Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Le tutele per il lavoratore licenziato si attivano solo dopo l'impugnazione del licenziamento, che può essere stragiudiziale o giudiziale.
  • Prima del Jobs Act, esistevano due forme di tutela: la tutela reale per aziende con almeno 15 dipendenti, permetteva la reintegrazione o un'indennità di 15 mensilità.
  • La reintegratoria forte si applica a licenziamenti nulli o senza forma scritta, prevedendo la reintegrazione e un'indennità di 5 mensilità.
  • La tutela indennitaria, introdotta dalla legge Fornero, è il rimedio principale contro i licenziamenti illegittimi, offrendo un indennizzo economico.
  • La riforma Fornero ha modificato i "vizi del licenziamento", eliminando la nullità automatica per difetti formali o procedurali.

Tutele garantite al lavoratore licenziato

Le tutele garantite al lavoratore licenziato si attivano solo in seguito all’impugnazione del licenziamento da parte di quest’ultimo. L’impugnazione può essere stragiudiziale (tramite una lettera entro 60 giorni dal licenziamento) o giudiziale (presentata dinanzi al giudice entro 180 giorni dalla trasmissione della lettera di impugnazione).
Prima della riforma del Jobs act, alla tutela presentava due forme:
- tutela reale, prevista dall’articolo 18 dello statuto dei lavoratori per le aziende con almeno 15 lavoratori.

Essa consente al soggetto licenziato di ottenere la reintegrazione patrimoniale e lavorativa. Il lavoratore, però, non è obbligato ad accettare la reintegrazione: egli può chiedere un’indennità pari a 15 mensilità di stipendiamento. In tal caso questi perde il proprio posto di lavoro nel momento in cui il datore di lavoro salda il suo debito.
La reintegratoria può presentare diverse forma:
- reintegratoria forte, che si applica nei licenziamenti che non presentano la forma scritta o sono dichiarati nulli. Essa può determinare la reintegrazione presso il posto di lavoro, l’indennità pari a 5 mensilità di stipendiamento;
- la reintegratoria debole, invece, si applica nei licenziamenti applicati sulla base di motivi oggettivi in sostanza inesistenti.
La tutela reale mira a garantire al lavoratore il diritto alla reintegra sul posto di lavoro. Dal punto di vista pratico, però, questa prerogativa è difficile da garantire. Per le piccole imprese è stata prevista la possibilità di riassumere il lavoratore entro tre giorni al fine di evitare l’avviamento di una procedura contenziosa che, in sostanza, implicherebbe in capo all’azienda la necessità di sostenere spese molto onerose.
Nel 2012, il legislatore ritenne che la stabilità reale del posto di lavoro fosse troppo costosa: per questo motivo, la legge Fornero ex art. 18 introdusse la reintegra del posto di lavoro e l’indennizzo a favore del lavoratore. Il rimedio principale rispetto ai licenziamenti illegittimi, dunque, non è più la reintegra, bensì l’indennizzo. La tutela indennitaria si pose come rimedio economico molto efficiente: essa era applicabile nei licenziamenti per giustificati motivi infondati.
La riforma Fornero ha anche innovato i cosiddetti «vizi del licenziamento», inerenti difetti formali o procedurali nell’ambito della presentazione del licenziamento. Fino ad allora i licenziamenti viziati erano soggetti a nullità; oggi, invece,

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le modalità di impugnazione del licenziamento per attivare le tutele garantite al lavoratore?
  2. Le tutele si attivano tramite impugnazione stragiudiziale con una lettera entro 60 giorni o giudiziale presentata al giudice entro 180 giorni dalla lettera di impugnazione.

  3. Quali sono le differenze tra la reintegratoria forte e la reintegratoria debole?
  4. La reintegratoria forte si applica a licenziamenti senza forma scritta o nulli, permettendo reintegra o indennità di 5 mensilità, mentre la reintegratoria debole si applica a licenziamenti per motivi inesistenti.

  5. Come ha modificato la legge Fornero la tutela dei lavoratori licenziati?
  6. La legge Fornero ha introdotto l'indennizzo come rimedio principale per licenziamenti illegittimi, riducendo l'uso della reintegra e innovando i vizi del licenziamento.

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