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Concetti Chiave

  • Il Quattrocento fiammingo segna un rinnovamento culturale guidato da una borghesia colta e attiva.
  • Questa nuova classe sociale si distacca dalla cultura del Gotico Internazionale per abbracciare una maggiore aderenza alla realtà naturale.
  • Nonostante un comune interesse per la mimesis, le differenze regionali si basano su premesse culturali distinte.
  • In Italia, l'approccio alla rappresentazione del mondo fisico è razionale e prospettico.
  • Il linguaggio artistico fiammingo, invece, evolve dal Gotico Internazionale, focalizzandosi sui dettagli descrittivi.

Il Quattrocento fiammingo

Il rinnovamento culturale che si manifesta nei Paesi fiamminghi dal secondo decennio del Quattrocento ha le proprie origini nell’affermazione di una classe borghese intraprendente e colta che nella propria fase di ascesa prende le distanze dalla cultura del Gotico Internazionale, sostituendo all’astratta raffinatezza di quel mondo un interesse per la realtà naturale.
Tuttavia, pur condividendo il principio della mimesis, ovvero della somiglianza delle cose rappresentate rispetto alla realtà naturale, tra le due regioni si verificano differenze anche profonde che hanno la loro radice nelle diverse premesse culturali.


In primo luogo, mentre in Italia la rappresentazione del mondo fisico è filtrata da un approccio razionale e privilegia la visione prospettica, il linguaggio rinnovato dei fiamminghi evolve più direttamente dallo stile gotico internazionale, mantenendo centrale l’attenzione descrittiva per il dettaglio.

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