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Concetti Chiave

  • Il "Telefono Grillo" di Siemens, progettato nel 1966 da Marco Zanuso e Richard Sapper, rappresentò un'innovazione nel design dei telefoni, anticipando la configurazione dei moderni cellulari.
  • Mario Bellini contribuì alla modernizzazione delle calcolatrici Olivetti negli anni '70, introducendo materiali plastici e tecniche innovative per ridurre la visibilità delle componenti elettroniche.
  • La calcolatrice elettronica "Divisumma 18 e 28" di Olivetti, lanciata nel 1972, mostrò un design semplificato grazie alla miniaturizzazione delle componenti interne.
  • La collaborazione tra Olivetti ed Ettore Sottsass negli anni '60 portò alla creazione della calcolatrice "Elea 9003", con un design che ottimizzava lo spazio e l'interazione tecnica.
  • Sottsass progettò mobili contenitore e una tastiera funzionale per la "Elea 9003", con tasti colorati per un uso intuitivo e un layout che facilitava il lavoro dei tecnici.

Design Italiano – Telefoni e Calcolatrici

Già a partire dagli anni sessanta possiamo notare una prima intenzione che porta alla progettazione di telefoni portatili, molto più simili ai nostri che a quelli dell’epoca, tra questi tentativi, forse il più riuscito fu il “Telefono Grillo” della Siemens concepito nel 1966 da Marco Zanuso e Richard Sapper. Il loro progetto era effettivamente rivoluzionario che però non ha avuto molto successo commerciale, prevedeva infatti una forma abbastanza strana per il tempo, era concepito come un telefono chiuso e appoggiato sul tavolo, similarmente ai veri e propri primi cellulari con questo coperchietto che copriva la tastiera, riuscirono quindi ad immaginare una tipologia già consolidata in una configurazione estremamente innovativa e funzionale.
Al contempo, la produzioni di calcolatrici diventò sempre più moderna e velocizzata, come si nota dalla collaborazione tra Mario Bellini e l’azienda Olivetti a partire da inizio anni settanta.

Il designer venne infatti assunto come direttore dell’ufficio tecnico della produzione di nuove macchine da calcolo, e si dimostrò ben presto all’altezza dell’incarico, apportando nuovi materiali moderni come le materie plastiche e nuove tecniche di approccio alle componenti elettroniche, sempre meno visibili, come avviene nei modelli conosciuti come “Divisumma 18 e 28” entrati in produzione a partire dal 1972. Lo sviluppo della disciplina del design appariva sempre più rapido e la sua stretta relazione identitaria con l’architettura appariva solo come un ricordo, nei modelli “Calcolatrice elettronica Logos 50/60” e “Calcolatrice portatile divisumma 18” del 1973 è facile infatti notare come la configurazione appaia più semplice, in particolare grazie alla miniaturizzazione delle componenti interne. Per evidenziare la rapidità di questo processo di modernizzazione basta ricordare la collaborazione di Olivetti con Ettore Sottsass, avvenuta ad inizio anni sessanta, in cui venne progettato la prima calcolatrice italiana, conosciuta come “Elea 9003”. Al tempo infatti le componenti era così grandi da occupare un’intera stanza e coinvolgere un gruppo di tecnici nel lavoro, dunque Sottsass lavorò sulla progettazione dello spazio in modo che fosse il più funzionale possibile. Disegnò innanzitutto alcuni mobili contenitore per gli elaboratori del sistema, anche se l’attenzione principale è focalizzata sulla tastiera che viene pensata per organizzare i tasti corrispondenti alle varie funzioni nel modo più razionale e intuitivo possibile, per favorire il lavoro del tecnico. I tasti vennero infatti colorati in modo diverso, non tanto per ragioni di bellezza quanto invece per rendere immediatamente irriconoscibile la funzione, ogni mobile inoltre era coordinato per altezza, in modo che i tecnici potessero girare senza problemi tra i vari macchinari e in modo che fossero disposti in comunicazione funzionale tra di loro.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato uno dei primi tentativi di progettazione di telefoni portatili negli anni sessanta?
  2. Uno dei primi tentativi è stato il "Telefono Grillo" della Siemens, concepito nel 1966 da Marco Zanuso e Richard Sapper, che presentava una forma innovativa per l'epoca.

  3. Quali innovazioni ha introdotto Mario Bellini nella produzione di calcolatrici con Olivetti?
  4. Mario Bellini ha introdotto nuovi materiali moderni come le materie plastiche e tecniche avanzate per le componenti elettroniche, rendendole meno visibili nei modelli come "Divisumma 18 e 28".

  5. Come ha contribuito Ettore Sottsass alla progettazione della prima calcolatrice italiana?
  6. Ettore Sottsass ha lavorato sulla progettazione dello spazio per renderlo funzionale, disegnando mobili contenitore e una tastiera organizzata in modo razionale e intuitivo per facilitare il lavoro dei tecnici.

  7. Quali erano le caratteristiche delle calcolatrici progettate negli anni settanta rispetto a quelle precedenti?
  8. Le calcolatrici degli anni settanta, come la "Calcolatrice elettronica Logos 50/60", presentavano una configurazione più semplice grazie alla miniaturizzazione delle componenti interne.

Domande e risposte