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Habilis
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Concetti Chiave

  • Il telaio è un'antica macchina per tessitura, originariamente azionata a mano, resa automatica nel 1805 da Jacquard, migliorando velocità e precisione del processo.
  • La tecnica di base della tessitura prevede l'alternanza dei fili dell'ordito per permettere il passaggio della navetta, formando un tessuto uniforme.
  • I tessuti possono essere classificati in base alla fibra utilizzata, con quelli misti ottenuti combinando fibre naturali e sintetiche per migliori caratteristiche.
  • Esistono diverse tipologie di tessuti speciali, come velluti, damaschi, broccati e impermeabili, ciascuno con caratteristiche uniche di lavorazione e aspetto.
  • Recentemente, fibre sintetiche come nailon e lilion vengono impiegate per indumenti impermeabili, leggeri e adatti alle esigenze della moda moderna.

Strumento della tessitura è il telaio, macchina antichissima che per millenni fu azionata completamente a mano. Il procedimento era quindi assai lungo ed estremamente faticoso, in quanto ogni passaggio del filo di trama ed ogni movimento dei fili di ordito doveva essere effettuato, dal tessitore e dai suoi aiutanti, in base al cartone (disegno schematico del l'armatura) in precedenza preparato.
Quando, finalmente, soltanto verso il 1805, il telaio fu reso automatico dal francese Jacquard, i suoi vari movimenti si svolsero con ben maggiore velocità e precisione, rivoluzionando l’intero settore tessile. Ancor oggi il telaio a mano sopravvive per determinate lavorazioni artigianali (tessuti e tappeti regionali); ma la regola è costituita dal telaio automatico o meccanico con navetta', mentre per certi tessuti si usano telai senza navetta e per i tessuti a maglia (fatti di fili a cappio incatenati uno all’altro secondo il ben noto schema della lavorazione a maglia) telai circolari.
La tecnica della tessitura, nella più semplice delle armature: la tela, può essere schematizzata come segue.
L'ordito, costituito da numerosi fili di lunghezza indefinita, è avvolto sul subbio svolgente (cilindro situato nella parte posteriore del telaio) e, passando attraverso agli anelli dei licci (elementi mobili in senso alternato), va ad avvolgersi sul subbio raccoglitore (cilindro situato nella parte anteriore del telaio).
I due licci comandano l’uno i fili pari, l’altro i fili dispari dell’ordito e provvedono ad alzarli alternativamente, affinché fra di essi possa agevolmente correre la navetta, che racchiude la spola, su cui è avvolto il filo di trama.
II pettine, ad ogni passaggio della navetta, provvede a far avanzare il filo di trama da essa depositato, in modo che si avvicini ai precedenti e il tessuto risulti uniforme.
Il tessuto, ottenuto dalla incessante ripetizione dei movimenti elementari suddetti, va gradualmente ad avvolgersi sul subbio raccoglitore.
Naturalmente la tessitura di intrecci più complessi, con disegni, motivi o fili a più colori, richiede un adeguato numero di licci e di navette.
— Numerose sono le possibili classificazioni dei tessuti.
E comunque fondamentale la distinzione fra tessuti realizzati con una sola fibra e tessuti misti.
Questi ultimi sono ottenuti o filando insieme fiocco di fibra naturale e fiocco sintetico oppure adoperando per l’ordito un filato misto e per la trama uno di fibra pura.
I misti sono comunque realizzati per ottenere tessuti con requisiti speciali, generalmente migliori di quelli delle corrispondenti fibre pure, ed anche per modificare il pregio ed il costo del prodotto.
I più diffusi sono quelli di lana e seta; di lino e cotone; di cotone e canapa; di seta e raion; di lana e lanital; di raion e nailon, che naturalmente presentano caratteri intermedi rispetto a quelli delle fibre loro componenti.
Secondo il tipo di lavorazione a cui sono sottoposti, i tessuti si distinguono in: lisci; operati (per effetto di intreccio o per effetto di colore), speciali. Diffusissimi sono inoltre i tessuti a righe, a quadretti, a disegni fantasia, ottenuti con procedimento di stampa a colori.
Fra i tessuti a lavorazione speciale ricordiamo:
— I tessuti crespi, ondulati su tutta la superficie, perché intessuti con fili molto ritorti.
— I tessuti a doppio diritto, generalmente usati per cappotti e coperte.
— I velluti, il cui pelo è formato da un filo supplementare teso ad anello e successivamente tagliato.
— Le stoffe pelose o vellutate, rese tali a mezzo di un’azione meccanica di sfregamento, a tessitura compiuta.
— I panni, tessuti di lana cardata sottoposti alla follatura (sfregamento tra cilindri di legno, in presenza di una soluzione saponosa), per infeltrirne la superficie e nascondere l’intreccio di trama e ordito.
— I feltri, ottenuti pressando a vapore la lana di pecora o il pelo di coniglio.
— I damaschi, tessuti operati a disegni lucidi su fondo opaco o viceversa.
— I broccati, caratteristici tessuti di seta, oro e argento, a disegni rilevati.
— I tessuti impermeabili, gommati o no.
I primi si ottengono con l’aggiunta di sostanze gommose o addirittura con l’applicazione di un sottile foglietto di gomma sul rovescio del tessuto, ma vengono usati solo per indumenti grossolani. L’assortimento degli impermeabili non gommati è ben più vasto ed elegante. In questo caso i tessuti di lana o di cotone subiscono speciali lavorazioni che, senza mutarne l’aspetto e senza chiuderne i pori, li rendono idrorepellenti (che rifiutano l’acqua) conservando loro la morbidezza originaria.
Anche talune fibre sintetiche (nailon, lilion) vengono oggi largamente impiegate nella preparazione di indumenti impermeabili, di peso e caratteristiche rispondenti ad ogni esigenza della moda.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto dell'invenzione del telaio automatico di Jacquard nel settore tessile?
  2. L'invenzione del telaio automatico di Jacquard nel 1805 ha rivoluzionato il settore tessile, permettendo movimenti più veloci e precisi rispetto al telaio manuale, che era lento e faticoso.

  3. Quali sono le differenze principali tra i tessuti realizzati con una sola fibra e quelli misti?
  4. I tessuti con una sola fibra sono composti interamente da un tipo di fibra, mentre i tessuti misti combinano fibre naturali e sintetiche per ottenere caratteristiche speciali e migliorare il pregio e il costo del prodotto.

  5. Come si ottengono i tessuti crespi e quali sono le loro caratteristiche?
  6. I tessuti crespi si ottengono intrecciando fili molto ritorti, risultando in una superficie ondulata su tutta la stoffa.

  7. Quali sono le tecniche utilizzate per rendere i tessuti impermeabili?
  8. I tessuti impermeabili possono essere ottenuti aggiungendo sostanze gommose o applicando un foglio di gomma, oppure attraverso lavorazioni speciali che li rendono idrorepellenti senza alterarne l'aspetto.

  9. Quali sono alcuni esempi di tessuti a lavorazione speciale menzionati nel testo?
  10. Alcuni esempi di tessuti a lavorazione speciale includono i velluti, i damaschi, i broccati, i tessuti crespi, i panni e i feltri, ognuno con caratteristiche uniche come superfici ondulate, disegni lucidi o texture vellutate.

Domande e risposte