Concetti Chiave
- Il primo teorema del benessere afferma che in un mercato con concorrenza perfetta, ogni equilibrio è Pareto-efficiente, massimizzando il surplus di consumatori e produttori.
- Per un mercato in concorrenza perfetta, sono necessari: molte imprese piccole, assenza di barriere, beni omogenei, mobilità dei fattori e assenza di asimmetrie informative.
- Nel breve periodo, le imprese realizzano extraprofitti che attraggono nuovi entranti, aumentando la produzione e abbassando i prezzi nel lungo periodo.
- Il secondo teorema del benessere sostiene che una redistribuzione delle risorse può ottenere un'allocazione Pareto-efficiente in un equilibrio concorrenziale.
- L'intervento statale può correggere inefficienze di mercato o garantire un'equa distribuzione delle risorse, evitando fallimenti quando non si raggiunge l'efficienza paretiana.
Indice
I due teoremi del benessere
1° Teorema - In un sistema economico caratterizzato dalla concorrenza perfetta, ogni equilibrio viene considerato un ottimo Pareto-efficiente.
Ciò significa che nessuna modifica può verificarsi a vantaggio di un soggetto senza che esso provochi uno svantaggio in un altro soggetto.
Tale condizione si presenta come ideale in quanto i fattori produttivi e i beni di consumo sono ottimamente allocati e tanto i consumatori, quanto i produttori, non sono intenzionati a modificare tale assetto in quanto si raggiunge la massimizzazione dei loro surplus.
Affinché si possa avere un mercato in concorrenza perfetta è necessario che vi siano alcuni requisiti:
- Molte imprese devono essere presenti nel mercato, con quote piccole e curve di domanda delle singole imprese infinitamente elastiche. Le imprese non hanno influenza sul prezzo, che viene stabilito dal mercato, ma possono decidere sulla quantità da produrre per poter vendere a quel prezzo.
- Non ci sono barriere all’entrata o all’uscita.
- Viene prodotto un bene omogeneo.
- Perfetta mobilità dei fattori produttivi.
- Non ci sono asimmetrie informative (tutti conoscono prezzo, condizioni e opportunità di profitto).
Il produttore produrrà la quantità corrispondente all’uguaglianza prezzo-costo marginale, che in altri termini, si può anche scrivere come Ricavo marginale = Costo Marginale, essendo il ricavo marginale uguale al ricavo medio che a sua volta è uguale al prezzo.
Nel breve periodo, il prezzo sarà superiore al costo variabile medio di produzione.
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Essendo il prezzo di mercato stabilito dall’incontro tra domanda e offerta, sappiamo che quel punto rappresenta la condizione ottima, in cui i consumatori non modificano la domanda e i produttori non modificano la quantità offerta.
Essendo il Prezzo superiore al costo marginale, le imprese operanti nel settore avranno degli extraprofitti, che attrarranno nuovi ingressi, i quali provocheranno un aumento dei beni prodotti e una riduzione del prezzo, frenando così gli extraprofitti nel lungo periodo, che presenta le seguenti caratteristiche:
- Imprese e consumatori non modificano offerta e domanda
- Non ci sono incentivi a modificare i fattori produttivi e ad entrare o uscire dal mercato
- Nessuna impresa è incentivata ad entrare nel mercato
Con la concorrenza perfetta, il benessere della società tocca il punto massimo e i beni prodotti raggiungono il maggior livello di efficienza, al minimo costo.
Affinché regga tale equilibrio, è necessario che le preferenze dei consumatori siano razionali, continue e monotone e che non ci siano rendimenti di scala crescenti per la produzione da parte delle imprese, altrimenti si verificherebbe una condizione in cui anche nel lungo periodo il prezzo supererebbe il costo marginale e questo porterebbe l’azienda ad applicare un prezzo di vendita inferiore al resto della concorrenza e dunque ad attrarre clienti fino a giungere ad un potenziale monopolio.
2° Teorema – Se le preferenze di consumatori e produttori sono convesse, nel senso che consumano e producono una coppia di beni congiuntamente e non separatamente, allora esiste un sistema in cui ogni allocazione Pareto-efficiente può essere ottenuta come prodotto di un equilibrio concorrenziale tramite la redistribuzione delle risorse tra gli individui.
I due teoremi dimostrano come l’intervento dello Stato nell’economia può essere di duplice natura: nel primo caso, lo Stato può intervenire ogni qualvolta non si verifichino le condizioni di concorrenza perfetta, permettendo di raggiungere l’ottimo paretiano. Nel secondo caso, invece, siamo già in presenza di un equilibrio di concorrenza perfetta, ma è necessario intervenire affinché le risorse vengano opportunamente redistribuite.
Questo permette di riflettere sui concetti di mercato e Stato: il primo si occupa dell’allocazione delle risorse, puntando all’efficienza; il secondo si occupa invece della distribuzione delle stesse, garantendo l’equità fra tutti i soggetti economici partecipanti.
Ogni volta che non si rispettano le condizioni di efficienza paretiana, il mercato è destinato a fallire.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del primo teorema del benessere in un sistema economico di concorrenza perfetta?
- Quali sono i requisiti necessari per un mercato in concorrenza perfetta?
- Cosa accade nel lungo periodo in un mercato di concorrenza perfetta?
- Qual è il ruolo dello Stato secondo i due teoremi del benessere?
- Cosa implica il secondo teorema del benessere riguardo alle preferenze di consumatori e produttori?
Il primo teorema del benessere afferma che in un sistema di concorrenza perfetta, ogni equilibrio è Pareto-efficiente, il che significa che non è possibile migliorare la situazione di un soggetto senza peggiorare quella di un altro.
I requisiti includono la presenza di molte imprese con piccole quote di mercato, assenza di barriere all'entrata o uscita, produzione di beni omogenei, perfetta mobilità dei fattori produttivi e assenza di asimmetrie informative.
Nel lungo periodo, l'ingresso di nuove imprese riduce gli extraprofitti, portando a un aumento dei beni prodotti e a una riduzione del prezzo, stabilizzando il mercato senza incentivi a modificare offerta e domanda.
Lo Stato può intervenire per raggiungere l'ottimo paretiano quando non si verificano le condizioni di concorrenza perfetta o per redistribuire le risorse in un equilibrio concorrenziale già esistente, garantendo equità.
Il secondo teorema implica che se le preferenze sono convesse, ogni allocazione Pareto-efficiente può essere ottenuta tramite un equilibrio concorrenziale con la redistribuzione delle risorse tra gli individui.