade, e si accostava a dottrine atomistiche, pensando il mondo come fatto di corpi semplici non collegati; mentre Eudosso, noto come teorizzatore delle sfere celesti e valente matematico (sistematore della teoria dei corpi geometrici regolari), facendo del piacere il bene per l'uomo si avvicinava piuttosto a interpretazioni non platoniche dell'insegnamento socratico.
Evoluzione dell'Accademia platonica
Successore di Speusippo fu Senocrate, che resse l'Accademia per cinque lustri (339-312 a.C.): cultore anche lui di analogie tra i numeri e le cose. Il diàdoco (o "successore") seguente, Polemone, riprese spunti cinici, predicando una vita conforme a natura. Motivi originali si svilupperanno solo nella "Terza Accademia", del III secolo a.C., che volgerà le dottrine platoniche allo scetticismo.