Concetti Chiave
- Fontana's "Concetto spaziale" series explores the intersection of material and idea, symbolizing scientific advancements of the era.
- The "Pietre" works incorporate materials like glitter and rock fragments to suggest three-dimensionality in a two-dimensional space.
- Fontana's technique mirrors the pure gesture explored by contemporaries like Wols and Pollock, yet aims to create spatial constructions.
- The "Nature" series features terracotta, stoneware, or bronze spheres, representing celestial bodies animated by internal energy.
- In "Concetto spaziale. Natura," the theme of duality is expressed through split meteorite-like forms with precise cuts evoking depth.
Concetto spaziale. Pietre
Fontana continuò a lavorare per aggiornare l'arte rispetto alle energie, alla mobilità, alla liberazione da ogni vincolo proprie del mondo contemporaneo. Nei primi anni cinquanta concepì una serie di opere che si ponevano anche come metafore delle conquiste dell’era scientifica, continuando a percorrere le due vie, in apparenza opposte, della materia e dell’idea, e impegnandosi in nuove sperimentazioni come l’applicazione sulla tela di collage di lustrini e frammenti di vetro e roccia, caratteristica della serie dei Concetti spaziali noti come Pietre. L’immediatezza espressiva nella scelta dei materiali e del modo di lavorarli rimanda al ruolo del gesto puro nell’atto creativo indagato, in quegli anni, dal lavoro di autori come Wols e Pollock. Lo scopo, però, era diverso: creare costruzioni spaziali che, pur rimanendo in ambito pittorico, dunque bidimensionale, suggerissero la tridimensionalità attraverso l’alternanza di rilievi, piccoli fori e frammenti lucenti. In Concetto spaziale. Pietre del 1956, una sorta di vortice pulviscolare allude agli elementi naturali presenti sia a livello microscopico - particelle, raggi, elettroni, sia nell’immensità del cosmo, come stel¬le, asteroidi, comete, granelli di polvere interplanetaria.Concetto spaziale. Natura
Nel caso delle Nature, altro ciclo della serie dei Concetti spaziali, grandi sfere di terracotta, di gres oppure di bronzo diventano icone di un pianeta, di un astro, di un corpo celeste, sospeso nel nulla e attraversato da un’atmosfera che lo vivifica, lo fa pulsare come un organismo animato dall’interno. In Concetto spaziale. Natura del 1959 Fontana lavora soprattutto sul tema del doppio, del corpo speculare, realizzando una sorta di meteorite spaccato a metà e percorso da una cavità, un duplice taglio preciso su entrambe le facce delle semisfere, in grado di evocare una profondità, un varco che consenta al nocciolo della terra di respirare.