Concetti Chiave
- I governi hanno adottato misure protezionistiche per promuovere la competitività del Paese, sostenendo industrie strategiche per garantire crescita economica.
- Paul Krugman critica l'idea che la competitività tra nazioni sia simile alla competizione tra industrie, sottolineando la possibilità di alternative per le risorse nazionali.
- A differenza delle imprese, le nazioni non falliscono se un'altra diventa leader in un settore, poiché possono riconvertire risorse in altri settori produttivi.
- L'adozione di nuove tecnologie da parte di un Paese può avvantaggiare altri Paesi attraverso l'accesso a tecnologia avanzata e stimolare le esportazioni.
- Anche se un'industria nazionale soffre, altre parti dell'economia possono beneficiare delle innovazioni e delle opportunità di mercato create dai progressi esteri.
Competitività del Paese e commercio internazionale
Una ragione che ha spinto i Governi ad adottare misure protezionistiche nell'ultimo decennio è stata la volontà di promuovere e difendere la competitività del proprio Paese, nella convinzione che sia possibile garantire livelli elevati di reddito e di tassi di sviluppo solo superando gli altri Paesi nell'adozione delle nuove tecnologie. Nascono da questa convinzione politiche volte a sostenere le industrie considerate strategiche.
L'economista Paul Krugman (1953-vivente) ha ampiamente criticato questa tesi, sostenendo che la competitività tra Paesi non deve essere confusa con la competizione tra industrie domestiche.
Supponiamo per esempio che il Giappone scopra un nuovo microchip ultraveloce. Ciò potrebbe costruire un danno per i produttori americani di computer, ma tutti gli altri settori dell'economia americana sarebbero avvantaggiati dalla possibilità di utilizzare tecnologie più sofisticate e meno costose; inoltre il maggior reddito del Giappone stimolerebbe le esportazioni degli Usa in Estremo Oriente.