Concetti Chiave
- Negli anni '60, il design italiano si caratterizza per l'assenza di designer esteri, con collaborazioni tra aziende e artisti italiani.
- Il radical design emerge come movimento che sfida il razionalismo del Bauhaus, proponendo una nuova estetica funzionale.
- L'influenza della Pop Art italiana porta al Pop Design, che utilizza oggetti quotidiani in modo trasgressivo.
- La "Poltrona Safari" del 1968 è un esempio di design innovativo, con materiali audaci e un'estetica che sfida le convenzioni tradizionali.
- Rivolta ai giovani, la poltrona incarna la rivoluzione generazionale degli anni '60, promuovendo un modo di sedere più disinibito.
Poltrone Anni Sessanta
Gli anni ’60 furono fondamentali per la linea italiana del design, era facile e molto più diffuso notare infatti le collaborazioni di aziende italiane con artisti o progettisti della stessa nazionalità, non c’era stato infatti ancora l’intervento di designer esteri, per cui si dovranno attendere gli anni ottanta. Si cominciano in particolare a sviluppare tendenze alternative come il radical design, un fenomeno parallelo a quello che è stata l’architettura radicale di gruppi che hanno cercato di introdurre una serie di cambiamenti di stile, proponendo una visione diversa del design di matrice razionalista e funzionalista. I giovani progettisti di questo gruppo avevano comunque stabilito la priorità nella funzione dell’oggetto, ma cercavano al contempo di trovare un metodo diverso per dare ai loro prodotti una forma innovativa, un’estetica che non si fosse mai vista, opponendosi dunque a al principio richiesto dalla scuola del Bauhaus con il suo “rigido formalismo” in cui la forma segue funzione. Mentre questi gruppi radicali cominciano a diffondersi sempre di più, si inizia anche a notare l’influenza raccolta dall’atteggiamento espresso con la Pop Art che si afferma in Italia con la Biennale di Venezia del 1964, in particolare si esprime in determinati atteggiamenti come l’attingere ad oggetti del quotidiano, atteggiamento trasgressivo nell’esporre oggetti, e per questo definito “Pop Design”. Uno dei prodotti che manifesta questo clima di innovazione creativa fu la “Poltrona Safari” del 1968; uno dei primi progetti di questo tipo diventato famoso prodotta da un’azienda toscana con la collaborazione del gruppo Archizoom, nato a Firenze nel 1966.La poltrona è azzardata, si pone infatti al limite del kitsch e del pop: si discosta dalla tradizione in quanto presenta una composizione di sedute con una scocca in fiberglass e un rivestimento volutamente provocatorio in pelliccia finta. Non a caso, venne progettata ed entrò in produzione nel 1968, anno emblematico di rivolte delle giovani generazione, e i giovani designer di questi gruppi radical interpretano perfettamente questa rivoluzione generazionale. Il target di questo prodotto sono proprio i giovani, funzionale ai loro raduni tra amici e prevedeva inoltre un atteggiamento fisico diverso, a differenza delle passate pose rigide imposte dalle poltrone, qui il modo di sedere è molto più disinibito. La pubblicità in immagine presenta questa nuovo pezzo con un testo introduttivo molto ironico e provocatorio: “Pezzo imperiale nello squallore delle vostre pareti domestiche, un pezzo più bello di voi, un pezzo bellissimo che non meritereste: sgombrate il vostro salotto, sgombrate anche la vostra vita”.
Domande da interrogazione
- Quali furono le caratteristiche distintive del design italiano negli anni '60?
- Come si manifestava l'influenza della Pop Art nel design italiano degli anni '60?
- Qual è un esempio di prodotto innovativo del design italiano degli anni '60?
- Qual era il target della "Poltrona Safari" e quale messaggio trasmetteva la sua pubblicità?
Negli anni '60, il design italiano si caratterizzava per la collaborazione tra aziende e progettisti italiani, senza l'influenza di designer esteri. Si svilupparono tendenze come il radical design, che cercava di innovare opponendosi al formalismo del Bauhaus.
L'influenza della Pop Art si manifestava attraverso il "Pop Design", che attingeva a oggetti quotidiani e adottava un atteggiamento trasgressivo, come evidenziato dalla Biennale di Venezia del 1964.
Un esempio è la "Poltrona Safari" del 1968, progettata dal gruppo Archizoom. Era innovativa per il suo design audace, con una scocca in fiberglass e un rivestimento in pelliccia finta, riflettendo la rivoluzione generazionale dell'epoca.
Il target erano i giovani, con un design che incoraggiava un modo di sedere più disinibito. La pubblicità era ironica e provocatoria, invitando a liberare il salotto e la vita per accogliere questo pezzo innovativo.