Andrea301AG
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Due modelli di stato liberale: anglosassone con pluralismo istituzionale e federalismo, e francese con unitarietà e sovranità dell'assemblea rappresentativa.
  • Principi fondamentali dello stato liberale: eguaglianza, libertà negative e diritto alla separazione dei poteri.
  • Lo stato liberale è uno stato di diritto, con limiti giuridici all'esercizio del potere per proteggere i cittadini.
  • I diritti garantiti vietano l'intervento politico nella sfera privata, assicurando libertà civili e politiche.
  • Le norme istituzionali devono essere seguite rigorosamente, con deroghe possibili solo in situazioni di stato di necessità.

Indice

  1. Modelli di stato liberale
  2. Principi dello stato liberale
  3. Stato di diritto e legalità

Modelli di stato liberale

È possibile individuare due modelli di stato liberale: il primo di derivazione anglosassone, che emerge dallo sviluppo della costituzione consuetudinaria inglese e dal contributo della rivoluzione americana, caratterizzato da pluralismo istituzionale e tendenza al federalismo, in cui il giudice può porsi anche come creatore del diritto; il secondo di derivazione francese, destinato a influenzare il costituzionalismo europeo continentale (e italiano), in cui domina il concetto di nazione unitaria, la sovranità è esercitata attraverso una assemblea rappresentativa e la legge può solo essere interpretata dai giudici.

Principi dello stato liberale

Lo stato liberale si fondava su alcuni principi, considerati supremi e invalicabili:

- il principio di eguaglianza, affermatosi come reazione ai privilegi ereditari nobiliari;

- le libertà negative, cioè diritti civili posti a tutela dei cittadini dagli abusi del potere politico;

- libertà di pensiero, di domicilio, di espressione…), diritti politici (libertà di associazione, di manifestazione, di riunione…).

- principio della separazione dei poteri.

Una volta legalmente garantiti tali diritti comportano il divieto per il potere politico di intervento nella sfera privata.

Stato di diritto e legalità

Lo stato liberale è definito stato di diritto perché prevede limiti giuridici istituzionalizzati all’esercizio del potere, posti soprattutto a tutela dei governati. L’intervento dei governanti si muove sempre nel quadro istituzionale preesistente che fissa regole astratte, generali e predeterminate cui doversi conformare nell’esercizio delle funzioni. La discrezionalità (il potere finalizzato al raggiungimento degli scopi) non può mai risolversi in arbitrio. Tutta l’attività istituzionale è disciplinata da norme precedenti e inderogabili, secondo il principio di legalità. L’unica deroga ammissibile si ha nel caso dello stato di necessità, quando le esigenze di salvaguardia della Costituzione impongono la deroga delle garanzie e dei limiti da essa stessa previsti.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community