Concetti Chiave
- Le politiche di protezione sociale hanno significativi effetti redistributivi, trasferendo risorse dai lavoratori e datori di lavoro ai pensionati, invalidi e disoccupati.
- Esistono effetti redistributivi anche a livello settoriale e territoriale, spostando risorse dalle aree più sviluppate a quelle meno sviluppate.
- Le politiche previdenziali fungono da stabilizzatori economici automatici, sostenendo la domanda durante le recessioni e moderandola in periodi di espansione.
- Le prestazioni sociali e sanitarie determinano una redistribuzione a favore di chi ne beneficia, mentre chi paga contributi ne usufruisce meno.
- Gli interventi di protezione sociale possono influenzare negativamente l'incentivo a lavorare e risparmiare, ma i contributi obbligatori operano come risparmio forzato.
Gli effetti economici dell'intervento pubblico nel campo della protezione sociale possono essere considerati con riferimento agli obiettivi generali della redistribuzione, della stabilizzazione e della crescita del sistema economico. Gli effetti di redistribuzione sono notevoli. Il sistema previdenziale trasferisce risorse dalle categorie produttive che versano i contributi (lavoratori e datori di lavoro) alla popolazione inattiva (pensionati, invalidi, disoccupati). Tali effetti sono più evidenti quando il sistema pensionistico funziona con il metodo della ripartizione. Effetti redistributivi si producono anche a livello settoriale e territoriale: poiché i contributi sono commisurati al salario, si determina un trasferimento di risorse dalle zone e dai settori più sviluppati (in cui l'occupazione e le retribuzioni sono più elevate) a quelli meno sviluppati, in cui sono più estesi i fenomeni di disoccupazione e più basso è il livello dei redditi. Le forme di assistenza sociale comportano un trasferimento di risorse dai cittadini che pagano le imposte a quelli che percepiscono il sussidio utilizzano i servizi gratuiti. Le prestazioni a tutela della salute determinano una redistribuzione a favore degli ammalati, i quali si avvalgono delle prestazioni per la cura delle loro patologie, e a carico delle persone che si ammalano raramente, le quali pagano i contributi e le imposte per il finanziamento della spesa sanitaria ma usufruiscono in scarsa misura dei servizi sanitari.
Per quanto riguarda la stabilità, si può osservare che la tutela previdenziale opera come un correttivo automatico degli squilibri congiunturali. Nelle fasi di recessione, quando i lavoratori sono disoccupati e i redditi delle famiglie si riducono, aumenta l'erogazione di sussidi con l'effetto di sostenere la domanda di beni e servizi sul mercato. Nelle fasi di espansione, con l'incremento dell'occupazione e dei salari, aumenta l'entità dei contributi versati con il risultato di ridurre le disponibilità liquide delle famiglie e delle imprese e frenare la domanda. Ai fini dello sviluppo vanno considerate le conseguenze degli interventi di protezione sociale sull'offerta di lavoro e sulla formazione del risparmio, risorse essenziali per la crescita nel lungo periodo. Secondo l'opinione prevalente si produrrebbero effetti negativi in quanto gli individui, sapendo di essere tutelati contro i rischi più gravi, avrebbero minori incentivi a lavorare e risparmiare. Si osserva, però, che l'obbligo diversare i contributi costituisce una forma di risparmio forzato perché molte persone, in assenza di tale obbligo, sarebbero portate a consumare tutto il loro reddito.
Domande da interrogazione
- Quali sono gli effetti redistributivi delle politiche di protezione sociale?
- Come le politiche di protezione sociale influenzano la stabilità economica?
- Quali sono le opinioni prevalenti sugli effetti delle politiche di protezione sociale sullo sviluppo economico?
Gli effetti redistributivi delle politiche di protezione sociale includono il trasferimento di risorse dalle categorie produttive alla popolazione inattiva e dai settori più sviluppati a quelli meno sviluppati, influenzando anche la distribuzione territoriale delle risorse.
Le politiche di protezione sociale agiscono come correttivi automatici degli squilibri economici, sostenendo la domanda durante le recessioni attraverso l'erogazione di sussidi e frenando la domanda durante le espansioni con l'aumento dei contributi.
L'opinione prevalente è che le politiche di protezione sociale possano avere effetti negativi sullo sviluppo economico, riducendo gli incentivi a lavorare e risparmiare, sebbene l'obbligo di versare contributi possa costituire una forma di risparmio forzato.