Concetti Chiave
- L'impianto del gas di città si sta diffondendo grazie all'uso del metano, più sicuro rispetto al gas illuminante.
- Ogni edificio connesso alla rete urbana dispone di una tubazione principale controllata da un contatore e un rubinetto generale.
- Le tubazioni interne distribuiscono il gas verticalmente e orizzontalmente, con ogni unità abitativa collegata a una colonna vicina.
- Gli apparecchi a gas, sia fissi che mobili, sono alimentati da tubi flessibili, richiedendo controlli regolari per garantire la sicurezza.
- Anche il gas in bombole nei centri non serviti da rete pubblica comporta rischi simili e necessita delle stesse precauzioni.
L’impianto del gas di città
Non esiste in tutti i centri abitati; ma tende a diffondersi sempre più, grazie all’attuale sfruttamento del metano ed alla sua miscelazione col più costoso e pericoloso gas illuminante.
Nei luoghi in cui vi è una rete urbana di distribuzione, ogni casa è allacciata alla rete stessa mediante una tubazione, controllata da un contatore e da un rubinetto generale.
Da essa si dipartono tubazioni orizzontali, collegate a colonne verticali che portano il gas a tutti i piani dell’edificio.
Da questa tubazione si dipartono i vari rami di alimentazione degli apparecchi a gas fissi (scalda-acqua, caldaie per riscaldamento particolare) e mobili (fornelli). Gli apparecchi mobili sono uniti al bocchettone del tubo di erogazione da un tubo di raccordo flessibile, regolato da un rubinetto. Il controllo periodico ed accurato di questi ultimi tubi costituisce un’indispensabile misura di sicurezza, come lo è la chiusura notturna del contatore o almeno dei rubinetti di erogazione che servono i singoli apparecchi .
Anche il gas in bombole, che alimenta apparecchi di ogni tipo nei centri non serviti da una rete pubblica, presenta gli stessi pericoli e richiede le stesse precauzioni del gas di città.