Concetti Chiave
- La "Carta dei giardini storici" di Firenze del 1981 ha definito ufficialmente il concetto di "giardino storico".
- I giardini storici sono considerati monumenti viventi e devono essere preservati per le generazioni future.
- Possono essere considerati storici anche i giardini mal conservati, riflettendo le trasformazioni subite nel tempo.
- La legge 1089 stabilisce che per essere di interesse storico artistico, i beni devono avere almeno cinquant'anni.
- Lo studio della flora nei giardini storici può offrire preziose informazioni, specialmente per i giardini più piccoli.
Giardini storici
Nel 1981 a Firenze è stata redatta la “carta dei giardini storici”, detta anche “carta di Firenze”, che fornì la prima definizione di “giardino storico”.
Secondo questa carta, un " giardino storico è una composizione architettonica e vegetale che, dal punto di vista della storia e dell’arte, presenta un interesse pubblico.” Quindi come tale è considerato un monumento, e in quanto tale deve essere preservato per le generazioni future. Si tratta di monumenti costituiti da esseri viventi, come le piante, che nascono, crescono e muoiono.
I caratteri che individuano il giardino come storico – artistico riassumono tutte le trasformazioni e le modificazioni che il giardino ha subito nel corso del tempo; per questo motivo possono essere considerati “storici” anche i giardini in pessimo stato di conservazione.
La legge 1089 prevedeva che i beni di interesse storico artistico abbiano almeno cinquanta anni di età.
Il giardino può essere considerato come un’opera d’arte storica che appartiene al passato ma che deve vivere nel futuro.
Lo studio della flora, presente nei giardini storici, può fornire delle informazioni preziose soprattutto quando si tratta di giardini di piccole dimensioni per i quali le fonti documentali non sono ampie.