Rendiconto finanziario

In questo appunto viene descritto che cosa è il rendiconto finanziario in ambito economico. Si tratta di un principio molto importante ed è il terzo prospetto extracontabile nell'ambito dell'economia.

Definizione di rendiconto finanziario

Il rendiconto finanziario è il terzo prospetto extracontabile, dopo lo stato patrimoniale e il conto economico, e mira a fornire un’immagine completa dell’analisi dell’economicità dell’impresa.

Il rendiconto finanziario è un documento che spiega qual è la variazione delle disponibilità liquide di un’azienda ed è proprio in questo modo che riesce a fornire un quadro completo dell’economicità. Infatti sia lo stato patrimoniale che il conto economico forniscono un’immagine statica dell’impresa.
Tra tutti i mastrini che compongono la contabilità, è necessario prenderne in considerazione solo due: il mastrino cassa contanti e il mastrino conto correnti. E’ infatti proprio qui che si possono rintracciare le variazioni di disponibilità liquide. Di rigor di logica, ci si aspetterebbe che la liquidità di un’azienda abbia sempre saldo positivo. Talvolta però, questa convinzione può essere smentita in quanto la liquidità può avere saldo negativo nei casi in cui la banca permette di andare in rosso, ovvero concede un affidamento di cassa.
Le imprese solitamente detengono più di un conto corrente. Per il contabile è quindi necessario rintracciare il valore complessivo di questi mastrini. I documenti contabili – lo stato patrimoniale e il conto economico - forniscono solo l’informazione del saldo di finale al termine dell’anno. Infatti, se da un lato lo stato patrimoniale fornisce una fotografia del saldo dei conti alla fine dell’anno in data 31.12, dall’altro non riesce a fornire l’ammontare degli incassi e dei pagamenti nel corso dell’anno. Questi ultimi vengono anche chiamati flussi di cassa. Pertanto, è necessario un prospetto che spieghi il perché dell’avvenimento di alcune variazioni dei mastrini. In altre parole, il rendiconto finanziario serve ad illustrare che illustri le ragioni di incasso e di pagamento dette anche fonti e impieghi di incassi e pagamenti.

Altre caratteristiche del rendiconto finanziario

Attraverso la misurazione del reddito, il conto economico spiega perché è avvenuta una variazione nel patrimonio netto per competenza economica. Si prenda ora in considerazione quella parte di ricchezza all’inizio dello stato patrimoniale, le cosiddette disponibilità liquide. Nello stato patrimoniale è possibile rintracciare il saldo finale di queste disponibilità in data 31.12. Bisogna però capire cosa è successo nel corso dell’anno a quella parte di ricchezza che è immediatamente spendibile.
Per spiegare l’andamento delle disponibilità liquide, si necessita di un nuovo prospetto che sarà il rendiconto finanziario. Questo documento presenta due forze contrapposte: da una parte troviamo le fonti di liquidità che hanno prodotto incassi, e dall’altra, invece, gli impieghi. La differenza – il delta - delle disponibilità liquide, spiega il collegamento dei valori delle disponibilità liquide al 1.01 e al 31.12. Le tre dimensioni sono in tal modo complete: patrimoniale, reddituale e finanziaria.
Le tre dimensioni sono in tal modo complete: patrimoniale, reddituale e finanziaria. Il rendiconto non è generato contabilmente, si tratta infatti di un documento extracontabile come precedentemente illustrato. Fino al 2016, le norme non richiedevano la redazione obbligatoria del rendiconto finanziario, si trattava infatti di un documento integrativo facoltativo. Dopo la direttiva europea del 2015, il rendiconto finanziario è divenuto obbligatorio per tutte le società che dispongono di bilancio di esercizio obbligatorio, anche per quelle di modeste dimensioni e non quotate. Sono esentate dalla redazione del documento le società più piccole per le quali la produzione del rendiconto finanziario è facoltativo.

Le sue caratteristiche finanziarie

Il rendiconto finanziario può essere rappresentato graficamente come un prospetto scalare. Ciò significa che le aree di seguito elencate procedono per sottrazione fornendo, alla fine, come risultato la variazione – il delta – delle disponibilità liquide rintracciabile confrontando la voce delle disponibilità liquide al 1.01 e al 31.12
Il prospetto scalare è quindi suddiviso in tre aree:
1. Variazione di liquidità della gestione reddituale.
2. Gestione degli investimenti (e disinvestimenti).
3. Gestione dei finanziamenti.
Sottraendo gli importi delle tre aree si otterrà come risultato finale proprio la variazione delle disponibilità liquide.
Ciascuna delle aree fornisce informazioni diverse ma tutte necessarie per individuare qual è il contributo che ognuna delle aree di gestione ha fornito per alimentare i flussi di cassa durante l’anno. In tal modo, sarà possibile procedere con delle valutazioni ex post fondamentali per la gestione ordinaria e straordinaria dell’azienda. Infatti, andando ad analizzare l’apporto di ciascuna delle aree di gestione è possibile identificare il ruolo che ognuna di esse svolge nella produzione di cash flow. Nel prospetto scalare saranno infatti riportati i cash flow delle singole aree di gestione.
Bisogna porre particolare attenzione a cosa si intende con la prima dimensione del prospetto ovvero la variazione di liquidità della gestione reddituale. La gestione reddituale è, infatti, il riflesso in termini di impieghi e fonti strettamente correlati a ricavi e costi di conto economico. In altre parole, può essere definita come l’insieme delle attività operative che un’azienda ha rendicontato nel corso dell’anno. Un errore frequente è quello di confondere questo insieme di attività operative con il reddito operativo. Il reddito operativo è l’ammontare che emerge dal documento di conto economico e rappresenta solo una parte del conto economico. Invece, ciò che interessa nel prospetto scalare del rendiconto finanziario sono le attività operative che riguardano l’intera gestione reddituale e non solo una parte.

Progetto Alternanza Scuola lavoro.