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Concetti Chiave

  • La retribuzione del lavoratore è generalmente versata tramite bonifico bancario mensile, riportata in dettaglio nella busta paga.
  • Il datore di lavoro agisce come sostituto d’imposta, versando contributi e imposte dovute dal lavoratore.
  • Il cuneo fiscale e contributivo in Italia è elevato, influenzando il costo aziendale rispetto al netto in busta paga.
  • I diritti retributivi dei lavoratori subordinati si prescrivono in cinque anni, con regole diverse pre e post riforma dello Statuto dei lavoratori.
  • Nei lavori non stabili, la prescrizione dei diritti retributivi iniziava dalla cessazione del rapporto per evitare rischi di licenziamento arbitrario.

Indice

  1. Modalità di pagamento della retribuzione
  2. Ruolo del datore di lavoro
  3. Cuneo fiscale e contributivo
  4. Prescrizione dei diritti retributivi

Modalità di pagamento della retribuzione

Nella maggior parte dei casi, il pagamento della retribuzione al lavoratore è effettuato tramite bonifico bancario o postale con cadenza mensile (a fine mese o all’inizio del mese successivo a quello di paga). La busta paga consegnata al lavoratore elenca le voci di cui si compone la retribuzione e quelle relative all’eventuale importo prelevato a titolo di contributi previdenziali obbligatori a carico del lavoratore.

Ruolo del datore di lavoro

Il datore, infatti, per legge opera come sostituto d’imposta del lavoratore, cioè è tenuto a versare contributi e imposte dovuti dal predetto.

La busta paga non riporta l’importo dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. L’importo lordo della retribuzione e i contributi a carico del datore di lavoro costituiscono, insieme considerati, il costo aziendale complessivo che l’impiego del lavoratore comporta.

Cuneo fiscale e contributivo

La differenza fra il costo aziendale e il netto in busta paga costituisce il cosiddetto «cuneo fiscale e contributivo», che in Italia è particolarmente elevato rispetto alla media dei paesi economicamente avanzati, a causa dell’elevato importo di contributi previdenziali e imposte.

A volte può accadere che il datore di lavoro non soddisfi subito il credito del proprio dipendente.

Prescrizione dei diritti retributivi

I diritti retributivi dei lavoratori subordinati sono sottoposti a un particolare regime di prescrizione estintiva, pari a cinque anni.

Prima della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (legge 300/1970) i diritti retributivi dei lavoratori non ancora soddisfatti si ritenevano prescritti dal giorno della loro maturazione. Questa regola valeva soltanto per i rapporti di lavoro assoggettati alla tutela reale del posto di lavoro. Viceversa, nei rapporti assoggettati al regime legale di licenziamento ad nutum, la prescrizione dei diritti retributivi aveva luogo esclusivamente a partire dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Questa deroga era giustificata dal fatto che nei rapporti di lavoro deboli (o non stabili) il lavoratore è esposto al rischio di un licenziamento arbitrario, e non è dunque considerato libero (anche sotto il profilo della tranquillità psicologica) di rivendicare i propri diritti.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il metodo più comune per il pagamento della retribuzione ai lavoratori?
  2. Nella maggior parte dei casi, il pagamento della retribuzione al lavoratore è effettuato tramite bonifico bancario o postale con cadenza mensile.

  3. Cosa rappresenta il «cuneo fiscale e contributivo» in Italia?
  4. Il «cuneo fiscale e contributivo» è la differenza fra il costo aziendale e il netto in busta paga, ed è particolarmente elevato in Italia rispetto alla media dei paesi economicamente avanzati.

  5. Qual è il periodo di prescrizione per i diritti retributivi dei lavoratori subordinati?
  6. I diritti retributivi dei lavoratori subordinati sono sottoposti a un regime di prescrizione estintiva pari a cinque anni.

Domande e risposte

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