Concetti Chiave
- Il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) è stato istituito per fornire supporto finanziario agli Stati dell'eurozona in difficoltà, prevenendo il contagio finanziario.
- Il Fiscal compact, firmato nel marzo 2012, stabilisce regole per il pareggio di bilancio, obbligando gli Stati a mantenere il disavanzo strutturale entro lo 0,5% del PIL.
- In periodi di recessione, è consentito un disavanzo fino al 3% del PIL, mentre in fasi di crescita l'economia deve generare un avanzo per compensare.
- Il saldo strutturale viene calcolato escludendo le fluttuazioni economiche e le misure una tantum, come condoni o vendite di beni patrimoniali.
- Deviazioni significative dall'obiettivo di bilancio attivano un meccanismo di correzione e possono portare a sanzioni se non vengono rettificate.
Nel febbraio 2012 è stato firmato il Trattato per l'istituzione di un meccanismo europeo di stabilità (comunemente indicato con la sigla MES). L'istituzione del MES nasce dalla considerazione che nell'area della moneta unica le correlazioni fra le economie degli Stati membri sono così forti che le situazioni di gravi instabilità di uno di essi possono compromettere la stabilità della zona euro nel suo complesso. Il MES interviene mediante la concessione di prestiti o altre forme di sostegno in favore degli Stati membri che si trovino o rischino di trovarsi in gravi problemi finanziari, quando tale sostegno sia indispensabile per prevenire il rischio di "contagio finanziario” e salvaguardare la stabilità dell'intera zona. Nel marzo 2012 è stato firmato il Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell'Unione economica e monetaria (comunemente indicato come "Patto di bilancio" o Fiscal compact), che ha introdotto una serie di regole per l'attuazione del principio del pareggio del bilancio da parte degli Stati membri.
Ciascuno Stato, in relazione alle condizioni specifiche del proprio sistema economico-finanziario, definisce, e si impegna a rispettare, un obiettivo di bilancio a medio termine (Medium Term Objective, MTO) che mantenga il disavanzo strutturale entro il limite dello 0,5% del Pil. Per disavanzo strutturale si intende il saldo del bilancio consolidato delle Pubbliche amministrazioni al netto dell'impatto delle fluttuazioni economiche e delle misure una tantum.
Nelle fasi di recessione economica, infatti, è ammesso un disavanzo ma soltanto nei limiti degli effetti determinati dall'andamento negativo dell'economia e comunque in misura non superiore al 3% del Pil.
Nelle fasi positive del ciclo economico (ripresa, espansione) questo disavanzo deve essere compensato mediante la realizzazione di un avanzo, nella misura consentita dalle condizioni favorevoli dell'economia. Per individuare il saldo strutturale, dunque, occorre anzitutto calcolare il risultato di bilancio al netto di quella parte che è dovuta agli effetti negativi o positivi del ciclo economico: si ottiene così il saldo corretto per il ciclo. Il saldo corretto per il ciclo va a sua volta depurato delle misure una tantum: ciò vuol dire che ai fini del calcolo non devono essere considerate le entrate e le spese di carattere straordinario che hanno effetti solo temporanei e non apportano variazioni significative nel lungo periodo. Ne sono esempio le entrate fornite dai condoni fiscali o dall'alienazione di beni patrimoniali, o le spese di emergenza connesse a calamità naturali. Il principio del pareggio si considera realizzato quando il saldo strutturale annuo è pari all'obiettivo di bilancio a medio termine (MTO). La deviazione da tale obiettivo è consentita solo in circostanze eccezionali o in periodo di gravi recessioni economiche. Al di fuori di questi casi, quando si constatano deviazioni significative dall'obiettivo di medio termine si attiva automaticamente un meccanismo di correzione che include l'obbligo di adottare misure per correggere la deviazione in un periodo di tempo definito. Se lo Stato non adotta le misure correttive è assoggettato alla procedura per i disavanzi eccessivi prevista dal Patto di stabilità e crescita, con l'obbligo di effettuare il deposito infruttifero di una somma di denaro che successivamente, se il disavanzo non viene corretto, si trasforma in ammenda. Con la sottoscrizione del Fiscal compact gli Stati hanno assunto anche l'obbligo di inserire il principio del pareggio nel loro ordinamento interno con norme di livello costituzionale. A tal fine il principio del pareggio va inteso così come è definito nelle regole europee, e cioè come equilibrio fra il saldo strutturale e l'MTO.
Domande da interrogazione
- Qual è lo scopo principale del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)?
- Cosa prevede il Fiscal compact riguardo al bilancio degli Stati membri?
- Come si calcola il saldo strutturale secondo il Fiscal compact?
- Cosa accade se uno Stato devia significativamente dall'obiettivo di bilancio a medio termine (MTO)?
- Qual è l'obbligo degli Stati membri riguardo al principio del pareggio di bilancio?
Il MES è stato istituito per fornire prestiti o altre forme di sostegno agli Stati membri in difficoltà finanziarie, al fine di prevenire il rischio di "contagio finanziario" e salvaguardare la stabilità della zona euro.
Il Fiscal compact introduce regole per il pareggio di bilancio, richiedendo agli Stati membri di mantenere il disavanzo strutturale entro lo 0,5% del PIL e di compensare eventuali disavanzi durante le fasi economiche positive.
Il saldo strutturale si calcola depurando il risultato di bilancio dagli effetti del ciclo economico e dalle misure una tantum, ottenendo così il saldo corretto per il ciclo.
In caso di deviazioni significative dall'MTO, si attiva un meccanismo di correzione che obbliga lo Stato ad adottare misure correttive entro un periodo definito, pena l'attivazione della procedura per i disavanzi eccessivi.
Gli Stati membri devono inserire il principio del pareggio di bilancio nel loro ordinamento interno con norme di livello costituzionale, in conformità con le regole europee che definiscono l'equilibrio tra saldo strutturale e MTO.