Concetti Chiave
- Il commercio equo e solidale collega i produttori del terzo mondo con i consumatori dei paesi sviluppati attraverso organizzazioni specifiche.
- Le associazioni coinvolte garantiscono che i produttori rispettino l'ambiente e i diritti dei lavoratori, evitando lo sfruttamento.
- Un marchio viene rilasciato per certificare che i prodotti rispettano gli standard del commercio equo e solidale.
- I produttori ottengono un compenso più elevato rispetto ai mercati tradizionali, migliorando le loro condizioni di vita.
- Oltre ai coltivatori, anche le industrie locali traggono beneficio dalla lavorazione dei prodotti nel luogo di produzione.
Perciò tra i produttori sono inseriti soltanto quei coltivatori che seguono tecniche compatibili con l'ambiente e non sfruttano la manodopera, come invece fanno molte multinazionali alimentari. Le associazioni che si occupano di questo tipo di commercio hanno il compito di vigilare e di escludere dal commercio equo e solidale quei produttori che devastano l'ambiente o schiavizzano la manodopera oppure sfruttano i bambini. Esse rilasciano un marchio che viene posto sul prodotto di vendita: il marchio garantisce che il prodotto risponda alle caratteristiche richieste per far parte del commercio equo e solidale.
I produttori ricevono per i loro prodotti una quota che è nettamente più alta di quella che ottengono di solito. Questo permette loro di vivere in condizioni migliori. In alcuni casi vengono importati prodotti che sono lavorati sul luogo di produzione: questo significa che non sono solo i coltivatori a ricavarne vantaggio, ma anche le industrie che si occupano della lavorazione.