Concetti Chiave
- Gli scambi commerciali, basati sull'utilità marginale, permettono di ottenere beni rari cedendo quelli abbondanti.
- I mercati, come luoghi di incontro tra domanda e offerta, hanno storicamente contribuito allo sviluppo urbano.
- La specializzazione consente ai produttori di competere offrendo beni di qualità a prezzi contenuti, favorendo la concorrenza.
- La concorrenza riduce i costi e trasforma l'interesse individuale in interesse comune, secondo la metafora della mano invisibile di Adam Smith.
- Lo stato dovrebbe garantire la concorrenza nel mercato e intervenire con politiche economiche durante i fallimenti del mercato.
Fin dall’antichità chi aveva merci in abbondanza era disposto a scambiare il surplus in cambio di un bene di cui invece era carente.
Gli economisti hanno definito il meccanismo dello scambio in termini di utilità marginale.
Ciò ne consegue che un individuo è disposto a cedere un bene a cui attribuisce soggettivamente una bassa utilità marginale (perché abbondante) in cambio di un bene a cui invece attribuisce soggettivamente una maggiore utilità marginale (perché raro).
Gli individui per soddisfare l’esigenza dello scambio di incontrano in un luogo fisico chiamato mercato.
Questo luogo fisico ha costituito sin dall’antichità un importante fattore per lo sviluppo delle città.
Tuttavia, al giorno d’oggi, i compratori e i venditori non si incontrano necessariamente in luogo fisico per effettuare lo scambio.
Il mercato di un bene è l’incontro tra la domanda e l’offerta.
La possibilità di ottenere un bene in cambio di prodotto autonomamente ha consentito all’individuo di specializzarsi in ciò che sa fare meglio.
Infatti solo chi è specializzato riesce a competere nel mercato con gli altri produttori, perché offre quel bene, di migliore qualità, a prezzi contenuti.La concorrenza determina la riduzione dei costi di tutti i beni e pertanto quello che inizialmente era un interesse esclusivamente individuale imprenditoriale, ora invece diventa un interesse comune. Questo principio venne esposto per la prima volta da Adam Smith con la famosa metafora della mano invisibile.
Secondo gli economisti l’unico ruolo dello stato all’interno del mercato è quello di garantire la concorrenza tra le diverse imprese. Ma non sempre basta. Assistiamo periodicamente infatti, al fallimento del mercato che porta gravi conseguenze sia per le imprese che per le famiglie. In questi i casi, sempre secondo gli economisti, lo stato dovrebbe agire attuando politiche economiche in grado di far ripartire l’economia, e in particolar modo far sì che le imprese possano produrre e ricavare così un profitto da poter reinvestire, creando così occupazione, e far sì che i consumatori abbiano diverse scelte al momento dell’acquistare quello che viene prodotto.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del mercato nello sviluppo delle città?
- Come la specializzazione influisce sulla competizione nel mercato?
- Qual è il ruolo dello stato nel mercato secondo gli economisti?
Il mercato, come luogo fisico di incontro tra domanda e offerta, ha costituito sin dall'antichità un importante fattore per lo sviluppo delle città.
La specializzazione permette agli individui di competere nel mercato offrendo beni di migliore qualità a prezzi contenuti, favorendo così la concorrenza e la riduzione dei costi.
Gli economisti ritengono che lo stato debba garantire la concorrenza tra le imprese e intervenire con politiche economiche in caso di fallimento del mercato per rilanciare l'economia.