Concetti Chiave
- Giovanni Bellini introduce il rinnovamento rinascimentale nella pittura veneziana, superando il tardogotico.
- Sviluppa una prospettiva cromatica che conferisce profondità attraverso l'uso di toni di colore diversi.
- I colori caldi sembrano avanzare verso l'osservatore, mentre quelli freddi appaiono arretrare, caratterizzando la pittura tonale del '500.
- La Pala di Pesaro dimostra l'integrazione di prospettive lineare e cromatica, con un paesaggio che rivaleggia in importanza con le figure.
- Bellini è tra i primi in Italia a utilizzare la tecnica a olio, migliorando dettaglio e brillantezza nei suoi dipinti.
Il rinnovamento di Bellini
Bellini porta il rinnovamento rinascimentale nella pittura veneziana, che era rimasta isolata in un dorato mondo tardogotico.
Accanto al naturalismo e alla prospettiva lineare di origine fiorentina, Giovanni sviluppa una prospettiva cromatica, per rendere il senso della profondità attraverso accostamenti di diversi toni di colore.
I colori dai toni caldi (gialli, arancioni, rossi), brillanti e luminosi, danno l'impressione di avanzare verso l'osservatore, mentre i colori dai toni freddi (blu, azzutti, verdi), spenti e bui, sembrano allontanarsi. Questa intuizione sta alla base della pittura veneta del '500 che, per queste caratteristiche, sarà chiamata pittura tonale.
La Pala di Pesaro e la tecnica a olio
La tavola centrale della Pala di Pesaro, con l'Incoronazione di Maria, è uno straordinario esempio di come Bellini ha saputo unire i due tipi di prospettiva, lineare e cromatica.
Con la prospettiva cromatica Bellini dà particolare rilievo proprio al paesaggio che, immerso in una luce naturalistica, assume la stessa importanza delle figure, anzi viene addirittura posto in evidenza e valorizzato, creando l'inquadratura centrale con la cornice del trono.
La resa dei dettagli e la brillantezza dei colori sono dovute alla tecnica a olio che Bellini è stato uno dei primi ad usare in Italia.