Concetti Chiave
- Le capacità motorie sono influenzate da fattori genetici e dall'allenamento, e si suddividono in condizionali e coordinative.
- La forza può essere assoluta o relativa e si distingue in massimale, veloce e resistente, influenzata da fattori come il volume muscolare e la tipologia di fibre.
- La resistenza coinvolge gli apparati respiratorio e cardiocircolatorio e si distingue in generale, locale e specifica, con classificazioni anaerobica e aerobica.
- La velocità dipende da componenti come la reazione, accelerazione e gestualità, ed è la meno migliorabile a causa della forte influenza genetica.
- La mobilità articolare è influenzata da fattori anatomici, età, sesso, e temperatura, ed è essenziale per una corretta escursione articolare.
Indice
Le capacità motorie
L’individualità del movimento: compiere un gesto non è uguale per tutti. Quando ci muoviamo siamo tutti diversi. Proprio queste individualità sono ciò che di bello ci offre l’esperienza sportiva che ci insegna a decifrare noi stessi.Queste diversità nell’esecuzione di un gesto sono dovute alle capacità motorie.
Le capacità motorie sono le caratteristiche che ciascuno di noi possiede e impiega nell’eseguire le varie azioni motorie. Esse sono il prodotto che deriva in parte da un patrimonio genetico, e quindi innato, di cui possiamo disporre, e in parte dal modo in cui questo patrimonio viene tenuto in esercizio, e quindi gradualmente accresciuto con l’allenamento.
Le capacità motorie si distinguono in:
- capacità condizionali od organico-muscolari;
- capacità coordinative.
Il livello di ciascuna capacità può essere misurato attraverso particolari test motori, in cui ci si serve di indicatori, ovvero di elementi quantificabili con precisione che esprimono numericamente il concetto astratto che vogliono rappresentare, cioè la capacità motoria in esame. Sebbene a volte ci cimentiamo nel tentativo di misurarle, il giudizio sulle nostre capacità non è mai un giudizio assoluto sul nostro valore.
Le capacità motorie condizionali
Le capacità motorie condizionali si dividono in diverse categorie:1. Forza
2. Resistenza
3. Velocità
4. Mobilità articolare
La forza
La forza è una capacità motoria condizionale che chiama in causa prevalentemente il sistema muscolare. Essa è la nostra capacità di opporci a una resistenza attraverso l’azione dei muscoli. Quando parliamo di forza dobbiamo operare una distinzione tra quella assoluta e quella relativa.La forza assoluta è la forza massima che riusciamo a produrre a prescindere dal nostro peso corporeo. La forza relativa esprime il rapporto tra la massima forza che possiamo manifestare e il nostro peso. Questa differenza è tenuta in larga considerazione in tutti gli sport in cui la forza assume un valore determinante nel raggiungimento degli obiettivi. Ad esempio, nel pugilato, gli atleti sono raggruppati in diverse categorie in base alla loro massa corporea, se superano i 91 kg circa, vengono considerati tra i pesi massimi.
In base al risultato che ci prefiggiamo di ottenere con il nostro esercizio, possiamo distinguerne tre tipi diversi:
- forza massimale
- forza veloce
- forza resistente
La forza massimale è la tensione massima che un muscolo può sopportare esercitando una contrazione volontaria. Può essere espressa:
- mediante un’azione concentrica, ovvero realizzata spostando un carico;
- mediante un’azione isometrica massimale, se tentiamo di contrastare una resistenza invincibile;
- o infine mediante un’azione eccentrica, se freniamo lo spostamento di un carico molto pesante.
La forza veloce è la capacità di sopportare elevate tensioni muscolari nel minor tempo possibile. Essa è detta anche forza esplosiva. È caratteristica di molti sport che richiedono delle accelerazioni momentanee (es. lancio del giavellotto, salto in alto…).
La forza resistente è la capacità di esprimere un’elevate tensione muscolare per un periodo prolungato. Ci serviamo di essa durante un’arrampicata su una parete rocciosa oppure per lo sprint finale di una competizione di ciclismo. La forza resistente si differenzia dalla resistenza alla forza perché, mentre quest’ultima si riferisce alla capacità di sopportare tensioni di bassa intensità, la prima è invece riferita alle tensioni di intensità elevate.
I fattori che condizionano la forza
La forza che riusciamo a esprimere è determinata da alcuni fattori:- il volume del muscolo, in situazione di ipertrofia, ovvero quando la sezione trasversale del muscolo interessato dal movimento che stiamo compiendo aumenta di volume, siamo in grado di produrre una forza di intensità più elevata;
- la tipologia di fibre muscolari: le fibre bianche contenute nei muscoli, costituendo dei prolungamenti delle cellule nervose, si contraggono più rapidamente e con maggiore intensità rispetto alle fibre rosse, che invece risultano più resistenti;
- la frequenza degli impulsi nervosi;
- i fattori genetici, il nostro appartenere a un certo gruppo etnico o a un determinato gruppo familiare ci rende particolarmente predisposti per natura a manifestare una forza più o meno elevata;
- il sesso e l’età, a partire dalla pubertà la massa muscolare di ragazzi e ragazze inizia a differenziarsi e i maschi risultano più predisposti a esercitare una forza di intensità maggiore;
- le risorse energetiche, una più elevata quantità di ossigeno o glucosio può favorire uno sviluppo maggiore della forza.
La resistenza
La resistenza è una capacità motoria condizionale che interessa prevalentemente gli apparati respiratorio e cardiocircolatorio. Essa è la nostra capacità di sostenere per un tempo prolungato un determinato sforzo, contrastando l’insorgere della fatica. La fatica è una forma di autodifesa messa in atto dal nostro corpo per informarci dell’imminente esaurimento delle risorse energetiche che possediamo.In relazione all’attività che svolgiamo e alla quantità dei muscoli coinvolti, possiamo distinguere tre tipi di resistenza:
1. Resistenza generale -> ci permette di sopportare a lungo uno sforzo coinvolgendo una gran parte della massa muscolare;
2. Resistenza locale -> ci permette di prolungare una fatica chiamando in causa solo una parte determinata della muscolatura;
3. Resistenza specifica -> capacità di sopportare a lungo uno sforzo in relazione alla pratica di una determinata disciplina sportiva.
Un’altra classificazione può essere fatta in base al meccanismo di produzione energetica:
- Resistenza anaerobica
- Resistenza aerobica
La resistenza aerobica è quella in cui lo sforzo muscolare deriva da un processo di combustione di glucosio e acidi grassi che avviene in presenza di ossigeno. Essa è la capacità che abbiamo di sostenere una tensione muscolare di intensità per un intervallo di tempo che va dagli 8 minuti alle 2-3 ore. Parliamo di resistenza di lunga durata, che è quella di cui ci serviamo durante una maratona o durante il triathlon.
Possiamo calcolare il nostro livello di resistenza aerobica attraverso il test di Cooper, uno strumento di valutazione molto diffuso che ci permette di farlo misurando la distanza che abbiamo percorso correndo per 12 minuti alla stessa velocità.
La resistenza anaerobica è quella in cui la tensione muscolare è prodotta attraverso una combustione di fonti energetiche che avviene quando ormai le riserve di ossigeno sono esaurite ed è cresciuta la produzione di anidride carbonica e acido lattico.
La resistenza anaerobica è riferita a uno sforzo di intensità elevata, che non può essere protratto per lunghi periodi; corrisponde dunque a una resistenza di media (da 2 a 8 minuti) o breve durata (da 45 secondi a 2 minuti).
I fattori che condizionano la resistenza
La nostra resistenza è condizionata da alcuni fattori di natura eterogenea:- l’efficienza degli apparati respiratorio e cardiocircolatorio;
- la presenza nel sangue di ossigeno e sostanze energetiche;
- la qualità delle fibre muscolari;
- una corretta preparazione tecnica;
- un’adeguata combinazione di elementi psicologici (interesse, determinazione, impegno…).
Possiamo parlare anche di resistenza alla forza e alla velocità.
La resistenza alla forza è la capacità che abbiamo di opporci alla fatica. È quella di cui ci serviamo, per esempio, mentre pratichiamo gli sport di situazione, come il calcio oppure la pallacanestro.
La resistenza alla velocità è invece la nostra capacità di lavorare a lungo a velocità elevata.
La velocità
La velocità è una capacità motoria condizionale che chiama in causa prevalentemente i sistemi muscolare e nervoso. Essa è la capacità che abbiamo di compiere un gesto nel più breve tempo possibile.I movimenti attraverso cui possiamo esprimere la velocità possono avere una doppia natura ed essere ciclici o aciclici. I movimenti ciclici sono quelli che prevendono la ripetizione di sequenza di gesti simili. I movimenti aciclici sono invece quelli costituiti da un gesto singolo o da una sequenza di gesti che non si ripropone mai uguale.
La velocità complessiva di un gesto è data dalla somma di alcune sue componenti:
1. Velocità di reazione -> rappresentata dal tempo di latenza, ovvero dall’intervallo di tempo che trascorre tra la percezione di uno stimolo e la comparsa della reazione motoria ad esso. La situazione che ci si può presentare può essere semplice oppure complessa.
La velocità di reazione è determinata prevalentemente da fattori genetici, con essa riusciamo ad acquisire esperienza e di memorizzare situazioni che sono più facili da affrontare al loro ripresentarsi.
2. Velocità di accelerazione -> subentra dopo il tempo di latenza ed è la capacità di innalzare la produzione di forza nel minor tempo possibile. È fortemente condizionata dalla qualità delle fibre muscolari e dalla presenza di sostanze energetiche.
3. Velocità gestuale -> è determinata dalla frequenza di movimento, dall’ampiezza e dalla rapidità dei gesti.
Dalla combinazione di queste componenti si ottiene la velocità di spostamento, che è costituita dal tempo minimo che impieghiamo a percorrere una determinata distanza.
I fattori che condizionano la velocità
La velocità è la meno migliorabile tra tutte le capacità motorie condizionali. Al suo manifestarsi contribuiscono infatti alcuni fattori che costituiscono un’eredità genetica e che possono essere modificati solo in misura lieve attraverso una buona pratica di allenamento.Tra questi rientrano: la velocità con cui il sistema nervoso conduce lo stimolo prima di innescare la reazione motoria e la tipologia di fibre bianche, che sono quelle soggette a contrazioni più rapide.
Altri fattori che concorrono a determinare la velocità sono:
- correttezza tecnica del gesto
- capacità neuromotoria di contrarre e decontrarre rapidamente i muscoli
- forza veloce
- mobilità articolare
- disponibilità di fonti energetiche
- età
- elementi psicologici
La mobilità articolare
La mobilità articolare è una capacità motoria condizionale alla quale partecipa l’apparato locomotore. Essa è la nostra capacità di compiere un movimento di grande ampiezza servendoci dell’escursione fisiologica massima. In tempi recenti c’è chi ha collocato questa capacità in una posizione intermedia tra quelle condizionali e quelle coordinative.La mobilità articolare è determinata da alcuni fattori fondamentali:
- Caratteristiche anatomiche individuale -> sono il primo elemento condizionante della mobilità. L’apparato locomotore è formato da ossa che sono legate insieme da articolazioni, legamenti e muscoli.
- Età -> la mobilità è la capacità che comincia per prima a regredire. La parte terminale delle ossa è rivestita da cartilagini, tessuti connettivi che limitano l’attrito tra un osso e l’altro e che sono più sviluppati nei neonati, tenendo poi progressivamente a ridursi.
La riduzione delle cartilagini e dell’elasticità dei legamenti e il contestuale aumento del tono muscolare fanno sì che a partire dall’adolescenza la nostra flessibilità inizi a diminuire.
- Sesso
- Temperatura -> il caldo accresce la nostra mobilità articolare, mentre il freddo la riduce.
- Traumi -> distorsioni o versamenti
In medicina, il termine “versamento” indica anomali raccoglimenti di liquidi all’interno di una cavità organica.
- Abitudine a tenerci in esercizio
- Eccessivo lavoro di forza -> la forza e la mobilità devono essere esercitate di pari passo mettendo in atto un meccanismo di compensazione impedendoci molte possibilità di movimento.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali categorie delle capacità motorie condizionali?
- Come si distingue la forza assoluta dalla forza relativa?
- Quali sono i fattori che influenzano la resistenza?
- In che modo la velocità è determinata dai fattori genetici?
- Quali fattori condizionano la mobilità articolare?
Le capacità motorie condizionali si dividono in forza, resistenza, velocità e mobilità articolare.
La forza assoluta è la forza massima prodotta indipendentemente dal peso corporeo, mentre la forza relativa è il rapporto tra la forza massima e il peso corporeo.
La resistenza è influenzata dall'efficienza degli apparati respiratorio e cardiocircolatorio, dalla presenza di ossigeno e sostanze energetiche nel sangue, dalla qualità delle fibre muscolari, dalla preparazione tecnica e da elementi psicologici.
La velocità è fortemente influenzata dai fattori genetici, come la velocità di conduzione degli stimoli nel sistema nervoso e la tipologia di fibre muscolari bianche, che si contraggono rapidamente.
La mobilità articolare è condizionata da caratteristiche anatomiche individuali, età, sesso, temperatura, traumi, abitudine all'esercizio e un eccessivo lavoro di forza.