Concetti Chiave
- Nel 11° secolo, la Chiesa subì importanti riforme che trasformarono profondamente la sua struttura e autorità.
- Papa Nicolò II decretò che la designazione del vescovo di Roma fosse riservata ai cardinali, sottraendola all'aristocrazia romana.
- La simonia, l'acquisto di beni e funzioni spirituali con denaro, fu condannata come peccato ed eresia, con le nomine annullate.
- Papa Gregorio VII affermò la superiorità dell'autorità ecclesiastica su quella imperiale, sostenendo che il papa potesse scomunicare l'imperatore.
- Il concordato di Worms del 1122 risolse la controversia tra potere spirituale e temporale, stabilendo un nuovo equilibrio nei rapporti tra Chiesa e impero.
Medioevo - Riforme della Chiesa
Come accennato prima fu solo nel corso dell’11° secolo che la Chiesa subì delle importanti riforme con conseguenti profonde trasformazioni; in particolare 2 furono le riforme da ricordare: - quella voluta dal Papa Nicolò II, il quale con apposito decreto sancì un importante cambiamento circa la designazione del vescovo di Roma, da sottrarre all’aristocrazia romana ed essere riservata esclusivamente ai cardinali.
Interessante fu anche la condanna della simonia (ovvero l’acquisto per mezzo di denaro di beni e funzioni spirituali, come le cariche sacerdotali e in generale le cariche ecclesiastiche, dalle funzioni del prete a quelle del papa) considerata come peccato ed eresia, perché contraria ai valori e agli insegnamenti religiosi, e punita con l’annullamento della nomina; - quella voluta dal Papa Gregorio VII, il quale riuscì ad affermare la preminenza/superiorità dell’autorità ecclesiastica sull’autorità suprema imperiale. Al riguardo il testo di Gregorio, il Dictatus Papae, esponeva la tesi secondo cui l’autorità del papa era affermata non solo nei confronti dei vescovi e dell’intera Chiesa, ma anche nei confronti dello stesso imperatore, tanto che il papa l’avrebbe potuto legittimamente scomunicare e addirittura far dimettere.Proprio nel 1077 Gregorio VII scomunicò l’imperatore Enrico IV per avere contrastato con la Chiesa e solo il suo sincero pentimento lo convinse a revocare la scomunica. La controversia tra potere spirituale e temporale giunse a termine con il concordato di Worms, grazie al quale i rapporti si rinormalizzarono. Una delle ragioni dell’importanza di questa fase storica e di tale riforma, fu che la Chiesa riuscì a rivendicare a sé una certa legittimazione sulle cose religiose e sulla propria organizzazione interna, e parallelamente il potere secolare dovette acquisire tale consapevolezza.