Concetti Chiave
- Un sistema economico deve affrontare tre problemi chiave: quali beni produrre, come produrli e come distribuirli tra le famiglie della collettività.
- Economia di sussistenza si verifica quando i beni prodotti sono appena sufficienti per la sopravvivenza; un surplus indica crescita economica e miglioramento del tenore di vita.
- L'evoluzione storica dei sistemi economici va dalla divisione del lavoro e scambi con baratto, all'uso della moneta e al capitalismo industriale.
- Il sistema liberalista enfatizza la proprietà privata e l'iniziativa imprenditoriale, ma può portare a disuguaglianze senza un intervento statale adeguato.
- Il sistema di economia mista combina elementi di liberalismo e collettivismo, con intervento statale per garantire obiettivi che il privato non può raggiungere da solo.
Indice
Tre domande fondamentali
L’insieme dei soggetti che operano per risolvere i problemi di produzione e di consumo costituiscono un sistema economico. Ogni sistema deve risolvere tre fondamentali problemi che sono: quali e quanti beni produrre, i beni vengono prodotti in diversi modi usando le tecniche produttive, dopo essere stati prodotti bisogna scegliere a quali famiglie della collettività distribuirli.
Economia di sussistenza economica con sovrappiù
L’insieme dei beni e servizi prodotti in un sistema economico viene utilizzato per la sopravvivenza della popolazione, e anche ricostruire i mezzi usati per la produzione. Se i beni prodotti annualmente non sono sufficienti per la sopravvivenza della popolazione il sistema si dice in stato reintegrativo, cioè non cresce ed è un’economia di sussistenza. Se invece sono beni superiori a quelli richiesti si ha un sistema con sovrappiù, questo è importante perché grazie a esso aumenta il livello di vita della popolazione.
L’evoluzione dei sistemi economici
Conoscere i sistemi economici serve a capire il funzionamento dei sistemi di oggi. Nell’antichità i nomadi vivevano dello stretto necessario per la sopravvivenza, dove la produzione si fondava sulla divisione del lavoro, poi commerciavano con il baratto cosi chè i vari gruppi erano autosufficienti. Con l’affermarsi dell’agricoltura stanziale gli scambi avvennero tra città e campagne e si affermo anche la moneta che velocizzo tutto. Nel mondo greco-romano gli schiavi erano dei padroni e gli veniva dato il necessario per vivere riprodursi, tutto il resto era dei padroni per consumi improduttivi. Gli scambi avvenivano nella corti quindi si ha un economia chiusa. Col formarsi delle città e l’aumento del commercio si arrivò alla Rivoluzione industriale che avviò il capitalismo, si ebbero nuove scoperte nella produzione. Il mercato cambia perché i contadini trasferitisi fanno allargare il commercio. Ci sono tre categorie nel sistema: lavoratori con la forza-lavoro; imprenditori che usano le risorse; proprietari delle risorse che li danno agli imprenditori per trasformarli in beni. I sistemi produttivi si sviluppano per le innovazioni nel processo produttivo e il soprappiù viene riutilizzato per la produzione. In fine col progredire della società si succedono sistemi diversi.
Tipi di sistemi economici
Conosciamo tre tipi di sistemi economici, classificati in base alla libertà che viene data al soggetto privato.
• Sistema liberalista: nasce nel XVIII secolo in Inghilterra con Adam Smith. Gli elementi fondamentali sono la proprietà privata dei mezzi di produzione e la libertà di iniziativa privata. La figura centrale è l’imprenditore che è libero di decidere cosa e come produrre in base alla propria convenienza. Il liberalismo comprende l’astensione da parte dello Stato da interventi nell’economia. Il difetto di questo sistema è che: non tutela il lavoro femminile e minorile con orari al limite della sopportazione; l’astensione dello Stato ha portato alla Grande crisi. Oggi si afferma che un corretto intervento pubblico assicura lo sviluppo economico e della società. Questo sistema risponde alle tre domande.
• Sistema collettivo: nasce per reagire allo sfruttamento degli individui minori, gli interventi vengono fatti dalla collettività e lo Stato è il solo capo, il resto sono tutti i lavoratori. Il totalitarismo politico tende alla dittatura. Mancano però l’incentivo del successo personale e la produttività è bassa perché lo Stato decide indipendentemente da tutto.
• Sistema di economia mista: nasce per la crisi di quello liberista e collettivista. Attraverso l’intervento dello Stato la comunità raggiunge obbiettivi che i privati da soli non riesco a raggiungere. I rapporti fra imprenditori e lavoratori sono disciplinati con leggi intese a tutelare i lavoratori. Lo Stato interviene con la politica fiscale con cui preleva dai più ricchi le somme di denaro.
Domande da interrogazione
- Quali sono le tre domande fondamentali che un sistema economico deve risolvere?
- Cosa caratterizza un'economia di sussistenza con sovrappiù?
- Come si è evoluto il sistema economico dall'antichità alla Rivoluzione industriale?
- Quali sono i difetti del sistema liberalista secondo il testo?
- In che modo il sistema di economia mista cerca di superare le limitazioni dei sistemi liberalista e collettivo?
Un sistema economico deve risolvere quali e quanti beni produrre, come produrli utilizzando diverse tecniche produttive, e a quali famiglie della collettività distribuire i beni prodotti.
Un'economia di sussistenza con sovrappiù si verifica quando i beni prodotti annualmente superano quelli richiesti per la sopravvivenza della popolazione, permettendo un aumento del livello di vita.
Nell'antichità, i nomadi vivevano di sussistenza e baratto. Con l'agricoltura stanziale, gli scambi avvenivano tra città e campagne, e la moneta accelerò il commercio. La Rivoluzione industriale portò al capitalismo e all'espansione del commercio.
Il sistema liberalista non tutela il lavoro femminile e minorile, e l'astensione dello Stato ha portato alla Grande crisi. Oggi si ritiene che un corretto intervento pubblico sia necessario per lo sviluppo economico.
Il sistema di economia mista utilizza l'intervento dello Stato per raggiungere obiettivi che i privati non possono raggiungere da soli, disciplinando i rapporti tra imprenditori e lavoratori e utilizzando la politica fiscale per ridistribuire la ricchezza.