Concetti Chiave
- La pedana per il salto in alto è un settore circolare con un raggio tra 15 e 25 metri, con l'asticella posta su ritti distanti 4,02 metri.
- Il salto è nullo se l'asticella cade o se l'atleta stacca con due piedi; sono concessi tre tentativi per superare ogni misura.
- Vince chi salta la misura più alta con meno tentativi, avvantaggiando chi impiega meno salti per superare le misure.
- La tecnica moderna "alla Fosbury" prevede una rincorsa curvilinea e un superamento dorsale dell'asticella.
- L'allenamento si concentra sull'elevazione, la rincorsa e lo scavalcamento dorsale, con attenzione agli ultimi passi e alla transizione tra fase rettilinea e curva.
Introduzione:
La pedana ha forma di settore circolare con un raggio di 15 – 25 metri.
L’asticella è posta su due ritti distanti 4, 02 metri.
Dietro i ritti è posto il materasso su cui l’atleta cade dopo il salto.
Il salto è considerato nullo se l’asticella cade (se traballa ma non cade il salto è valido) o se l’atleta stacca con due piedi.
Il saltatore ha tre tentativi per superare una certa misura, se vi riesce passa ad una misura superiore.
Vince la gara chi salta la misura superiore.
A parità di misura saltata, vince chi, nel corso della gara ha effettuato meno salti.
In pratica è avvantaggiato chi impiega uno o due salti per superare una misura rispetto a chi ne impiega due o tre.
Il gesto tecnico:
Nel tempo lo scavalcamento dell’asticella è stato effettuato con modi e stili diversi, oggi tutti soppiantati dalla tecnica a scavalcamento dorsale della “alla Fosbury” (da Richard Fosbury, inventore della tecnica di salto omonima).
La rincorsa segue una traiettoria curvilinea che porta l’atleta sotto l’asticella inclinato all’indietro di 45 gradi.
Ciò permette uno stato di pre-tensione muscolare che amplifica la forza espressa allo stacco.
In fase aerea, il busto ruota disponendosi dorsalmente rispetto l’asticella e, sul vertice della parabola di volo, si inarca per consentire il superamento dell’asticella stessa, con simultanea distensione e raccolta delle gambe.
L’allenamento:
Esercitare la propria capacità di elevazione cercando di raggiungere limiti posti in alto (in palestra, cercare di toccare la retina del canestro o superare quanto più possibile il nastro della rete di pallavolo), prima da fermi, quindi dopo una breve rincorsa.
Nella rincorsa grande attenzione agli ultimi tre passi con abbassamento del baricentro sull’ultimo passo per slanciare il salto.
Abituarsi allo scavalcamento dorsale saltando da fermi, di schiena, un’asticella immaginaria e lasciandosi ricadere sul materassino, quindi porre l’asta ad un’altezza progressivamente più elevata, saltando sempre da fermo.
Provare la rincorsa con grande attenzione al passaggio della fase rettilinea (dapprima 2-4 passi) alla fase curva (4 passi).
Infine unire i due momenti (rincorsa e scavalcamento) partendo da altezze basse.
Domande da interrogazione
- Qual è la forma e la dimensione della pedana utilizzata nel salto in alto?
- Qual è la tecnica di salto attualmente più utilizzata nel salto in alto?
- Quali sono gli elementi chiave dell'allenamento per il salto in alto?
La pedana ha la forma di un settore circolare con un raggio che varia tra 15 e 25 metri.
La tecnica più utilizzata è lo scavalcamento dorsale "alla Fosbury", che prevede una rincorsa curvilinea e un'inclinazione all'indietro di 45 gradi.
L'allenamento si concentra sull'elevazione, la rincorsa con attenzione agli ultimi tre passi, e l'abitudine allo scavalcamento dorsale, iniziando da altezze basse e aumentando progressivamente.