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Concetti Chiave

  • Il metodo della partita doppia è un sistema di scritture contabili bilancianti, dove ogni operazione è registrata con due annotazioni, per garantire che il totale degli addebitamenti sia uguale al totale degli accreditamenti.
  • La contabilità generale utilizza sistemi contabili per rilevare reddito e patrimonio, con il sistema patrimoniale e del reddito che si focalizzano su variazioni patrimoniali e manifestazioni economiche della gestione aziendale.
  • Il sistema del patrimonio e del risultato economico valuta i fatti di gestione attraverso conti finanziari ed economici, con una divisione tra conti di reddito e conti di capitale.
  • Il piano dei conti è uno strumento essenziale per la contabilità generale, contenente un elenco di conti potenzialmente utilizzati, facilitando la redazione del bilancio e l'analisi patrimoniale e reddituale.
  • Le registrazioni contabili in partita doppia si avvalgono di strumenti come il giornale, per la registrazione cronologica, e il mastro, per la rilevazione sistematica, garantendo un'organizzazione coerente e dettagliata delle scritture aziendali.
Il metodo della partita doppia e i sistemi di scritture

Mentre le contabilità elementari riguardano singoli elementi patrimoniali o reddituali, la contabilità generale( è il complesso di rilevazioni contabili che, prendono in considerazione l’intero sistema di operazioni aziendali svolte in un certo periodo amm. Si propone di determinare i risultati, cioè il reddito d’esercizio e il patrimonio di funzionamento) considera l’insieme delle operazioni di gestione.

Essa va tenuta applicando specifiche regole che danno luogo al METODO CONTABILE (è l’insieme delle norme e delle procedure da osservare nel fare le scritture). Il metodo riguarda la forma, l’ordine e il collegamento delle scritture:
1. La FORMA si riferisce alle regole tecniche con cui le scritture vengono composte, regole che derivano da convezioni;
2. L’ORDINE riguarda le modalità secondo le quali vengono classificati i valori che scaturiscono dalle operazioni oggetto di rilevazione;
3. Il COLLEGAMENTO concerne le relazioni che passano tra le varie scritture.
Il metodo contabile è quello della P.D. (è un metodo di scritture “bilancianti”, in quanto ogni fatto oggetto di rilevazione da sempre luogo ad almeno due annotazioni in modo che il totale degli addebitamenti sia uguale al totale degli accreditamenti).
I fatti di gestione vanno esaminati sotto 2 aspetti:
- Uno concreto-originario, che coglie manifestazioni “tangibili” e immediatamente dei fatti rilevati(una fattura emessa). Questo aspetto và considerato per primo.
- Uno astratto-derivato, le cui manifestazioni non si trovano n via immediata ma per deduzione logica.
Si accendono 2 serie di conti, per rilevare rispettivamente i valori che si manifestano sotto l’aspetto originario e i valori relativi all’aspetto derivato.
Le due serie di conti funzionano in modo OPPOSTO.
Canone fondamentale: per ogni operazione rilevata in P.D. il totale di avere deve essere uguale al totale di dare.
Mentre il metodo è un insieme di regole, il SISTEMA CONTABILE (è un insieme coordinato di scritture che riguardano un certo “oggetto complesso”, rilevato collegando fra loro una pluralità di oggetti semplici che trovano la loro espressione quantitativa nei “conti”) riguarda l’oggetto e l’estensione delle scritture cioè “che cosa” si vuole rilevare.
Tra i vari sistemi, hanno importanza i sistemi principali, ovvero coloro che determinano il reddito d’esercizio e il collegato patrimonio di funz., ma seguono percorsi logici differenti. Nel nostro paese si sono diffusi i seguenti sistemi contabili:
1. Il sistema patrimoniale, pone l’accento sulla rilevazione delle variazioni sui sistemi attivi e passivi del patrimonio aziend. E determina il reddito d’esercizio come somma algebrica delle variazioni patrimoniali che la gestione ha prodotto nel per. Amm.
2. Il sistema del reddito è un sistema che aderisce alla realtà della gestione, intesa come sistema di operazioni caratterizzate da manifestazioni numerarie e da manifestazioni economiche.
3. Il sistema del patr e del risultato economico, rappresenta uno sviluppo del sistema del reddito. Questo supera la destinazione tra crediti e debiti di regolamento e funzionamento, riunendoli tutti nella classe dei valori finanziari.

IL SISTEMA DEL PATRIMONIO E DEL RISULTATO ECONOMICO
Nel sistema del patrimonio e del risultato economico (è un insieme coordinato di scritture il cui “oggetto complesso” è la determ del reddito d’esercizio e del patrimonio di funz, rilevati in base agli effetti finanziari ed economici degli scambi d’impresa) il reddito d’esercizio è inteso come “risultato economico generale” derivante dai costi e dai ricavi di competenza in un dato periodo amministrativo. E poiché i C. e R. sorgono solo nei rapporti tra impresa e terzi, ne consegue che i fatti da rilevare sono esclusivamente quelli di gestione esterna.
Vediamo allora come si applicano a questo sistema le regole della P.D.
I 2 aspetti in base ai quali vanno esaminati i fatti da rilevare sono l’asp. Finanziario ed economico:
1. Quello finanziario riguarda i movimenti che si verificano nei valori finanziari, compresi quelli ritenuti presunti perché rappresentano previsioni di future entrate e uscite. Sotto questo aspetto si tratta di cercare le variazioni che i fatti di gestione provocano nelle disponibilità liquide, nei crediti e debiti di regolamento e funzionamento.
2. L’aspetto economico riguarda i costi e i ricavi di gestione e le variazioni extrareddituali subite dal cap. proprio. Sotto questo aspetto si devono individuare le variazioni economiche , ovvero le cause che hanno det. Una variazione finanziaria.
Dati i 2 aspetti , le due serie di conti che si devono accendere sono costituite:
- Dai conti finanziari , che rilevano i valori finanziari attivi e passivi.
- Dai conti economici, che rilevano i costi, i ricavi e le variazioni del patrimonio netto.
Questa serie di conti si divide in due sottoclassi:
- I conti di reddito, che accolgono i risultati del risultato ec;
- I conti di capitale, che si riferiscono al patrimonio netto.
La P.D. esige che le 2 serie di conti funzionino in modo opposto. In proposito valgono queste 2 regole:
1. Per convenzione, le v.f.a. vanno in Dare , di conseguenza le v.e.p. che da esse possono derivare vanno in Avere.
2. Allo stesso modo, le v.f.p. andranno in Avere e le v.e.n. andranno in Dare
Infine bisogna rispettare la regola generale: secondo la quale per ogni operazione registrata il tot di dare deve uguagliare il tot di avere.

CLASSIFICAZIONE DEI CONTI E LORO FUNZIONAMENTO
Il sistema del patrimonio e del risultato economico rileva i fatti di gestione in due serie di conti, conti finanziari ed economici. Questi ultimi si dividono in:
• conti di reddito, che sono accesi al sistema costi-ricavi;
• conti di capitale, che sono accesi al patrimonio netto.
I conti finanziari rilevano i movimenti che i fatti di gestione determinano nei valori finanziari. Essi includono le seguenti categorie:
1. disponibilità liquide: sono costituite dal denaro in cassa e sui c/c bancari;
2. crediti e debiti: comprendono sia i debiti che i crediti di regolamento o commerciali o di fornitura perché sorgono in occasione di scambi con regolamento differito, sia i crediti e debiti di finanziamento, derivanti da prestiti concessi a terzi o che l’azienda ha ottenuto da banche;
3. valori finanziari presunti: sono valori che rappresentano future entrate o uscite le quali misurano costi e ricavi di competenza dell’esercizio ma con manifestazioni finanziaria differita, ne sono esempi i ratei e i fondi per rischi e oneri.
I conti finanziari funzionano tutti come bifase o bilaterali, nel senso che accolgono valori in entrambe le sezioni, in quanto l’oggetto al quale sono intestati può subire variazioni sia in aumento sia in diminuzione.
I conti di reddito sono i conti nei quali si rilevano componenti negativi e positivi di reddito, ovvero C. e R. generati dalle operazioni aziendali. In base alla modalità con cui C. e R. partecipano alla formazione del reddito d’esercizio, i conti che appartengono a essa possono essere suddivisi in:
1) conti di reddito alle variazioni di esercizio: riguardano i costi di acquisizione dei fattori produttivi a breve ciclo, nonché i ricavi provenienti dalla vendita dei beni e servizi prodotti dall’impresa. In generale, i conti di questo gruppo funzionano come unilaterali, in quanto, a parte le eventuali rettifiche di fine periodo:
-se sono accesi a componenti negativi, ricevono valori solo in DARE;
- “ positivi, solo in AVERE.
2) I conti di reddito ai costi pluriennali: rilevano i movimenti relativi a i fattori produttivi che partecipano alla formazione dei redditi mediante quote di ammortamento.
Rientrano in questa categoria i conti accesi nelle immob. Materiali e immateriali e tutti quelli accesi ai beni strumentali in genere. Sono costi pluri anche FONDO AMMORTAMENTO FABBRICATI, ATTREZZATURE, COSTI D’IMPIANTO, ai quali si fanno via via affluire le varie quote di ammortamento che, accumulandosi,rettificano indirettamente il valore storico delle immob materiali e immateriali alle quali si riferiscono. Anche se sono molto rari, esistono anche i ricavi pluriennali, i ricavi da ripartire per quote fra vari esercizi.
3) I conti di reddito accesi alle rimanenze(costi ai costi e ricavi sospesi) : rilevano costi e ricavi già manifestati finanziariamente ma di competenza futura e, quindi, da rinviare.
Rientrano in questo gruppo i conti che riguardano:
-le rimanenze attive (costi sospesi) come MAGAZZINO MERCI, MAGAZZINO IMBALLAGGI etc.
-le rimanenze positive (ricavi sospesi) cui appartiene solo il conto RISCONTI PASSIVI. Il funzionamento di questi conti potrà essere chiarito quando si esamineranno le scritture di fine periodo.

IL PIANO DEI CONTI
Per scegliere i conti corretti da impiegare nelle rilevazioni in P.D. si usa il Piano dei conti, cioè un documento che contiene l’elencazione dei conti che “potenzialmente” saranno utilizzati nella contabilità generale di una data azienda.
Di esso sono parte integrante le cosiddette NOTE ILLUSTRATIVE, le quali chiariscono il contenuto e il funzionamento dei vari conti.
I principali scopi per i quali si predispone il piano sono i seguenti:
- Offrire ai contabili una “guida” per la comprensione delle scritture;
- Facilitare la redazione del bilancio d’esercizio;
- Consentire un analisi degli elementi reddituali e patrimoniali secondo le esigenze informative del soggetto;
- Agevolare gli adempimenti fiscali.
L’articolazione del piano può essere più o meno analittica a seconda della ampiezza delle informazioni che si vogliono ottenere, ma dipende anche dai seguenti ulteriori elementi:
- L’attività svolta dall’impresa;
- La dimensione e la forma giuridica della stessa;
- Gli strumenti utilizzati per redigere le scritture complesse.
In ogni caso, il piano dei conti va predisposto considerando anche i prevedibili sviluppi dell’attività aziendale e perciò la sua struttura dovrà essere abbastanza flessibile, cioè tale da consentire l’aggiunta di nuovi conti ogni volta che la gestione ne richieda l’attivazione.
Nel piano dei conti, le singole voci sono individuate mediante un codice che facilita le operazioni di registrazione e di elaborazione dei dati, consentendo diversi livelli di aggregazione dei medesimi per ottenere determinati risultati informativi. Inoltre, la codifica permette anche eventualmente di “marcare” i conti in relazione alla loro destinazione alla situazione patrimoniale o al conto economico.

L’ANALISI DEI FATTI AMMINISTRATIVI
Per le rilevazioni in P.D. nel sistema del patrimonio e del risultato economico, è necessario:
a. Analizzare le operazioni di gestione, in particolare quelle di gestione esterna, individuando:
- Le variazioni finanziarie che ad esse si accompagnano;
- Le variazioni economiche eventualmente determinate dalle suddette variazioni finanz.
b. Stabilire in quali conti e sezioni vanno compiute le rilevazioni.
L’analisi delle operazioni di gestione può condurre a individuare tre tipi fondamentali di fatti, a seconda che questi determino:
• Solo V.F. compensate(permutazioni finanziarie)
• V.F. e V.E. (modificazioni economiche)
• Solo V.E. (permutazioni economiche)

I fatti amm. Che danno luogo solo a due o più V.F. che si compensano fra loro prendono il nome di permutazioni finanziarie. Essi infatti mutano la composizione della parte finanziaria del patrimonio aziendale, ma non provocano alcuna variazione economica.
Le permutazioni finanziarie possono essere cosi schematizzate:
V.F.A. = V.F.P.

Se un fatto di gestione non dà luogo a permutazioni finanziaria, in quanto si ha una sola V.F. o più variazioni che hanno lo stesso segno, allora se ne devono considerare gli effetti economici, il che significa andare a ricercare qual è la causa economica che ha determinato la variazione finanziaria non compensata. A tale proposito:
• Se la causa è l’acquisizione di fattori produttivi o la cessione di beni o servizi prodotti, allora si avrà un componente negativo di reddito;
• Se la causa è rappresentata da versamenti o prelevamenti del titolare o dei soci, allora se ne dedurrà una variazione di capitale proprio.
Se invece si verifica una pluralità di variazioni finanziarie di segno opposto ma globalmente non bilancianti, la variazione economica è data dalla differenza tra il totale delle V.F.A e V.F.P. E a seconda che prevalgano le attive a quelle passive, tale differenza misurerà una V.E.P. oppure una V.E.N.

GLI STRUMENTI DELLE RILEVAZIONI IN PARTITA DOPPIA
Le rilevazioni per determinare il reddito e il patrimonio di funzionamento prevedono l’avvio dai documenti originari, che l’azienda riceve dall’esterno o che emette verso altri soggetti con i quali entra in rapporto, e della Prima nota, dove vengono riportati tutti i dati necessari per la successiva elaborazione delle scritture generali o complesse.
Queste scritture si avvalgono, oltre che al piano dei conti, dei seguenti strumenti di rilevazione:
• Il giornale in P.D. nel quale si effettua la registrazione cronologica dei fatti di gestione;
• Il mastro(è un insieme di schede in cui sono riuniti tutti i conti che compongono un dato sistema contabile; esso è l’insieme dei conti accesi in una det. Contabilità), che è lo strumento della rilevazione sistematica ed è formato dall’insieme di tutti i conti utilizzati.
Il libro giornale, è una scrittura cronologica e indica i conti che i rapporti aziendali hanno movimentato. Le registrazioni nel giornale vengono chiamati articoli in P.D. e a seconda dei casi, possono configurarsi in 3 diversi modi:
1. Articoli semplici, quando vi sono solo un conto da addebitare e uno da accreditare;
2. Composti, quando in una delle 2 sez figura un solo conto da addebitare mentre nell’altra ne figurano 2 o piu;
3. Complessi, quando vi sono 2 o piu conti in entrambe le sezioni.
Per ottenere le informazioni che si richiedono alla contabilità generale, però, non è sufficiente la rilevazione cronologica, ma serve soprattutto quella sistematica dei vari conti. Infatti bisogna rilevare anche in ogni momento l’ammontare complessivo delle vendite effettuate e quello dei crediti vs la clientela. A questo tipo di esigenze rispondono le rilevazioni nei singoli conti di mastro e nei loro sottoconti.

Il giornale di contabilità generale che “esce” dalle stampanti dei sistemi di elaborazione automatica ha essenzialmente le seguenti caratteristiche:
• Le prime 3 colonne riportano il numero e la data dell’operazione e i codici da essa movimentati;
• Per ogni conto interessato è disponibile 1 sola riga;
• In corrispondenza di ogni conto va riportata la descrizione;
• Le ultime 2 colonne sono le sezioni dare e avere dove vanno annotati gli importi;
• In ogni articolo sono indicati prima i conti dare e poi quelli avere.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il metodo contabile utilizzato nella contabilità generale?
  2. Il metodo contabile utilizzato è quello della partita doppia, che prevede che ogni operazione sia registrata con almeno due annotazioni, in modo che il totale degli addebitamenti sia uguale al totale degli accreditamenti.

  3. Quali sono i due aspetti sotto cui vanno esaminati i fatti di gestione?
  4. I fatti di gestione vanno esaminati sotto due aspetti: uno concreto-originario, che coglie manifestazioni tangibili e immediate, e uno astratto-derivato, che si deduce logicamente.

  5. Quali sono i principali sistemi contabili diffusi nel nostro paese?
  6. I principali sistemi contabili diffusi sono il sistema patrimoniale, il sistema del reddito e il sistema del patrimonio e del risultato economico.

  7. Come funziona il sistema del patrimonio e del risultato economico?
  8. Questo sistema rileva i fatti di gestione in due serie di conti: conti finanziari, che registrano i valori finanziari attivi e passivi, e conti economici, che registrano costi, ricavi e variazioni del patrimonio netto.

  9. Qual è lo scopo del piano dei conti?
  10. Il piano dei conti serve a guidare i contabili nella comprensione delle scritture, facilitare la redazione del bilancio d’esercizio, consentire un'analisi degli elementi reddituali e patrimoniali e agevolare gli adempimenti fiscali.

Domande e risposte