Mongo95
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Concetti Chiave

  • I regolamenti sono fonti secondarie, create dal Governo per attuare le fonti primarie come leggi e decreti.
  • Esistono diversi tipi di regolamenti: statali, regionali, comunali e parlamentari, ciascuno con specifiche competenze normative.
  • La creazione di un regolamento governativo richiede delibera del Consiglio dei Ministri, parere del Consiglio di Stato, emanazione del Presidente della Repubblica e controllo della Corte dei Conti.
  • I regolamenti possono essere di esecuzione, attuativi, indipendenti, di organizzazione o di delegificazione, a seconda della loro funzione.
  • Regolamenti ministeriali e circolari ministeriali sono strumenti normativi emessi dai ministeri per stabilire standard tecnici e fornire istruzioni operative.

Indice

  1. Differenze tra fonti primarie e secondarie
  2. Tipologie di regolamenti
  3. Procedura di creazione dei regolamenti
  4. Regolamenti ministeriali e circolari

Differenze tra fonti primarie e secondarie

I regolamenti sono fonti secondarie. Si differenziano dalle fonti primarie per il fatto che vengono prodotte dal Governo, non da Parlamento o Consiglio Regionale. Infatti il Governo ha funzione esecutiva/amministrativa che serve ad attuare oppure a dare esecuzione alle fonti primarie. Se viene emanata una legge, ma non c'è un decreto attuativo da parte del Governo, la legge non si applica. I decreti attuativi (definizione atecnica) sono atti come decreti legislativi o decreti di attuazione. Infatti le leggi sono generali, quindi per essere applicate necessitano di disposizioni più specifiche.

Tipologie di regolamenti

Esistono vari tipi di regolamenti. I regolamenti sono Statali, come quelli di cui sopra: adottati dal Governo e dai Ministri. Esistono anche regolamenti adottati a livello regionale o comunale (soprattutto questi ultimi). Hanno una forza normativa inferiore a quelle della legge, quindi devono essere conformi ad essa. Nella forma il regolamento si chiama d.p.r (decreto del Presidente della Repubblica, dato che esso gli emana), anche se è solo una dizione formale. Nella sostanza è però un regolamento approvato dal Governo, il Consiglio dei Ministri. Sempre nella sostanza, guardandone il testo, sono più specifici delle leggi, ma ne condividono generalità ed astrattezza. Una categoria speciale di regolamenti sono i regolamenti parlamentari, perchè si applicano solo all'interno di esso e sono subordinati soltanto alla Costituzione. Nei confronti dei regolamenti vale il principio di irretroattività (come stabilito dalla Preleggi del codice civile, che è fonte primaria). Il regolamento può essere emanato dal Governo se lo prevede la legge (principio di legalità), con alcune materie in cui non è possibile emanarli, c'è riserva di legge assoluta:solo la legge può regolare tale materia (esempio materia penale). In alcuni casi il regolamento può integrare i principi generali forniti dalla legge (riserva di legge relativa). Lo Stato può sempre emanare dei regolamenti quando ha competenza esclusiva sulle materie (immigrazione, cittadinanza, difesa, affari esteri, concorrenza...), quindi in caso di materie di legislazione esclusiva. Invece in caso di materie di legislazione concorrente e residuale, la potestà regolamentare spetta alle Regioni.

Procedura di creazione dei regolamenti

Il procedimento di creazione di un regolamento del Governo prevede: delibera del Consiglio dei Ministri; parere (giuridico) del Consiglio di Stato; emanazione del Presidente della Repubblica (questione formale); controllo (contabile: le spese del regolamento sono coperte) di legittimità da parte della Corte dei Conti. Se il regolamento sfora il bilancio, la Corte dei Conti non lo registra. Il Governo però può riapprovarlo, esplicando i suoi effetti. Ma la Corte va in Parlamento facendo presente che sono stati approvati regolamenti senza copertura. Può capitare che un regolamento risponda a necessità di carattere superiore, quindi, anche se non rientra in bilancio, la Corte lo approva con riserva. Ci sono regolamenti di

a) esecuzione,

b) attuativi di norme di principio,

c) indipendenti,

d) di organizzazione,

e) di delegificazione (disposizioni trasferite da leggi in regolamenti, la disciplina delle materie trasferita per semplificare).

Regolamenti ministeriali e circolari

Esistono anche regolamenti ministeriali, approvati da un singolo ministro, che dispone di poteri regolamentari. Non si parla di d.p.r. ma di d.m. (decreto ministeriale). La procedura è simile: parere del Consiglio di Stato, comunicazione al Presidente del Consiglio, controllo della Corte dei Conti. Vengono adottati per stabilire degli standard tecnici. Diverse sono le circolari ministeriali, emanate dai ministeri che hanno molta attività sul territorio. Sono istruzioni per gli uffici amministrativi periferici o centrali, indicazioni su come una legge o un regolamento devono essere interpretati e su come devono essere esercitati i poteri discrezionali. Hanno efficacia solamente interna.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra fonti primarie e fonti secondarie?
  2. Le fonti secondarie, come i regolamenti, sono prodotte dal Governo e servono ad attuare le fonti primarie, che sono invece emanate dal Parlamento o dal Consiglio Regionale.

  3. Quali sono i tipi di regolamenti esistenti e chi li adotta?
  4. Esistono regolamenti statali, regionali e comunali. I regolamenti statali sono adottati dal Governo e dai Ministri, mentre quelli regionali e comunali sono adottati a livello locale.

  5. Qual è il procedimento di creazione di un regolamento del Governo?
  6. Il procedimento prevede la delibera del Consiglio dei Ministri, il parere del Consiglio di Stato, l'emanazione del Presidente della Repubblica e il controllo di legittimità da parte della Corte dei Conti.

  7. In quali casi il Governo può emanare regolamenti?
  8. Il Governo può emanare regolamenti quando la legge lo prevede, in materie di competenza esclusiva dello Stato, e in alcuni casi per integrare i principi generali forniti dalla legge.

  9. Qual è la funzione delle circolari ministeriali?
  10. Le circolari ministeriali forniscono istruzioni per gli uffici amministrativi su come interpretare e applicare leggi o regolamenti, e hanno efficacia solamente interna.

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