Concetti Chiave
- Il sistema aziendale deve mantenere un equilibrio economico per garantire un reddito minimo che copra gli interessi sul capitale e compensi l'imprenditore.
- L'economicità della gestione si basa sulla capacità di generare ricchezza rispettando efficienza, efficacia e flessibilità.
- La flessibilità si divide in tre tipi: di volume, di mix e di prodotto, ognuno adattandosi rapidamente alle esigenze del mercato.
- I costi aziendali si classificano in costi di acquisto, di impiego e di prodotto, differenziandosi anche in preventivi e consuntivi.
- I costi standard sono suddivisi in ipotetici, obiettivo e parametrici, e possono essere definiti come ideali, ottimali o medio-normali.
L'economicità della gestione
Il sistema aziendale deve essere in grado di ottenere una determinata posizione di equilibrio economico in maniera tale da conseguire il reddito minimo. Tale reddito sarà in grado di:- soddisfare l’interesse per il capitale;
- assicurare un compenso per l’imprenditore;
- assicurare che non ci sia il rischio di impresa.
Questi bisogni sono definiti costi figurativi.
Per economicità della gestione si intende quella capacità di generare la ricchezza all’interno dell’impresa rispettando l’efficienza, l’efficacia e la flessibilità.
L’efficienza è la capacità di ottenere il massimo risultato col minimo sforzo, e cioè output/input > 1.
L’efficacia rappresenta la capacità di conseguire gli obiettivi programmati.
La flessibilità
La flessibilità è intesa come la capacità di adattarsi in maniera rapida alle condizioni e alle esigenze del mercato.Ci sono 3 tipi di flessibilità:
- flessibilità di volume, ossia la capacità di modificare la produzione nel breve tempo in base alle esigenze;
- flessibilità di mix, ossia la capacità di passare da un prodotto all’altro di breve termine;
- flessibilità di prodotto, ossia la capacità di effettuare la produzione di un nuovo prodotto in breve tempo.
I costi
I costi si differenziano in:- costo di acquisto, ossia quello sostenuto dall’azienda per acquistare i fattori produttivi;
- costo di impiego, ossia quello sostenuto dall’azienda per il processo produttivo;
- costo di prodotto, inteso come somma dei singoli fattori produttivi consumati.
I costi si classificano in base al tempo, e pertanto troviamo:
- costi preventivi, che si riferiscono ad acquisti da effettuare e sono il frutto di ipotesi;
- costi consuntivi, che si riferiscono ad acquisti effettuati, e si confrontano con quelli preventivi.
I costi preventivi sono anche detti costi standard, i quali possono essere:
- ipotetici, che fanno riferimento ad una ipotesi di svolgimento dell’attività produttiva;
- obiettivo, ovvero che si mira al loro raggiungimento;
- parametrici, ovvero sono quelli con cui si confrontano i costi consuntivi.
Inoltre, i costi standard si possono definire:
- ideali, formulati sulla base di rendimenti ottimali;
- ottimali, che si raggiungono con un notevole sforzo;
- medio-normali, che si possono raggiungere abbastanza facilmente.

Domande da interrogazione
- Cosa si intende per economicità della gestione?
- Quali sono i tipi di flessibilità menzionati nel testo?
- Come vengono classificati i costi secondo il testo?
L'economicità della gestione si riferisce alla capacità di un'azienda di generare ricchezza rispettando efficienza, efficacia e flessibilità, garantendo un equilibrio economico per conseguire un reddito minimo.
Il testo identifica tre tipi di flessibilità: flessibilità di volume, flessibilità di mix e flessibilità di prodotto, tutte mirate ad adattarsi rapidamente alle esigenze del mercato.
I costi sono classificati in base al tempo in costi preventivi e consuntivi, con ulteriori suddivisioni in costi standard come ipotetici, obiettivo, parametrici, ideali, ottimali e medio-normali.