Concetti Chiave
- Il dibattito sull'integrazione delle arti figurative nell'architettura razionalista ha avuto risonanza internazionale negli anni Trenta.
- Al sesto Congresso Volta del 1936 a Roma, architetti e artisti hanno discusso il rapporto tra architettura e arti figurative.
- Marcello Piacentini sosteneva che l'architettura monumentale beneficiasse dell'integrazione pittorica, richiamando tecniche rinascimentali.
- Le Corbusier proponeva una pittura basata su colori artificiali per armonizzare con l'architettura moderna.
- Collaborazioni tra Cesare Cattaneo e Mario Radice hanno portato a progetti innovativi come la Fontana di Camerlata e lo "Studio per una chiesa".
Architettura e Arti figurative – Dibattiti anni Trenta
Il dibattito che riguarda la presenza di decorazioni nelle architetture razionaliste ebbe un’eco internazionale e assume un’importanza sempre più rilevante negli anni della progettazione della Casa del Fascio, quindi negli anni trenta. Nell’ottobre del 1936 venne infatti organizzato a Roma il sesto Congresso Volta, promosso dalla Reale Accademia d’Italia, focalizzato sul problema del rapporto dell’architettura con le arti figurative, in questa occasione vennero coinvolti architetti come Piacentini e Terragni, ma anche letterati come Marinetti, Papini e artisti come Sironi, Severini, Carrà, Casorati, Denìs. Nella sezione dedicata alla tendenze dell’architettura razionalista in rapporto con le arti decorative, Marcello Piacentini, architetto conosciuto principalmente per i progetti architettonici della stazione di Firenze e di Piazza Vittoria a Brescia, esaltava la funzione sostenitrice dell’architettura nei confronti dell’arte pittorica e scultorea. Inoltre, la pittura monumentale, confrontandosi con la moderna architettura, poteva tornare ai livelli della grande decorazione del Rinascimento o del basso Medioevo. Piacentini era infatti convinto che nonostante l’architettura razionalista si fosse sempre opposta alla decorazione, si stesse verificando una reazione opposta, in quanto l’architettura monumentale aveva bisogno dell’aiuto “per non rimanere sterile della pittura”. Teorie condivise anche da un purista come il francese Le Corbusier, il quale sosteneva un intervento della pittura “a rimettere a posto le cose dell’architettura”, la sua posizione non fa affidamento sulle tecniche antiche come voleva Piacentini, Le Corbusier parla invece di una pittura che si basa su colori artificiali. Il tema del rapporto tra le due arti comincia ad essere sempre più sentito, e si delineano due tendenze:-
• Relazione attraverso l’intervento di pittori anche figurativi nell’architettura razionalista;
• Relazione attraverso integrazione e mediazione delle arti, questo filone è il più moderno e si vede nei pittori comaschi con interventi nella linea di Le Corbusier;
In questo contesto rimangono quindi fondamentali le prime collaborazioni come quelle tra Cesare Cattaneo e Mario Radice, in due progetti in particolare. Il primo è conosciuto come il “Progetto per Fontana di Camerlata”, il quale teneva presenti le direzioni del traffico della strada in quanto avrebbe dovuto collegare Como, Varese, Cantù e Milano. Per questo motivo sono state preferite forme circolari che permettono uno sviluppo di vedute in successione graduale con un spostamento in modo uniforme dell’angolo visuale, questi cerchi erano poi disposti in modo di lasciare trasparenza lungo i diametri per dare un’illusione di leggerezza. I due collaborarono poi anche nel progetto chiamato “Studio per una chiesa” del 1942, che li occuparono per tre anni, presentano soluzioni varianti ed innovative ma tutte incentrate su uno schema fondato su una pianta di settori a spicchio, le strutture appaiono semplici ed essenziali ma comunque rivoluzionarie considerando la tradizione dell’edificio sacro degli anni quaranta.
Domande da interrogazione
- Qual era il tema principale del sesto Congresso Volta organizzato a Roma nel 1936?
- Qual era la posizione di Marcello Piacentini riguardo alla decorazione nell'architettura razionalista?
- Come si differenziava la visione di Le Corbusier rispetto a quella di Piacentini?
- Quali furono i progetti principali di collaborazione tra Cesare Cattaneo e Mario Radice?
Il tema principale del sesto Congresso Volta era il rapporto dell'architettura con le arti figurative, coinvolgendo architetti, letterati e artisti per discutere l'integrazione delle decorazioni nelle architetture razionaliste.
Marcello Piacentini sosteneva che l'architettura razionalista necessitava del supporto della pittura e della scultura per non rimanere sterile, auspicando un ritorno alla grande decorazione del Rinascimento o del basso Medioevo.
Le Corbusier, pur condividendo l'idea di integrare la pittura nell'architettura, proponeva l'uso di colori artificiali e non si affidava alle tecniche antiche, a differenza di Piacentini.
I progetti principali di collaborazione tra Cesare Cattaneo e Mario Radice furono il "Progetto per Fontana di Camerlata" e lo "Studio per una chiesa" del 1942, entrambi caratterizzati da soluzioni innovative e un'integrazione tra architettura e arti figurative.