Concetti Chiave
- Lo sfruttamento minorile coinvolge bambini sotto i 18 anni, diffuso in paesi in via di sviluppo ma presente anche in Occidente.
- Esistono diverse forme di sfruttamento, come bambini-soldato, baby-prostitute e bambini-operai, con gravi implicazioni morali e sociali.
- Storicamente, il fenomeno è emerso con la Rivoluzione Industriale, quando i bambini venivano impiegati in lavori pericolosi e mal pagati.
- Leggi come il Factory Act del 1833 in Inghilterra hanno iniziato a limitare e regolamentare il lavoro minorile.
- Dichiarazioni internazionali post-guerra hanno consolidato i diritti dei bambini, promuovendo la loro tutela e benessere globale.
Lo sfruttamento minorile è un fenomeno che coinvolge i minori di 18 anni. I paesi principalmente coinvolti in questo fenomeno sono quelli in via di sviluppo come Asia, Europa dell'Est, Africa e America del Sud. Tuttavia, non ne risultano estranei Stati Uniti ed Europa occidentale. Esistono diverse tipologie di sfruttamento minorile:
Indice
Tipologie di sfruttamento minorile
Bambini-soldato: migliaia di bambini vengono oggigiorno arruolati in pseudo eserciti con armi che sicuramente non si addicono alla loro età.
Il fenomeno appare particolarmente evidente nell’Asia occidentale ed in gruppi estremisti come l’ISIS.
Baby-prostitute: diversi uomini sembrano approfittarsi della disperazione di piccole ragazzine per i proprie disgustose, ed illegali, ossessioni sessuali.
Bambini-operai: questo fenomeno è ancora altamente sviluppato, specialmente in Asia, dove bambini vengono assunti in fabbriche dove vengono sottopagati e sfruttati
Lo sfruttamento minorile diventa più noto con l’ avvento della Rivoluzione Industriale, infatti i bambini erano in grado di svolgere mansioni adatte alla loro esile corporatura, come intrufolarsi nei cunicoli, infilare i fili nelle macchine tessili, lavorare nel settore agricolo e nelle miniere. La situazione cominciò a migliorare nella seconda metà del XIX° secolo, quando la coscienza del diritti personali sul posto di lavoro si diffuse con la creazione dei sindacati. Nel 1833 infatti in Inghilterra venne promulgato il Factory Act, che vietava l'impiego di bambini al di sotto dei 9 anni nell'industria tessile e limitava l'orario di lavoro (estesa a tutte le attività nel 1853).
Dichiarazioni internazionali sui diritti
Dopo lo shock della prima guerra mondiale e l’infinità delle vittime innocenti (8.500.000 caduti), il mondo sembrò orientarsi verso la pace e la tutela della vita. Nel 1924, infatti, si verificò la prima significativa attestazione dei diritti del bambino con la Dichiarazione di Ginevra, o Dichiarazione dei diritti del bambino, adottata dalla Quinta Assemblea Generale della Società delle Nazioni. Dopo gli orrori della guerra fu fondamentale la Dichiarazione dei diritti del fanciullo da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1959. La Dichiarazione consiste in una sorta di "statuto" dei diritti del bambino e contempla un Preambolo, in cui si richiamano la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 e la Dichiarazione sui diritti del fanciullo del 1924, e dieci princìpi.
Diritti dei minori
il divieto di ammissione al lavoro per i minori che non abbiano raggiunto un'età minima
il divieto di impiego dei bambini in attività produttive che possano nuocere alla sua salute o che ne ostacolino lo sviluppo fisico o mentale
il diritto del minore disabile a ricevere cure speciali
Il minore diventa quindi un soggetto di diritti, come ogni essere umano.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali forme di sfruttamento minorile menzionate nel testo?
- In quali regioni del mondo è più diffuso lo sfruttamento minorile?
- Come è cambiata la situazione dello sfruttamento minorile dopo la Rivoluzione Industriale?
- Quali documenti internazionali hanno contribuito alla tutela dei diritti dei bambini?
Le principali forme di sfruttamento minorile menzionate sono i bambini-soldato, le baby-prostitute e i bambini-operai.
Lo sfruttamento minorile è più diffuso in Asia, Europa dell'Est, Africa e America del Sud, ma anche Stati Uniti ed Europa occidentale non ne sono estranei.
Dopo la Rivoluzione Industriale, la situazione migliorò con la diffusione della coscienza dei diritti personali e la creazione dei sindacati, culminando nel Factory Act del 1833 in Inghilterra.
La Dichiarazione di Ginevra del 1924 e la Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1959 sono documenti internazionali fondamentali per la tutela dei diritti dei bambini.