Concetti Chiave
- I Concetti spaziali di Fontana, noti come Attese o Tagli, esplorano il passaggio tra dimensioni, esprimendo un atto rivoluzionario attraverso buchi o tagli nella tela.
- Le opere presentano superfici monocrome "ferite" da squarci che simboleggiano un futuro proiettato oltre il presente, evidenziato dai titoli Attesa o Attese.
- I Tagli rappresentano un progetto mentale studiato, sfidando la tradizione artistica e creando una nuova spazialità attraverso gesti simbolici e non impulsivi.
- Il gesto di tagliare la tela va oltre la tradizione pittorica, generando ombre reali e una profondità che superano la mera superficie pittorica.
- La luce gioca un ruolo fondamentale, trasformando i tagli in passaggi verso l'infinito e simbolizzando la costruzione di una dimensione al di là dell'opera.
Concetto spaziale. Attese
Lo stesso intuito che spinse Fontana a concepire opere in dialogo con lo spazio lo portò a indagare il concetto di passaggio fra una dimensione e un'altra, sintetizzandolo in un unico atto rivoluzionario - quello del buco o del taglio netto nella tela - che sarebbe divenuto l’assioma Attese della nuova arte spaziale. Andava così prendendo forma la serie dei Concetti spaziali denominati Attese e meglio conosciuti come Tagli, che rappresenta il ciclo più ampio, significativo e popolare della produzione di Fontana e che si sviluppò nel periodo della piena maturità dell’artista, tra il 1958 e il 1968.
Un titolo evocativo
Superfici monocrome, dipinte in modo uniforme con colori forti e puri (blu, giallo, bianco, verde, rosso) utilizzando spesso l’ idropittura a spruzzo, venivano “ferite" con un rasoio da uno o più squarci verticali, inferii dall’artista con gesti energici e risoluti.
Sul retro di ogni esemplare, Fontana ha posto il titolo Attesa, nel caso il taglio sia unico, o Attese, qualora i tagli si presentino diversi in sequenza, per specificare la natura esatta del Concetto spaziale. Il termine “attesa” alludeva, nelle sue intenzioni, alla proiezione nel futuro di queste opere - confermata anche dalle date apposte all’epoca dall’artista, come «anno 2000» - e, insieme, al loro carattere metafisico, di sospensione spazio-temporale.
Il concetto in un gesto
I Tagli sono gli esiti estremi, la summa, della riflessione estetica di Fontana, che rivela ’ esigenza di realizzare, non solo a parole, la nuova spazialità. Il vigore del gesto non costituisce dunque un moto istintivo dell’autore, uno sfogo, un impulso, ma la manifestazione visiva di un progetto tutto mentale, studiato a ungo, a priori, e di cui il taglio è un assioma: l’arte in questo caso vince la semplice manualità e si serve di un enerva inedita per esplorare un’altra dimensione, traducendo pensiero in un atto simbolico. Diceva infatti l’artista, ironizzando sull’interpretazione semplicistica che la critica forniva del suo lavoro, erroneamente reputato informale: «Fontana fa il gesto [...] è lì la stupidaggine, credono che uno fa il gesto informale di bucare... È il pensiero che tu devi documentare».
Oltre che fisico, il gesto di andare “oltre” la tela aveva un valore simbolico, quello di andare oltre la tradizione artistica e la dimensione circoscritta del quadro da cavalletto, superando la finzione della superficie pittorica: nei Tagli la profondità e le ombre non sono infatti dipinte, ma reali, prodotte da squarci nella materia.
Spazio alla luce
La luce concorre dunque alla creazione dell’opera. Tagliando la tela, Fontana intende creare un passaggio, uno spiraglio verso l’infinito, un pertugio nella superficie che diventi soglia fra due mondi. «Passa l'infinito di lì, passa la luce Non c’è bisogno di dipingere. Tutti hanno creduto che io volessi distruggere, ma non è vero: io ho costruito, non distrutto», dichiarò in un’intervista, sottolineando il valore del taglio come emblema della sua ricerca di una dimensione “altra", dentro e oltre il quadro. In questi Tagli - in cui, dopo anni di ricerca nello spazio, tornò alla superficie bidimensionale - Fontana indica un percorso che, attraverso il superamento dei limiti dell’opera, apre la strada all’avvento dell’Arte concettuale.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del concetto di "Attese" nelle opere di Fontana?
- Come Fontana utilizza il colore e il titolo nelle sue opere?
- Qual è l'importanza del gesto nei "Tagli" di Fontana?
- Qual è il ruolo della luce nelle opere di Fontana?
- Come i "Tagli" di Fontana influenzano l'Arte concettuale?
"Attese" rappresenta il passaggio tra dimensioni attraverso un atto rivoluzionario, come il buco o il taglio nella tela, simbolizzando una nuova arte spaziale.
Fontana utilizza superfici monocrome con colori forti e puri, e titola le opere "Attesa" o "Attese" per indicare la natura del Concetto spaziale e la proiezione futura delle opere.
Il gesto nei "Tagli" è una manifestazione visiva di un progetto mentale, non un impulso istintivo, che esplora una nuova dimensione e supera la tradizione artistica.
La luce crea un passaggio verso l'infinito, trasformando il taglio in una soglia tra due mondi, e sottolinea la costruzione di una nuova dimensione artistica.
I "Tagli" aprono la strada all'Arte concettuale superando i limiti dell'opera e indicando un percorso verso una dimensione "altra".