Concetti Chiave
- Un piccolo imprenditore organizza la sua attività principalmente attraverso il lavoro proprio e dei familiari, piuttosto che sul capitale investito.
- Non è soggetto alle stesse regole degli imprenditori commerciali, grazie al suo limitato giro d'affari.
- Viene considerato piccolo imprenditore ai fini del fallimento se l'investimento di capitale è sotto i 300.000 euro e i ricavi annui non superano i 200.000 euro.
- L'impresa artigiana è caratterizzata dalla partecipazione attiva dell'artigiano nel processo produttivo e dal numero limitato di dipendenti.
- Per essere riconosciuta come impresa artigiana, l'azienda deve essere iscritta in un albo specifico presso la Camera di Commercio, condizione necessaria per accedere a determinate agevolazioni.
È considerato piccolo imprenditore colui che esercita l’attività prevalentemente sul capitale (il lavoro conta di più del capitale investito) e sul lavoro di terzi (ha una funzione più importante rispetto ai dipendenti…), con il lavoro proprio e con il lavoro della famiglia.
Anche quando esercita un’attività commerciale, il piccolo imprenditore non è sottoposto alla disciplina prevista per l’imprenditore commerciale: questo trattamento di favore è giustificato dal limitato giro d’affari.
Un imprenditore individuale o collettivo, è qualificato come un piccolo imprenditore agli effetti del fallimento, quando:
• ha effettuato un investimento di capitale non superiore a 300.000 euro nella sua azienda;
• ha ottenuto in media negli ultimi 3 anni, ricavi lordi annui non superiori a 200.000 euro dalla sua attività.
L’impresa artigiana
Una figura particolare di imprenditore, è costituita dall’artigiano.
Un’impresa si definisce artigiana quando ricorrono i seguenti elementi:
• Viene esercitata personalmente dall’artigiano, che deve svolgere il proprio lavoro (anche manuale) nel processo produttivo e può essere titolare di una sola impresa artigiana;
• Ha come scopo prevalente l’esercizio di un’attività di produzione di beni, o di prestazione di servizi;
• Gli eventuali dipendenti dell’impresa sono diretti personalmente dal titolare, e non superano (compresi i familiari) i limiti massimi indicati dalla legge.
La legge, esclude la qualifica di impresa artigiana quando la lavorazione è del tutto automatizzata.
Un’impresa artigiana può anche avere la forma giuridica di una società, a condizione che:
• Sia una S.n.C., S.a.S., cooperativa, o S.r.L.
• La maggioranza dei soci svolga il proprio lavoro personale all’interno dell’impresa.
Gli artigiani devono essere iscritti in un apposito albo, tenuto dalla Camera di Commercio.
L’iscrizione nell’albo, ha un’efficacia costitutiva per l’impresa artigiana e rappresenta il presupposto necessario per poter usufruire delle agevolazioni previste dalle leggi speciali a favore dell’artigianato.
L’iscrizione nell’albo degli artigiani non è sufficiente per qualificare un artigiano come un piccolo imprenditore: il giudice dovrà accertare caso per caso se un’impresa artigiana è un’impresa piccola od ordinaria.
Domande da interrogazione
- Quali sono i criteri per qualificare un piccolo imprenditore ai fini del fallimento?
- Quali sono le caratteristiche distintive di un'impresa artigiana?
- Quali forme giuridiche può assumere un'impresa artigiana?
Un imprenditore è considerato piccolo ai fini del fallimento se ha effettuato un investimento di capitale non superiore a 300.000 euro e ha ottenuto ricavi lordi annui medi non superiori a 200.000 euro negli ultimi 3 anni.
Un'impresa è considerata artigiana se è esercitata personalmente dall'artigiano, ha come scopo la produzione di beni o servizi, e i dipendenti sono diretti personalmente dal titolare senza superare i limiti legali. Inoltre, l'impresa non deve essere completamente automatizzata.
Un'impresa artigiana può assumere la forma di una S.n.C., S.a.S., cooperativa, o S.r.L. uni personale, ma non può essere una S.p.A. o S.a.p.A. La maggioranza dei soci deve svolgere il proprio lavoro personale all'interno dell'impresa.