Concetti Chiave
- CityLife è un quartiere milanese nato dopo il trasferimento del quartiere fieristico, con un mix di funzioni pubbliche, private e residenziali, ma manca di compattezza e connessione con il contesto urbano.
- I tre grattacieli principali, disegnati da Hadid, Isozaki e Libeskind, dominano l'area con un sovradimensionamento che li rende episodi progettuali non connessi con l'esistente.
- La torre di Hadid si distingue per la sua struttura slanciata e sinuosa, mentre quella di Isozaki, alta 121 metri, è soprannominata "Materasso verticale" per il suo aspetto tradizionale.
- Il complesso residenziale di Libeskind è noto per l'uso di parti lignee nella facciata, mentre quello di Hadid presenta forme sinuose e un giardino condominiale centrale, con un profilo che ricorda una nave da crociera.
- Una copertura di Mario Bellini si aggiunge all'edificio della fiera, con un design che si riallaccia al decostruttivismo, completando il panorama architettonico del quartiere.
Architettura milanese – Quartiere CityLife
Nasce su progetto di questi architetti a seguito del trasferimento del quartiere fieristico nel nuovo polo Rho-Pero, nel 2004 viene quindi messa a bando quest’area per progettare questo nuovo centro che non ha la stessa funzione di Porta Nuova, ma in ogni caso qui ritroviamo un mix di funzioni pubbliche e private, residenziali e abitative [spazi dedicati al tempo libero e anche alla cultura]. La parte dedicata alla cultura doveva essere rappresentata dal museo di arte contemporanea disegnato da Libeskind, poi però escluso dal progetto, resta invece all’interno dell’area un padiglione che viene riqualificato e che rimane come presenta della vecchia zona fieristica. Nonostante le intenzioni, il masterplan si presenta con poca compattezza al suo interno e non è chiara la relazione che stabilisce con il contesto, si tratta infatti di una pianificazione abbastanza sfrangiata, priva di forma riconoscibili, senza una vera e propria connessione materica e formale con il resto della città. Si è cercato di rendere permeabile e di fare usufruire quest’area da tutti i cittadini attraverso la piazza sopraelevata al centro, tra i grattacieli, e che viene arricchita da una serie di funzioni pubbliche utili: stazione metropolitana 5, sistema di spazi commerciali. I tre grattacieli caratterizzano l’area e, come nei casi precedenti, spicca questo sovradimensionamento dei nuovi edifici che svettano su tutta la città e costituiscono episodi progettuali non connessi con l’esistente. La prima torre a destra è quella di Hadid: struttura slanciata, si avvita in altezza fino a 90 metri ricordando il suo tipico linguaggio di forme organiche e sinuose.Al centro troviamo il progetto di Isozaki: torre senza particolari caratteristiche, si avvicina all’immaginario del grattacielo tradizionale, è stato soprannominato “Materasso verticale” alto 121 metri, il più alto d’Italia. La torre a sinistra è di Libeskind, inizialmente venne soprannominato “Il curvo” ed era così curvato su se stesso da prevedere un puntone come quelli del grattacielo di Isozaka per dare stabilità, poi anche la società immobiliare decise di raddrizzare la struttura in uno sviluppo più verticale. L’edificio di Libeskind con la curva iniziale, avrebbe posto dei problemi costruttivi più importanti con un innalzamento inevitabile dei costi di realizzazione. All’estrema sinistra ritroviamo una copertura realizzata da Mario Bellini, aggiunta al preesistente palazzo dedicato alla fiera che è stato ampliato di una sezione per ospitare i convegni e che è stato dotato di questa stravagante copertura che sembra volersi riallacciare con i linguaggi del decostruttivismo. Il grosso complesso condominiale di Libeskind [foto] si può ritrovare anche in altre parti della città di periferia, ma che sono pensati come residenze di grande prestigio, circondate dallo spazio verde mentre la facciata è rivestita da parti lignee che non appartengono alla tradizione milanese. Il complesso residenziale della Hadid è invece composto da 7 edifici in linea con tipiche forme sinuose e come Libeskind, definiscono nella parte centrale un giardino condominiale protetto, le strutture hanno altezze variabili e ospitano circa 230 appartamenti. Ciò che coglie l’attenzione non è solo il linguaggio, ma anche il curioso profilo che fa pensare ad una nave da crociera.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione principale del quartiere CityLife a Milano?
- Quali sono le caratteristiche distintive dei grattacieli nel quartiere CityLife?
- Quali problemi ha affrontato il progetto di Libeskind per il suo grattacielo?
- Come si integra il complesso residenziale di Libeskind nel contesto urbano?
- Quali elementi architettonici caratterizzano il complesso residenziale di Hadid?
Il quartiere CityLife è progettato per ospitare un mix di funzioni pubbliche e private, residenziali e abitative, con spazi dedicati al tempo libero e alla cultura.
I tre grattacieli sono caratterizzati da un sovradimensionamento rispetto alla città. La torre di Hadid è slanciata e sinuosa, quella di Isozaki è tradizionale e alta 121 metri, mentre la torre di Libeskind è stata raddrizzata per stabilità.
Il progetto iniziale di Libeskind, soprannominato "Il curvo", avrebbe comportato problemi costruttivi e un aumento dei costi, portando alla decisione di raddrizzare la struttura.
Il complesso residenziale di Libeskind è pensato come residenze di prestigio, circondate da spazi verdi, con facciate rivestite da parti lignee, un elemento non tradizionale per Milano.
Il complesso residenziale di Hadid è composto da 7 edifici con forme sinuose, altezze variabili, e un giardino condominiale centrale, con un profilo che ricorda una nave da crociera.