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Concetti Chiave

  • Il progetto Porta Nuova-Varesine è stato affidato a tre studi di architettura per ricucire tre zone dense di Milano, creando una grande area urbana pedonale.
  • Piazza Gae Aulenti è stata sopraelevata di 6 metri, mentre il parco "Biblioteca degli alberi" si inclina per riconciliarsi al livello urbano, integrando vari livelli di viabilità.
  • Critiche emergono riguardo all'uso di architetti stranieri e materiali internazionali, che non rispettano la tradizione milanese e creano dissonanze con il contesto locale.
  • Il Bosco Verticale, progettato da Boeri Studio, rappresenta un'innovazione sostenibile, sebbene gli altri grattacieli non si integrino armoniosamente con la città.
  • Lo studio PiùArch ha scelto un'altezza contenuta per il loro edificio, facilitando un dialogo con gli edifici storici e il blocco dell'ex-Varesina.

Architettura Milanese – Porta Nuova-Varesine

L’obiettivo era quello di ricucire una grande area con tre zone già densamente costruite [Quartiere Garibaldi Repubblica della Stazione Centrale, quartiere isola e il quartiere ex Varesine], affidate a tre studi d’architettura: Pelli Clarke Pelli Architects, Boeri Studio, che ha realizzato anche il grattacielo bosco verticale, e Kohn Pedersen Fox Architects. Questa era una grande area che non venne mai risolta storicamente dal punto di vista progettuale, questo intervento ha dovuto fare anche scelte difficili a causa delle distanze tra le zone ed l’ampio viale centrale a scorrimento automobilistico dedicato a Luigi Sturzo.
Il grande masterplan progettato da questi studi architettonici consistette nella realizzazione di un piano sopraelevato, Piazza Gae Aulenti è infatti sopraelevata di 6 metri rispetto al livello stradale mentre il parco “Biblioteca degli alberi” si inclina progressivamente per riconciliarsi al livello urbano del quartiere isola. Il grande viale venne lasciato, ma all’incrocio delle due principali arterie si vede un sottopasso, simile al progetto di viabilità su diversi livelli di matrice futuristi o Potsdamer Platz.

Il pregio principale di quest’area è il fatto di essere diventata urbana senza un passaggio diretto di automobili, quindi per maggioranza pedonale anche se l’aspetto criticato è che la multinazionale di immobiliari, la Heimn, che ha rilevato questa area, ha coinvolto sia per il masterplan che per i progetti individuali architetti stranieri con conseguente diversificazione di linguaggi lontani dalla tradizione milanese. A partire dai materiali, il grosso complesso di Pelli e il grattacieli sono infatti portatori di un linguaggio banale ed internazionale che non tiene conto delle specificità dei luoghi. Questo modello di sviluppo frammentario segue le logiche delle società immobiliari, quindi si presta maggiore attenzione alla fattibilità economica, alla vendita senza badare al disegno complessivo e al rapporto con il resto della città: sproporzioni dei grattacieli rispetto all’area complessiva e rispetto all’area verde, creando forti ombre su uno parco che avrebbe meritato luci. Lo studio Boeri, nonostante di origini italiane, ha fatto una scelta inusuale per il territorio milanese, con due torri che sono l’emblema della sostenibilità, e quindi di un nuovo modo di intervenire nella città. Lo studio Pelli Clarke realizzò il complesso di uffici per Unicredit e piazza Gae Aulenti tra il 2009 ed il 2013, al di sotto della piazza è stato anche realizzato un parcheggio e al centro si notano anche le scale mobili che cercano di colmare il dislivello tra i livelli stradali e quello della piazza, ma in ogni caso questi grossi edifici non dialogano né dal punto di vista dimensionale, né dal punto di vista materico con il resto della città. Il caso dell’edifico bianco polifunzionale è più particolare, lo studio PiùArch ha scelto infatti di tenere bassa l’altezza, facendo sì che si rapporti meglio con gli edifici storici e che si snodi verso nord andando incontro al blocco dell’ex-Varesina.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale del progetto di riqualificazione dell'area Porta Nuova-Varesine a Milano?
  2. L'obiettivo principale era ricucire una grande area con tre zone già densamente costruite, affidando il progetto a tre studi d'architettura per creare un'area urbana prevalentemente pedonale.

  3. Quali critiche sono state mosse al progetto di Porta Nuova-Varesine?
  4. Le critiche riguardano l'uso di architetti stranieri che hanno portato linguaggi architettonici lontani dalla tradizione milanese e la mancanza di dialogo tra i nuovi edifici e il contesto urbano esistente.

  5. Qual è il pregio principale dell'area riqualificata di Porta Nuova-Varesine?
  6. Il pregio principale è l'essere diventata un'area urbana prevalentemente pedonale, senza un passaggio diretto di automobili, migliorando l'accessibilità e la vivibilità.

  7. Come si differenzia l'approccio dello studio Boeri rispetto agli altri studi coinvolti nel progetto?
  8. Lo studio Boeri ha adottato un approccio inusuale per Milano, con due torri emblematiche della sostenibilità, rappresentando un nuovo modo di intervenire nella città.

Domande e risposte