Concetti Chiave
- Georg Baselitz, a partire dalla fine degli anni sessanta, sviluppa uno stile pittorico influenzato dalla Brücke, con tinte acide e gesti violenti.
- Baselitz sceglie una terza via tra il realismo socialista e l'astrattismo, creando una figurazione che sfida le convenzioni tradizionali.
- Le figure capovolte sono un motivo ricorrente nelle sue opere, dipinte direttamente a testa in giù per suscitare disorientamento.
- In Orangenesser 2, il ribaltamento delle figure rappresenta il disorientamento umano e sfida le convenzioni della rappresentazione artistica.
- Baselitz invita a un approccio non convenzionale alla realtà, suggerendo che un dipinto capovolto può offrire nuove prospettive.
Orangenesser 2
Già a partire dalla fine degli anni sessanta, il tedesco Georg Kern, in arte Georg Baselitz (1938), elaborò una pittura erede diretta della Brücke. Costretto a scegliere fra il realismo di stampo socialista della Germania dell'Est, dove si era formato, e la pittura astratta e informale in voga nella Germania dell’Ovest, dove giunse all’inizio della sua attività, Baselitz intraprese una terza via, optando per una figurazione fatta di tinte acide e di gesti violenti, in grado di scardinare le regole tradizionali della figurazione con un uso irruente della pittura, che sembra "scalpellare” le forme nella materia densa del colore e ritagliarle a suon di contorni neri e sporchi.
Motivo ricorrente nella sua produzione sono le figure capovolte, appese come pipistrelli, che Baselitz dipinge direttamente a testa in giù dopo aver sdraiato le tele a terra (non limitandosi cioè a ribaltarle dopo l’esecuzione).